Col rinnovo di contratto dei responsabili dell'area tecnica, tutte le componenti dell'ambiente Milan hanno recuperato, se non l'euforia del post-scudetto, almeno una certa serenità e fiducia riguardo alle prospettive sul futuro prossimo.

Infatti, riesaminando le tappe che hanno condotto alla situazione odierna, ci si rende conto che quell'unità di intenti mantenuta e sostenuta durante la stagione sportiva era il risultato di compromessi funzionali alle diverse esigenze dirigenziali e politico-amministrative. Il passaggio di proprietà da Elliott a Redbird può aver introdotto nuovi elementi critici o di valutazione per le parti in causa e modificato la base su cui si reggevano gli equilibri tra le diverse competenze ma, a mio parere, una volta conclusa la stagione sportiva, avremmo assistito comunque a una "resa dei conti": i titolari dell'area tecnica prevedibilmente avrebbero fatto ben valutare il conseguimento del successo sportivo, da inserire nel meccanismo di pesi e contrappesi che ha tenuto l'equilibrio tra le parti nel biennio scorso.

In altre parole, la richiesta di nuovi equilibri tali da consentire maggiore autonomia operativa, nella scelta e nella spesa del budget a disposizione.

La necessità di aprire la discussione in tal senso era evidente e non procrastinabile a un periodo di gestione piena della nuova proprietà. Le scadenze contrattuali molto ravvicinate  di Maldini e Massara proprio nel momento in cui è richiesta un'attività frenetica di incontri, trattative, valutazioni economiche e tecniche, hanno poi contribuito ad innalzare ostacoli sul cammino del rafforzamento della squadra e, di fatto, interrompendolo.

A questo punto ci saremmo aspettati una rassicurazione da parte del Fondo Elliott verso i suoi attuali dipendenti:

"Stiamo trattando la vendita del Milan in tempi molto stretti e non vogliamo o possiamo introdurre modifiche contrattuali che graveranno sugli acquirenti. Programmiamo un incontro tra voi e i futuri proprietari per verificare la volontà e le condizioni di una vostra rinnovata collaborazione".

Sarà pure inventata e malscritta, eppure sarebbe bastata per togliere quel "mancanza di rispetto" dalla dichiarazione che Paolo Maldini ha consegnato alla stampa.

Già, proprio quella dichiarazione che ha scatenato una ridda di ipotesi, di supposizioni, di interpretazioni, tante e tali da  minare la serenità della più fiduciosa tifoseria rossonera.

Io la ricordo più o meno così:

"Ad oggi non ho notizie sul mio rinnovo né su quello di Massara... Ho saputo dai giornali del passaggio di proprietà... Trovo scorretto il non aver ricevuto alcuna informazione su cambiamenti societari di tale portata almeno in una chiaccherata informale; e non perchè io pensi di aver voce in tale capitolo ma perchè ricopro il mio ruolo come garante dei tifosi e della costruzione di un Milan vincente... Riguardo al mio lavoro con la Società Milan, la mia figura potrebbe essere ritenuta inadeguata o, viceversa, potrei non condividere le politiche di gestione di nuovi o vecchi proprietari; in entrambi i casi è necessario sedersi a discutere prima di un eventuale rinnovo."

Spero di aver ricostruito le affermazioni di Maldini in maniera abbastanza fedele e, lo ammetto, mi ci è voluto del tempo prima di riuscire a comprenderne il senso la tempistica, gli esatti destinatari. I veri motivi mi sfuggivano o si confondevano nell' uno-tutto informativo/mediatico che per ragioni di cassa preferisce che Achllle continui ad inseguire la tartaruga all'infinito.

Oggi è tornato il sereno. Maldini e Massara resteranno al loro posto e (spero) con maggiore considerazione e autonomia. E' probabile che abbiano curato anche miglioramenti del proprio trattamento economico ma ciò non toglie niente al merito di aver continuato a combattere per una gestione che mantenga il Milan in posizione prioritaria e non come oggetto di compravendite. A suo tempo Boban sbattè la porta; per la seconda volta Maldini è rimasto sul campo a dimostrare nei fatti che è davvero il garante del Milan che amiamo e conosciamo e che proviene da quasi 123 anni di storia di cui vuole conservare e rinnovare tutte le emozioni.

 

Grazie Paolo Maldini