Dopo la stagione appena conclusasi, con il sedicesimo posto utile alla salvezza raggiunto a fatica, il Torino cerca di voltare pagina e ridare lustro ad una maglia storica che ha sempre rappresentato il calcio italiano. Arrivato a maggio il ds Davide Vagnati, dopo la sua esperienza alla Spal, ha dato il via ad un mercato scoppiettante che sa tanto di rivoluzione per l’inizio di un nuovo corso.

Ad Agosto è stato ingaggiato il nuovo tecnico Marco Giampaolo, per lui subito pronto un biennale dopo aver rescisso il contratto con il Milan. Si è passati quindi dal 3-5-2 targato Mazzarri al 3-4-3 del infausta gestione Longo fino al dogma del tecnico abruzzese il 4-3-1-2, che esige un cambiamento radicale di uomini.

In porta si riflette su Sirigu. Se arriva una buona offerta il portiere della nazionale sarà ceduto, a fronte del clima teso venutosi a creare con la dirigenza. A lui fortemente interessati la Roma proposto uno scambio con Paul Lopez, ma lo spagnolo non convince la società che preferirebbe monetizzare. Più abbordabile la pista Napoli, con Gattuso insoddisfatto di Meret, che potrebbe percorrere il percorso inverso sotto la mole. Sondato anche Cragno per uno scambio alla pari, destinazione gradita al numero uno che non disdegnerebbe di tornare nella sua Sardegna. Audero l’ultima scelta. L’obbiettivo principale però è Sepe del Parma, con i crociati che sparano alto: 10 milioni. Nel frattempo è rientrato dal Legia Varsavia dove era in prestito Milinkovic Savic, pronto di nuovo a fare le valigie. Ujkani sarà il secondo.

Per la difesa partito “Lollo” De Silvestri sono arrivati Rodriguez dal Milan e Vojvoda esterno destro kosovaro tutta grinta, che con Ansaldi e Ola Aina formano una batteria terzini di tutto rispetto. Anche se quest’ultimo rimane in bilico, si aspettano sviluppi dalla Premier, dove il nigeriano ha diversi estimatori. Il Torino vorrebbe non meno di 7 milioni per il cartellino, a fronte del investimento fatto nel passato mercato con il Chelsea. Come alternativa pronti Hysaj che però va verso la riconferma sotto il Vesuvio e Murru difficilissimo da strappare alla corte di Ranieri. In mezzo sicuri della riconferma N’Koulou e Bremer. Izzo aspetta l’evoluzione Conte che lo accoglierebbe a braccia aperte, mentre Lyanco valutato 12 milioni lascia perplessi i possibili acquirenti per via delle sue condizioni fisiche, che non gli danno continuità di gioco. Per Djidji si cercano acquirenti. In entrata sembrava arrivare  Chancellor, ma poi è finita in una bolla di sapone. Con un piccolo giallo dato che il venezuelano era stato avvistato presso l’Istituto di Medicina dello Sport dove i calciatori svolgono le visite mediche, il fatto potrebbe essere spiegato dalla sua amicizia con il connazionale Rincon, ma qualcosa bolle in pentola. Insieme al Verona ci si contende Magnani del Sassuolo buono per la difesa a quattro abituato a giocare in marcatura, mentre si allontana Ceppitelli ad un passo della Fiorentina. Concorrenza viola anche per il danese Andersen difensore di prestanza fisica difficile da superare nel uno contro uno, che Giampaolo ha avuto con se nella Sampdoria. Ma i 20 milioni chiesti dal Lione dopo le non eclatanti prestazioni offerte in Francia sembrano troppo eccessivi.

A centrocampo in uscita “ El general” Rincon pronto a riprendersi una maglia da titolare a Genoa. Per sostituirlo il sogno nel cassetto è Torreira dell'Arsenal, ma i costi proibitivi ne frenano le ambizioni dei granata, stesso discorso vale anche per l’altro pallino del tecnico Praet. Più facile arrivare allo svincolato Biglia, già alle dipendenze dell’allenatore nella sua breve esperienza rossonera. Si butta un occhio anche su Petriccione del Lecce regista che può ricoprire il ruolo di mezz’ala. Ruolo dove è già stato acquistato Linetty a cui sarà affiancato uno tra Barak o il classe 2000 argentino Fausto Vera. Bravo sia in fase d’impostazione che interdizione, una buona scommessa. Anche i granata insieme a Parma, Genoa, Bologna e Cagliari si sono iscritti alla corsa per Mancosu, giocatore duttile, perfetto per il nuovo sistema di gioco. Così come Mattia Valoti pallino del ds Vagnati che può ricoprire più ruoli anche quello di trequartista. In uscita ci sono Baselli in una Lazio accorta di uomini in mezzo al campo e Meïté con Milan e Tottenham alla finestra. La sensazione è che il francese non sia sul mercato ma a fronte di una buona offerta verrebbe sicuramente sacrificato. 

In attacco Belotti rimane un punto fermo. Così come Verdi, costato 21 milioni il giocatore più pagato nella storia granata. Quest’anno potrà giocare in un modulo a lui più congeniale sia da trequartista che seconda punta grazie alle sue qualità di svariate su tutto il fronte d’attacco. Zaza si cerca di inserirlo in qualche trattativa, magari in uno scambio con Joao Pedro, ma la società isolana glissa, ritenendo il brasiliano un elemento fondamentale per il nuovo tecnico Di Francesco, almeno che non si voglia sborsare 15 milioni. Oppure con la Sampdoria per Manolo Gabbiadini. Chi ha la valigia pronta è Berenguer non adatto al nuovo modulo, la destinazione Atletic Bilbao sembra essere la più quotata. Dopo aver perso ogni speranza per Schick destinato al Leverkusen, si è formulata una richiesta al Herta di Berlino per il pistolero Piatek, prestito con obbligo di riscatto, nel tentativo di rilanciare il bomber polacco finito nel dimenticatoio del calcio che conta. Parola del presidente Cairo il suo arrivo non comporterebbe nessun avvicendamento per il gallo Belotti. Da alternare al capitano granata si segue anche Soares del Porto e Bonazzoli in un tira e molla con la società blucerchiata. Ultima scelta il giovane Scamacca, bomber di scorta dalla presenza meno ingombrante. Per il ruolo di trequartista e seconda punta si guarda sopratutto all’estero. Dennis Man dello Steaua Bucarest, può ricoprire tutti e due i ruoli bravo in velocità forte nella progressione. Un’altra notizia arriva dalla Spagna dove il Barcellona avrebbe offerto il suo gioiellino Alex Colladoche gioca nella squadra b, abile nel muoversi sulla trequarti perché rapido e agile. Da non sottovalutare l’idea di uno scambio tra Damascan di rientro dal Olanda e il giovane trequartista Marchwinski del Lech Poznan, talento polacco ambidestro e forte fisicamente, audace nel disimpegnarsi negli spazi stretti. Ma il vero obiettivo è il doriano Gaston Ramirez, in scadenza nel 2021 con la maglia ligure, che ancora rinnova.

Il presidente Cairo ha messo in atto per la futura stagione più imminente di quando sembri una vera e propria rivoluzione. Normale chiudere un ciclo ormai logoro dopo l’opaco campionato appena conclusosi, dove si è rischiato la serie cadetta, ed aprirne uno tutto nuovo. Interessanti e di talento le giovani promesse estere inseguite, che potrebbero rivelarsi dei veri e propri crack. Giusto cedere big come Sirigu, Di Lorenzo, Izzo, Meïté e Baselli. Ma se il tecnico chiede i suoi pupilli Andersen, Piatek, Praet o Torreira, non si può accontentarlo con Biglia, Magnani e Scamacca. Per riportare il Toro in Europa le idee da sole non bastano occorre che la società torni ad investire, almeno un esborso economico importante ci deve essere. 

Da un punto di vista strettamente personale se un sacrificio va fatto è giusto farlo per il centrocampista uruguaiano del Arsenal, giocatore giovane che può ancora crescere, ruolo in cui il Torino è praticamente scoperto.