In vista del prossimo impegno di campionato della Lazio, che domenica sera, alle ore 20.45, affronterà il Parma allo Stadio Olimpico di Roma, ho avuto modo di contattare Fernando Orsi, storico portiere dei capitolini, il quale vanta anche un passato da calciatore proprio con il Parma.

Che genere di ricordi ti evoca la sfida di campionato tra la Lazio ed il Parma?
“Ricordi certamente importanti. Nel Parma ho iniziato la mia carriera da calciatore in Serie C, quando questa categoria era un’altra cosa rispetto a quella attuale. Era il campionato dove si faceva la gavetta, quella vera, per poi fare il salto, eventualmente, in Serie A. Oggi la Serie C è un’altra cosa, ma sono anche diversi i tempi. Per quanto riguarda la Lazio penso ci sia poco da dire. Ho trascorso ben 17 anni nella Lazio, come giocatore prima e come preparatore dei portieri poi. La stragrande maggioranza della mia carriera l’ho vissuta con i colori biancocelesti.”

Come arrivano le due squadre a questa partita di Serie A?
“Certamente non bene. Il Parma ha vinto una sola partita in campionato. La Lazio viene da due brutte sconfitte. Se dovessimo parlare unicamente del livello tecnico, non penso ci possano essere paragoni. Ma la squadra ospite potrebbe approfittare del periodo negativo in casa biancoceleste. Speriamo in una reazione, in un acuto della squadra di Inzaghi, che deve evitare in tutti i modi un altro passo falso. Siamo certamente agli inizi, e non bisogna fare dei drammi, ma visto che siamo proprio nelle fasi iniziali della stagione, è importante capire il problema e intervenire per tempo.”

Chi potrebbe essere la vera spina nel fianco, per la Lazio, nella partita di domani?
“Il Parma è una squadra molto chiusa, che tende spesso a ripartire grazie ai suoi interpreti molto veloci. Uno su tutti, certamente Gervinho. Ma anche lo stesso Inglese. La Lazio dovrà stare attenta, essere molto guardinga, attaccare come al suo solito, ma senza scoprirsi troppo, per evitare di essere colpita in contropiede.”

E chi invece potrebbe fare realmente la differenza nella Lazio?
“I  nomi che possono cambiare la partita nella Lazio li conosciamo tutti: Milinkovic, Correa, Immobile, Luis Alberto. Sono tutti grandi giocatori, che possono incidere, con la propria prestazione, sugli esiti della partita. Inzaghi ha indubbiamente a disposizione molta qualità.”

Alla luce dell’ultime, deludenti, prestazione della Lazio, quali pensi che siano i problemi dei biancocelesti?
“Ho sentito gente, in tal senso, che parlava di preparazione fisica, altri di turnover inutile all’inizio del campionato. Io sono convinto che la Lazio sia una buonissima squadra nei suoi 11-12 giocatori titolari. Per quanto riguarda i ricambi, invece, trovo che la rosa a disposizione di Inzaghi sia molto corta. In panchina ci sono pochi ricambi e soprattutto di minor qualità rispetto ai titolari. E poi secondo me, i calciatori importanti dovrebbero giocare sempre tutti.”

Simone Inzaghi andrebbe messo in discussione a questo punto?
“Inzaghi ha certamente delle responsabilità. Ma non è il solo ovviamente. Ha commesso degli errori, ma nessuno è infallibile. Li commettiamo tutti. L’importante è riconoscerlo e ripartire. E lui come sempre, con grande umiltà, si è messo in discussione. Bisogna ricordare, però, che si perde e si vince sempre tutti insieme. E che gli errori servono anche per crescere e migliorare ulteriormente.”

E una volta risolti questi problemi, quali sono le reali potenzialità di questa squadra? Dove potrebbe arrivare questa Lazio?
“Questo non chiedermelo, perché non lo so. Sono rimasto molto deluso, ad esempio, dal finale di campionato dell’anno scorso. Dopo aver battuto l’Inter a Milano, ero convinto che la Lazio sarebbe arrivata terza. E invece c’è stato un crollo. E non accetto che mi si dica che, ad un certo punto, si è deciso di pensare solo alla Coppa Italia, perché a quella finale è arrivata anche l’Atalanta, che però si è anche qualificata in Champions League. Se si sveglia e gioca come deve giocare, questa Lazio può comunque arrivare tranquillamente al quarto posto.”

Siamo in conclusione. Vuoi mandare anche un saluto ai tifosi della Lazio?
“Certamente si. Ho da sempre un grandissimo rapporto con i tifosi biancocelesti, che sono storicamente l’uomo in più della Lazio. Il dodicesimo uomo in campo. Hanno un fortissimo attaccamento nei confronti della squadra e spero che anche quest’anno la sostengano al meglio, per aiutarla anche nei momenti di difficoltà come quello che sta attraversando.”