Una partita al cardiopalma quella di sabato pomeriggio, allo Stadio Olimpico di Roma, tra la Lazio e l’Atalanta.
Un primo tempo sostanzialmente dominato dagli orobici, che vanno al riposo con un vantaggio, più che rassicurante, di 3 reti a 0, ed una seconda frazione di gioco che ha visto emergere l’orgoglio dei biancocelesti di Simone Inzaghi, che riescono ad agguantare il pareggio in extremis, grazie al rigore di Ciro Immobile (il gol numero 9 in appena 8 giornate per l’attaccante azzurro), e chiudere il match con il risultato di 3 a 3.

Storicamente parlando, non è la prima volta che la Lazio riesce a compiere un’impresa del genere. L’account twitter di LazioPage, specializzato nello snocciolare dati e statistiche sulla Lazio, ci ricorda infatti che la rimonta di ben 3 reti da parte della formazione capitolina era già avvenuta altre 5 volte in Serie A: nel 1929 nel 1936, in trasferta contro la Triestina, nel 1934 in un derby contro la Roma, nel 1950, in casa contro l‘Inter, e nel 2008, in trasferta contro l’Udinese. Così come non è la prima volta, in questa stagione, che la Lazio riesce a rimontare dopo essere passata in svantaggio. Quello di Immobile, infatti, è il “quarto gol del pareggio” dei biancocelesti in queste prime 8 giornate, dopo quello di Luis Alberto nel derby e la doppietta di Ciro in quel di Bologna.

Mentre per quanto riguarda il computo totale della partite in cui la Lazio è andata in svantaggio, solo in un’occasione su 4 la formazione di Simone Inzaghi è uscita sconfitta dal rettangolo di gioco, cioè contro l’Inter a Milano. Nelle altre sfide, invece, (Roma, Bologna e Atalanta) è riuscita ad ottenere il pareggio, con una percentuale di rimonta del 75%, seconda solo alla Juventus (con il 100%). Se a queste tre partite in Serie A aggiungiamo, poi, anche quella di Europa League contro il Rennes in casa, terminata 2 a 1 in favore dei biancocelesti dopo il momentaneo vantaggio della formazione transalpina, il dato relativo alle rimonte a tinte biancocelesti in questa prima parte di stagione risulta davvero consistente.

Di contro, a fronte di alcuni dati statistici che testimoniano la forza d’orgoglio della squadra guidata da Simone Inzaghi, soprattutto in situazioni di difficoltà e quando le partite si mettono male, c’è comunque da sottolineare anche l’impietoso dato secondo il quale la Lazio, in questo inizio di stagione, si è già fatta rimontare per ben due volte, dopo essere passata in vantaggio: contro la SPAL in campionato e contro il Cluj in Europa League. E tutto questo, sommato alle partite già evidenziate, dove la Lazio è stata invece costretta a rimontare, non fa che evidenziare che il problema, se di problema si può parlare, è essenzialmente di testa, al momento.

Il fattore mentale, infatti, risulta estremamente determinante, in questo contesto, con i giocatori biancocelesti che sembra non riescano ad affrontare le partite con il piglio necessario, andando spesso in svantaggio, e quindi dovendo recuperare, o addirittura tirando i remi in barca, una volta segnato il primo gol. Più volte i calciatori della Lazio, hanno commentato la partita, parlando di “approccio sbagliato”, di “crollo” di “dover credere di più in se stessi”, evidenziando, quindi, una questione psicologica, forse non ancora al top, e caratteriale degli interpreti in mezzo al campo.
Non ci è dato sapere, ovviamente, i motivi di tutto questo, ma le cause, ipotizziamo, possono essere essenzialmente molte, a cominciare dall’ambiente circostante, particolarmente schizofrenico come quello capitolino, dove troppo spesso il giorno prima sei considerato “un fenomeno” ed il giorno dopo “un bidone stratosferico”, e dove si persiste con la più che autolesionistica divisione in fazioni tra i “pro-questo” e i “contro-quello”.
Un problema, quello mentale e psicologico, che Simone Inzaghi ed il suo staff dovranno certamente affrontare, unitamente a tutta la squadra, e cercare di risolvere al più presto, affinché le prossime partite vengano finalmente giocate con l’atteggiamento giusto e si possa continuare a lottare per gli obiettivi che ci si è prefissati.