Prima le presunte dimissioni di Massimiliano Allegri, poi le voci sull’apertura di Guardiola e infine ‘’the last but not least’’ la comparsa di Zinedine Zidane dalle parti di Torino: questi sono stati i rumors che hanno accompagnato la Vecchia Signora a quella che oggi voglio definire la resa dei conti. Sì, perché il ritorno contro l’Atletico Madrid non sarà una ‘’semplice’’ partita per i bianconeri, resa ancor più difficile dal 2 - 0 rimediato all’andata, ma il momento clou della loro stagione, vista la prematura eliminazione dalla Coppa Italia e la pratica scudetto quasi archiviata con un vantaggio sulla seconda di 18 punti.

Allora vediamo come il tecnico juventino, dopo le prove generali svolte venerdì contro l’Udinese, si affiderà ad un 11 già collaudato, sebbene ci sia ancora qualche riserva da sciogliere sulla presenza di alcuni giocatori. 
Oggi, a differenza di altri anni, si potrà rinunciare, almeno dal primo minuto, ad armi preziose come Dybala o Douglas Costa, che potranno subentrare e spezzare in due il match. Ma a prescindere dai giocatori disponibili, a prescindere dal sistema di gioco o dall’impostazione che la squadra vorrà seguire per cercare di ribaltare il risultato o quanto meno ristabilire la parità, almeno fino ai tempi regolamentari, l’avversario non è di certo uno dei più facili.

Innanzitutto va ricordato come l’Atletico Madrid sia stata sempre una delle favorite in campo europeo, reduce negli ultimi cinque anni di due finali e una semifinale, predilige un gioco basato essenzialmente sul contropiede, sull’aggressività, sull’intensità, che fa impressione per quanto sia costante, e sul ripiegamento che rende la difesa composta da due grandi centrali come Gimenez e Godin (autori fra l’altro dei due gol dell’andata) quasi del tutto impenetrabile e con una media gol subiti di quasi 1 gol (6 gol subiti nelle ultime 7 partite giocate). Potrà permettersi di giocare una partita ancora più chiusa in difesa e puntare su una ripartenza del suo numero 7, Antoine Griezmann.

Ecco che la Vecchia Signora si trova ad affrontare un momento ben preciso che rappresenta la sintesi di una stagione, forse anche di un ciclo, che si è avviato lungo questa direzione quando la Juventus e la sua dirigenza decidono due anni fa, dopo la pesante sconfitta subita a Cardiff, di affidare ancora la guida tecnica della squadra al tecnico toscano, poi proseguendo la scorsa estate con l’acquisto di un recordman di taratura internazionale come Cristiano Ronaldo, vincitore di 5 palloni d’oro nonché di 5 Champions League, e infine a fine settembre di non rinnovare la fiducia allo storico A.D., Giuseppe Marotta, dando avvio ad una nuova era targata Fabio Paratici.

Allora siamo sicuri che sia questa la via ‘’giusta’’ per salire sul tetto d’Europa e sollevare la coppa dalle grandi orecchie? Con quest’ultimo interrogativo voglio chiudere l’articolo, augurando all’ultima italiana rimasta in corsa di lottare ‘’fino alla fine’’, perché restano altri 90 minuti per decidere il suo futuro.