Per la prima volta nella sua carriera Lautaro Martinez parteciperà ad un Mondiale con la maglia dell'Argentina. Il toro è già arrivato ieri mattina ad Abu Dhabi nel ritiro della Selección. Per il numero 10 dell'Inter si tratta di una possibilità da sfruttare al massimo. L'obiettivo è consacrarsi a livello internazionale dopo gli anni da grande protagonista con la squadra nerazzurra.
Con la sua nazionale Lautaro ha già sorpreso a partire dall'esordio del lontano 2018. Ha disputato 40 partite segnando 21 volte e vincendo la prima Coppa America dopo 28 anni dall'ultima targata Argentina nel 1993. La sua media realizzativa è addirittura più alta rispetto a quella con l'Inter e l'Italia ne ha dei ricordi, anche molto recenti. La sconfitta di giugno per 3-0 ha colpito le certezze di Mancini e la sua volontà di ricostruire in seguito alla delusione "Macedonia". Questo mese e mezzo in nazionale potrebbe riportare a Milano un nuovo giocatore, forse meno discontinuo e più consapevole del suo potenziale. La sua intesa con Angel Di Maria e Lionel Messi sarà utile al Commissario tecnico Scaloni per provare a vincere la competizione. Il compagno di squadra all'Inter Joaquin Correa non partirà tra i titolari nelle gerarchie, ma anche lui sa di poter sfruttare questo periodo per ritrovarsi e riprendersi sia la nazionale che la squadra nerazzurra.

Lautaro Martinez, i numeri con l'Inter

Lautaro Martinez vive ormai nella sua dimensione ideale da anni con l'Inter. A partire dal primo anno di Antonio Conte, il numero 10 non è mai sceso sotto i 15 gol in campionato. L'anno scorso, nonostante tutta la responsabilità dell'attacco sulle spalle, la punta argentina ha segnato 21 reti in Serie A, il suo massimo da quando è in Italia. Nelle ultime stagioni ha avuto modo di determinare e di vincere trofei molto importanti, tra cui lo Scudetto del 2021, la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia dello scorso anno. Che sia Inzaghi o che sia Conte i risultati non cambiano: Lautaro Martinez rimane centrale all'Inter. L'intesa con Lukaku è stata decisiva negli anni del tecnico salentino, ma con Dzeko sono arrivate le stagioni migliori in termini individuali. Nelle 21 partite giocate da agosto tra Serie A e Champions League il toro ha segnato 8 gol e siglato 6 assist, tra cui l'ultimo decisivo per la vittoria di Bergamo contro l'Atalanta.
Ciò che manca e che forse è il suo più grande difetto è la continuità. Nello scorso anno Lautaro è difatti scomparso dai radar per due mesi, diventando uno dei principali responsabili dei risultati negativi di quel periodo. In questa stagione Lautaro ha già vissuto un lungo digiuno durato 8 gare, ma il suo contributo non è mai mancato. In generale il numero 10 interista rappresenta l'unica certezza nell'attacco nerazzurro.
Romelu Lukaku ha saltato la maggior parte delle partite per i suoi continui problemi fisici, Edin Dzeko ha trascinato i suoi compagni a suon di gol ma non può durare fino a giugno vista la sua età, Joaquin Correa è solo il risultato di un vecchio capriccio di Simone Inzaghi che però non ha portato a nulla di concreto. In giorni in cui si comincia a parlare di futuro e di Marcus Thuram in ottica Inter, bisogna sempre ricordare Lautaro Martinez, uno dei primi 10 marcatori nella storia del club meneghino: 82 gol in 202 partite, in cui non ha mai abbandonato la scialuppa, anche nel momento in cui stava per affondare a causa dei disastri della famiglia Zhang.