Marco Verratti è stato il nuovo Pirlo? Il calciatore pescarese è stato spesso paragonato al fuoriclasse Andrea Pirlo, che ha fatto la storia del Milan e non solo. Ma è davvero così? Verratti può essere davvero paragonato a Pirlo? "Ma mi faccia il piacere" direbbe Totò, Christian De Sica direbbe "ma che è sta cafonata".

Nella maniera più assoluta no! Il ruolo in comune, quello di playmaker centrale di centrocampo e il fatto che entrambi hanno iniziato da trequartisti per poi arretrare il proprio raggio d'azione di gioco può avere tratto in inganno. Verratti non è nemmeno lontanamente paragonabile a Pirlo. È un vilipendio nei confronti di Pirlo. Con questo non voglio denigrare Verratti, che reputo un buon giocatore, anche discreto, ma non assolutamente un top player alla Pirlo.

Verratti non ha la 'botta da fuori', il tiro di potenza da fuori di Pirlo, che aveva nelle sue corde come si è visto nel gol che fece con il Milan in Champions contro il Real Madrid, anche se calciava spesso a giro e di precisione, Verratti non ha mai calciato le punizioni come Pirlo, non è mai stato un trascinatore come Pirlo e nemmeno un leader come Andrea Pirlo. Non ha mai avuto il lancio di Andrea Pirlo e nemmeno la sua visione di gioco e né tantomeno la tecnica nonostante sia discreto sotto questi aspetti contestualizzandolo al periodo calcistico in cui ha giocato. Verratti può migliorare la qualità del gioco di una squadra, ma non ti fa fare quel salto di qualità che ti cambia il volto di essa e ti garantisce una svolta netta nell'economia del gioco. 

Lo abbiamo visto con la Nazionale italiana. Se al posto del miglior Verratti ci fosse stato il miglior Pirlo, probabilmente l'Italia sarebbe andata ai Mondiali del 2018 in Russia.  Purtroppo c'era il peggior Verratti in quella debacle contro la Svezia. Ovviamente non è solo colpa di Verratti l'eliminazione dell'Italia alle qualificazioni per i mondiali di Russia 2018. Marco Verratti che poi ha vinto gli europei nel 2021 con l'Italia con Roberto Mancini commissario tecnico della nazionale azzurra dove ha giocato cinque partite su sette disputate in quell'europeo.

Verratti non è quel giocatore che ti risolve il match da solo, con una giocata individuale, Pirlo invece sì, lo ha fatto più di una volta, anche in match importanti con top club, basta ricordarsi il golazo che Pirlo fece contro il Real Madrid in Champions League, nel match della papera clamorosa di Dida che perse la palla dalle mani, gli scivolò dalle mani e permise a Raul di segnare per il Real Madrid. Ma basta anche ricordarsi che Pirlo ha vinto i Mondiali del 2006 con la nazionale italiana, e 2 Champions League con il Milan. Pirlo è considerato uno dei più forti playmaker di sempre. Ecco perché non è accettabile paragonare Verratti a Pirlo. Siamo su due pianeti diversi. Verratti non sarà mai ai livelli di Pirlo. È come paragonare Bernardeschi a Roberto Baggio, uno dei più forti calciatori della storia. Solo una persona che non capisce di calcio, che è ignorante in materia calcistica può azzardare dei simili paragoni.

Con questo, ripeto, non voglio togliere meriti a Verratti, che è stato un discreto giocatore per il periodo calcistico che lo ha visto protagonista e che, da suo concittadino, mi capitava di incrociare spesso in giro a Pescara, quando giocava per il Pescara calcio, sia per centrale che a Piazza Salotto.  

Verratti come Pirlo iniziò a giocare trequartista. Fu Zeman a spostarlo playmaker nella zona centrale del centrocampo, regalando così al calcio il calciatore che tutti stiamo ammirando. Ma non paragoniamolo a Pirlo per cortesia. Si sono create false aspettative su Verratti, che non potrà mai essere a quei livelli. In comune, come ho scritto in precedenza, con Pirlo c'è il fatto che anche l'ex Milan ha iniziato la sua carriera come trequartista. Fu Mazzone prima e Ancelotti poi a reinventarlo Playmaker, regalando al mondo del calcio uno dei giocatori più forti di sempre in quel ruolo. Ma anche per Verratti, non solo per Pirlo, niente paragoni tra i due. Non sta né in cielo e nè in terra. Comunque Marco Verratti è nella storia del Pescara Calcio per aver contribuito, con Zdenek Zeman in panchina, nel 2011-2012, alla promozione del Pescara in Serie A. Quel Pescara il cui trio delle meraviglie era proprio Verratti con Ciro Immobile e Lorenzo Insigne.

Alcuni cenni biografici su Verratti.
Nasce a Pescara il 5 novembre del 1992 ma cresce a Manoppello, in provincia di Pescara. 
Ruolo e caratteristiche tecniche: Playmaker di centrocampo, bravo nel recuperare palloni, bravo nel far girare velocemente la palla, gioca spesso con passaggi corti, dotato di una buona tecnica, calcia con entrambi i piedi ma il destro è il piede predominante. Ha una buona visione di gioco ed è bravo ad impostare l'azione.
Cresciuto nel vivaio del Pescara calcio, con il club abruzzese ha vinto un campionato di Serie B nel 2011-2012. Dal 2008 al 2012 ha militato nel Pescara calcio tra Lega Pro e Serie B. Dal 2012 fino al 2023 è stato al Paris Saint Germain con il quale al momento ha vinto 9 campionati francesi (Ligue 1), 6 coppe di lega francesi, 6 Coppe di Francia e 9 Supercoppe francesi. Dal 2023 è andato a svernare in Qatar giocando con l'Al Arabi. Con l'Italia ha vinto un europeo nel 2021.
È stato il terzo giocatore nella storia della nazionale Italiana, dopo Raffaele Costantino e Massimo Maccarone, ad aver ricevuto la prima convocazione senza aver fino ad allora esordito in Serie A.
Pescara è stato il principio ed è stata la fine della sua carriera come a chiudere un cerchio.

Da sempre tifoso del Pescara, ha puntato a guadagnare il massimo del denaro nella sua carriera. Ha fatto una onesta carriera da calciatore ma non strabiliante. La sensazione è che è nato nel periodo giusto, in un calcio che non era competitivo come lo era nel periodo in cui ha giocato Pirlo ma era di un livello nettamente più basso. E comunque nel periodo calcistico in cui ha giocato non ha sfigurato affatto.