Dopo l’amara sconfitta in Europa League, contro il Celtic, la Lazio, grazie all’importante vittoria sul Lecce allo Stadio Olimpico, agguanta il terzo posto in classifica in Serie A. Ma le mani che afferrano la prestigiosa posizione in campionato sono soprattutto quelle dell’estremo difensore biancoceleste, Thomas Strakosha.

SONTUOSO CONTRO IL LECCE

A volte criticato o addirittura sminuito, molto spesso anche ingiustamente, il giovane portiere albanese ha decisamente messo la propria firma sulla vittoria ai danni della formazione salentina di domenica pomeriggio. La sua mano, ad esempio, ha letteralmente tolto dall’incrocio dei pali l’incornata di Babacar. Ed è sempre il calciatore senegalese che vede il suo calcio di rigore respinto dal portiere biancoceleste. Che poi si supera ancora una volta, sul finale, parando sulla linea di porta al termine di una concitata azione nella propria area.

Una prestazione sontuosa, condita dai soliti interventi di normale routine, se così possiamo chiamarli, nel corso dei novanta minuti, che però portano a 8 il totale delle parate complessive in occasione di questa partita, stabilendo il proprio primato personale relativo alle ultime due stagioni calcistiche (fonte Lazio Page).

Se la Lazio, nonostante alcuni problemi difensivi dovuti principalmente alla propensione particolarmente offensiva dell’intera squadra, oltre ad essere terza in campionato, vanta anche la quarta miglior difesa del torneo e, soprattutto, la miglior differenza reti della Serie A, è anche merito di Strakosha. Senza alcun dubbio.

FIGLIO D’ARTE

Nato ad Atene, da genitori albanesi, Strakosha è figlio d’arte, in quanto il padre, Fotaq, è stato l’estremo difensore della propria nazionale fino al 2005. Classe 1995, Thomas è invece approdato a Formello nel 2012, proveniente dal Panionios. Con la Lazio diventa il portiere titolare della formazione primavera e con la squadra giovanile vincerà subito il campionato (2012/2013) e, nella stagione successiva, la Coppa Italia Primavera (2013/2014). L’allenatore di quella squadra era un certo Simone Inzaghi.

Il 26 maggio del 2013, tra l’altro, giorno della storica vittoria della Coppa Italia da parte della Lazio ai danni della Roma, in panchina, come riserva di Federico Marchetti, c’è proprio il giovanissimo portiere albanese, ormai aggregato alla prima squadra dopo la cessione di Juan Pablo Carrizo all’Inter. 

Nella stagione 2015-2016 passa, in prestito, alla Salernitana, dove però non riesce a ritagliarsi lo spazio necessario. Torna dunque alla Lazio e il 20 settembre del 2016, a Milano, contro il Milan, esordisce in Serie A con la maglia biancoceleste. Da quel momento diventa il titolare inamovibile della formazione capitolina.

REATTIVITA’ E MARGINI DI MIGLIORAMENTO

In questi tre anni Thomas Strakosha ha saputo dimostrare ampiamente le sue innate doti, specialmente tra i pali, dove è sempre risultato reattivo e piuttosto sicuro, complice anche il suo istinto, il senso della posizione ed una notevole freddezza. Quando Simone Inzaghi, a suo tempo, decise di farlo esordire in Serie A, per poi affidargli le chiavi della porta biancoceleste, ha avuto, senza ombra di dubbio, una geniale intuizione, soprattutto visti gli enormi margini di miglioramento che questo portiere può avere, data la sua giovane età.

Miglioramenti che dovranno avvenire soprattutto in fase di uscita e nell’uso dei piedi, una caratteristica sulla quale l’allenatore della Lazio punta molto, visto che le ripartenze, palla a terra, del reparto difensivo, sono spesso preferite ai lanci lunghi alla ricerca dei compagni del settore avanzato. Ci sono stati, ovviamente, episodi dove la poca esperienza ha fatto scaturire delle disattenzioni o degli errori, ma è innegabile che molti risultati positivi della Lazio, negli ultimi anni, sono stati ottenuti anche grazie alle parate di Strakosha. Uno su tutti, ad esempio: la vittoria in casa della Juventus, nel 2017, con il rigore parato, in extremis, a Dybala.

Grazie anche all’encomiabile lavoro di Adalberto Grigioni, storico preparatore dei portieri della Lazio, la crescita dell’estremo difensore albanese, che nel contempo è riuscito anche a guadagnarsi la maglia della propria nazionale, è stata progressiva e graduale, arricchita inoltre dai trionfi in Supercoppa e nella finale di Coppa Italia dello scorso 15 maggio. E dopo la prestazione di ieri, contro il Lecce, Thomas si candida ad essere uno dei protagonisti di questa stagione con la maglia della Lazio. Pronto ad afferrare saldamente quella qualificazione in Champions League troppe volte sfuggita negli ultimi anni alla squadra biancoceleste.