9 finali, tra cui 4 mondiali e 1 europeo vinti: il nostro è un palmarès di tutto rispetto ed è stato un susseguirsi di campioni, prima Paolo Rossi, poi Totò Schillaci, passando per Roberto Baggio, Gianluca Vialli, Roberto Mancini e Zola, terminando con Vieri, Totti e Del Piero, ma improvvisamente qualcosa si è inceppato. Subito dopo l’ultima emozione targata Berlino 2006, dove Grosso scalcia la maledizione dei rigori (vi ricordate i rigori di Donadoni e Baggio?), il Bel Paese ha smesso di essere quella fucina di talenti a cui ci ha abituato.

E’ iniziata la ‘’depressione’’, l’Italia ha perso il gioco e i campioni che col proprio estro sono stati capaci di trascinare il gruppo verso la vittoria. L’unica nota positiva è stato Conte, dopo aver lasciato la Juventus, prende le redini della squadra allenata da Prandelli. In due anni intensi, il leccese riesce ad esprimere un bel calcio, trasformando giocatori modesti in stelle, come Giaccherini, Eder, Zaza e Pellè. Colleziona ben 14 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte, supera i gironi dell’Europeo 2016 ma si ferma solo ai quarti. Dopo l’esperienza in questa competizione, riceverà la telefonata dal Chelsea e prenderà il primo volo direzione Londra, lasciando una pesante eredità a Ventura. Quest’ultimo, non si affermerà mai, mollando la Nazionale dopo una brutta deblàc con la Svezia che ci precluderà la partecipazione a Russia 2018.

Ma oggi il commissario tecnico e la squadra sono cambiati, è tornata la motivazione, l’orgoglio e il coraggio. Mancini ha dato gioco ai ragazzi e fiducia ai tifosi, tra le fila azzurre tanti sono i giovani di prospettiva, che stagione dopo stagione dimostrano il loro potenziale, come Barella, Zaniolo, Chiesa e Kean.
Però figurano tra i convocati anche giocatori più esperti, come Chiellini, Bonucci o Verratti. E vi state dimenticando di Quagliarella? Il ‘’Quaglia’’, in qualità di capocannoniere della Serie A, avrà il dovere, almeno in questi primi due appuntamenti ufficiali, di fare altrettanti gol anche con la maglia azzurra. Il mister si affida ad un 4-3-3, improntato sul possesso palla e il pressing costante: può contare su una solida difesa (1 gol in media subito), mentre a centrocampo su un buon lavoro del metronomo che scandisce il ritmo di gioco e sforna numerosissimi palloni verso i tre attaccanti. Manca, però, il bomber che abbia maggiore finalizzazione, ma c’è ancora tempo affinché maturi il nuovo numero 9.

Sabato la prima partita d’esordio valida per la qualificazione di Euro 2020, sarà importante non sottovalutare nessun avversario, perché anche se il girone non sembra molto difficile, le insidie possono nascondersi dietro l’angolo: forza Azzurri! 

E chissà se sulle note di ‘’Un’estate all’italiana’’(Gianna Nannini/Bennato) non ci ritroveremo a vivere delle ‘’notti magiche, inseguendo un goal sotto il cielo di un'estate italiana’’ , proiettati verso l’ennesima finale.