Testa bassa e pedalare. Questo è quanto Rino Gattuso ha lasciato intendere ai suoi ragazzi e alla stampa al termine di una prestazione non indimenticabile con la Juventus. La pioggia di critiche per la sportiva stretta di mano a Cristiano Ronaldo dopo il primo gol non sembra aver scalfito la tranquillità di Ringhio, i cui pensieri sono tutti focalizzati sulla preparazione degli ultimi nove incontri di Serie A, partite che, comunque andranno le cose, potrebbero essere le ultime del tecnico calabrese sulla panchina azzurra. Il campione del mondo, come dimostrato nelle ultime settimane, garantirà professionalità ed impegno nel suo lavoro a Castelvolturno, senza lasciare che le voci che già lo vedono lontano da Napoli possano minare il suo operato in queste ultime giornate di campionato.

CON LA JUVE ATTEGGIAMENTO SBAGLIATO - La sicurezza e la cattiveria con cui i partenopei sono scesi in campo contro Crotone, Roma, Milan, Bologna e Benevento si sono trasformate, contro i bianconeri, nel vago ricordo di un tempo ormai lontano a cui guardare con romantica nostalgia. Sguardi impauriti, giocate timide, errori dovuti all'indecisione, possesso sterile e tanta imprecisione è quanto il Napoli ha portato sul rettangolo verde mercoledì scorso contro la Juventus.

La squadra ha affrontato il match con il timore di perdere e, per quanto alto potesse essere il tasso tecnico degli interpreti scesi in campo, gli azzurri hanno pagato questo atteggiamento. Rrahamani sempre impreciso su Ronaldo, Hysaj non pervenuto (annullato dagli ottimi movimenti di Cuadrado con e senza palla) e un Lozano che, seppur parzialmente giustificato dal recente rientro da un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per un mese e mezzo abbondante, non ha mostrato la solita esplosività atletica e tecnica che sempre ha caratterizzato il suo gioco. Salvata la pace di Insigne (uno dei pochi a creare un minimo di pericolosità nei pressi dell'area di rigore ed autore dell'unico centro dal dischetto), Osimhen (che, chicché se ne dica, ha svolto il solito efficiente lavoro sporco pressando una linea difensiva non sempre precisa e procurandosi il penalty) e Di Lorenzo (che qualche difficoltà a CR7 e Chiesa l'ha creata), i partenopei hanno giocato una gara opaca e senza sostanza, subendo, soprattutto nella prima metà, il pressing di una Juve apparsa più motivata e decisa.
La prova che, per vincere, la testa viene prima dei piedi.

SAMPDORIA, LA PRIMA DEL RUSH FINALE - La trentesima di Serie A vedrà il Napoli nuovamente in trasferta, stavolta a Genova. Per i partenopei si prospetta una vera "prova delle 9" in cui dovranno dimostrare di valere il posto il Champions a cui tanto aspirano e per il quale nulla è ancora deciso. Giunti a questo punto della stagione, nessun risultato è scontato, nemmeno con le piccole (seppur impensieriscano particolarmente le gare con Lazio ed Inter), Gattuso lo sa bene e, per questo, ogni partita va affrontata come una finale.

Di seguito il calendario del Napoli: (Sampdoria - in trasferta, 11/04); (Inter - in casa, 18/04); (Lazio - in casa, 22/04); (Torino - in trasferta, 26/04); (Cagliari - in casa 02/05); (Spezia - in trasferta, 09/05); (Udinese - in casa, 12/05); (Fiorentina - in trasferta, 16/05); (Verona - in casa, 23/05).

Contro i blucerchiati, inoltre, potrebbero esserci delle novità rispetto alla formazione di Torino: Meret, parso insicuro soprattutto contro il Crotone, cederà il passo ad un ritrovato Ospina tra i pali; Osimhen dovrebbe partire titolare al posto di Mertens al centro dell'attacco e ad un non ancora completamente recuperato Lozano potrebbe essere preferito Politano. 
Nove incontri ed un unico obiettivo rimasto.
La palla passa al campo.