Era il giorno della "Liberazione", anno 1999. Juventus-Fiorentina la partita. La Fiorentina del Trap, quella che non giocava bene ma che era difficile da battere. Inaspettatamente, pareggiamo a 3 minuti dalla fine grazie ad una punizione battuta bene da Rui Costa, sfiora Bati e Tacchinardi la prende di stinco per anticipare Heinrich. Autogol. Era una Fiorentina stanca ma fortissima. Ma pur sempre noi eravamo. In pieno stile "viola", non facciamo in tempo ad esultare che ci ritroviamo 4 contro 3, e nel bel mezzo di una "fagiolata", Antonio Conte si sposta la palla sul destro e mette fuori causa Toldo. 2-1. Non fu un gol come gli altri. Io me lo ricordo come adesso. Conte finisce la sua corsa entusiasta proprio sotto il nostro curvino. Pazzo di gioia sbarba la bandierina del calcio d'angolo e ce la sbandiera nel muso a tutti. Giuro che non ho mai tirato neanche un aeroplanino in campo, giuro che non ho mai tirato un cazzotto in vita mia, non ho mai fatto male a nessuno.... Ma se in quel momento fossi stato nel curvino e avessi avuto 5000 lire spicciole gliele avrei lanciate tutte. Meglio se in monete da 500 lire, che erano più pesanti. Forse anche il cellulare avrei tirato. E all'epoca pesava eh. E costava anche. Pure le chiavi di casa. Tutto. Va beh, sto esagerando. Sto enfatizzando il mio stato d'animo di quel momento. Quella è stata una delle peggiori provocazioni che io abbia mai visto e subìto nella mia "vita da tifoso". Poi a 2 minuti dalla fine. Mamma mia, se ci ripenso ribollo ancora di rabbia. Bene, tutto questo era ed è Antonio Conte. Uno che per vincere asfalta tutto e tutti. Uno che non gliene è fregato una mazza di provocarci, tanto lui aveva vinto. E probabilmente per lo stesso motivo di quel giorno di aprile di 15 anni fa, due giorni fa ha deciso di dare le dimissioni. Lui se non può vincere non vuol neanche giocare. E' stato per questo che da giocatore, dopo la Juve non ha scelto di andare a giocare da altre parti. Dopo la Juve ha subito smesso. Lui o gioca per vincere oppure se ne va. Sapendo che non avrebbe avuto opportunità per migliorare quanto fatto in questi tre anni, sono venute a mancargli le motivazioni. Non è un gran bell'atteggiamento; ma è coerente col personaggio: presuntuoso, arrogante, vincente. La nostra piccola rivincita di tifosi ce la siamo presa recentemente, con quel 4-2 dell'ottobre scorso. Chi di noi non ricorda quella faccia al limite del pianto. Io uno che soffre così per una sconfitta l'ho visto raramente, dico la verità. Ed è per questo che è stato così meraviglioso batterlo. Tutto questo per trarre due semplici conclusioni. La prima. Quando un nemico se ne va, non è mai un granché. Il nemico è bello batterlo, ribatterlo, e poi batterlo ancora. Quando un nemico se ne va, per altro da imbattuto (o quasi), significa che si è rotto i coglioni di vincere. Non c'è molto da esultare in questo. La seconda. Fossimo arrivati secondi in classifica, allora avremmo certamente avuto molto da esultare. Fossimo stati ad un'incollatura dalla Juve, allora veramente avremmo potuto sognare. Ma non è così. Siamo arrivati a 37 punti di distanza dalla Juventus in classifica. Non è che senza Conte, glieli recuperiamo tutti. Purtroppo, al di là dell'effimera gioia di una Juve più debole (ma sempre molto più forte di noi), non possiamo andare. E' per questo che a me di Conte e di Allegri non me ne importa proprio niente. Noi abbiamo bisogno solo di una Fiorentina più forte....