"Al Milan non arrivano giocatori che non hanno un grande potenziale" Ricardo Oliveira dopo un gol realizzato con la maglia del Milan contro il Brescia in Coppa Italia nella gara di ritorno nel 2006

Il dopo Shevchenko al Milan fu piuttosto tribolato. Il geometra ed ex amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, dopo la cessione, remunerata profumatamente, al Chelsea di Andrij Shevchenko, decide di andare in Spagna a prelevare il sostituto del fuoriclasse ucraino. Lo prende dal Betis Siviglia. È un attaccante brasiliano, il suo nome è Ricardo Oliveira. Siamo nell'estate del 2006. Qui bisogna fare un pò di chiarezza. Il cartellino era del Betis Siviglia, ma Ricardo Oliveira dall'aprile del 2006 era stato prestato fino a fine stagione al San Paolo, club brasiliano dove in 11 presenze segnò 5 gol. Fu pagato dal Milan 17 milioni di euro più il cartellino di Vogel, ex centrocampista svizzero che era in forza al Milan

Nell'annata 2006-2007,  Ricardo Oliveira con la maglia rossonera segna di testa contro la Lazio al suo esordio in Serie A, nel primo match del campionato. Da qui poi ci fu un Black out. Dopo questo gol segnò in campionato solo altre 2 volte contro Siena e Udinese. In Coppa Italia andò a segno altre due volte. Questo il suo score realizzativo in maglia rossonera. Solo 5 misere reti. Eppure, complice un Filippo Inzaghi infortunato spesso, era titolare in quel Milan. L'esperienza nel Milan di Ricardo Oliveira non fu negativa solo in campo, ma anche fuori dal campo ebbe dei grossi problemi che lo hanno anche condizionato probabilmente nella sua esperienza rossonera. La sorella di Ricardo Oliveira, Maria De Lourdes Silva de Oliveira, fu rapita da dei criminali in Brasile il 4 ottobre 2006. Questa bruttissima e triste storia per fortuna si concluse con la liberazione della sorella di Ricardo Oliveira il 12 Marzo 2007. Questa vicenda, che per fortuna si è risolta positivamente, ha condizionato negativamente Ricardo Oliveira, e le sue prestazioni in campo ne avranno sicuramente risentito. Tuttavia, non si può negare che sono stati 17 milioni spesi male. Fu ceduto l'anno dopo dal Milan al Real Saragozza, in Spagna, dove nel massimo campionato spagnolo realizzò 18 gol in 37 presenze, ma nonostante questo il Saragozza retrocesse nella B spagnola. Fu comunque riscattato dal Saragozza che pagò 2 milioni per il prestito e 10 per il riscatto. Il Milan realizzò una piccola minusvalenza. Il Milan ci ha rimesso sia in campo, dove l'apporto di Ricardo Oliveira è stato negativo, e sia a livello di bilancio con una piccola minusvalenza. Però per il Milan fu comunque un anno felice, poiché quel Milan vinse la Champions League ad Atene contro il Liverpool nel 2006/2007. Ricardo Oliveira non scese in campo nella finale di Champions League, ma comunque vinse questo trofeo con il Milan. Dopo il Milan fece la sua buona figura tra campionati spagnoli (sia in prima che seconda divisione), arabi e brasiliani, tra Real Saragozza, Betis Siviglia, Al Jazira, Al Wasl, Santos e Atletico Mineiro. Con il Santos fece piuttosto bene, si rilanciò sul serio, a tal punto da essere cercato anche dal Barcellona come punta di scorta. Non se ne fece nulla alla fine, però questo testimonia le buone prestazioni che fece con la maglia del Santos.

BIOGRAFIA DI RICARDO OLIVEIRA.

NATO A: SAN PAOLO IL 6 MAGGIO 1980 

RUOLO: PRIMA PUNTA, BRAVO NEL COLPO DI TESTA E BRAVO A CALCIARE CON ENTRAMBI I PIEDI. È STATO UN EX ATTACCANTE DOTATO DI IMPREVEDIBILITÀ ED È STATO UN OTTIMO RIGORISTA.

Cresce nelle giovanili del Portuguesa. Esordisce in prima squadra e nei professionisti proprio con il Portoguesa. Successivamente veste le maglie del Santos, Valencia, Betis Siviglia, San Paolo, Milan, Real Saragozza, di nuovo Betis Siviglia, Al Jazira, di nuovo San Paolo, di nuovo Al Jazira, Al Wasl, Santos, Atletico Mineiro, Coritiba, Sao Caetano, Athletic Club MG, Brasilia FC, club con il quale firmò all'età di 43 anni. Con il Brasile ha giocato 16 volte segnando 5 marcature e con la Nazionale brasiliana ha vinto una Coppa America e una Confederation Cup. Con i club ha vinto 2 campionati paulisti con il Santos, 1 Campionato spagnolo con il Valencia, 1 Coppa di Spagna con il Betis, 2 Coppe del presidente con l'Al Jazira, 1 Etisalat Emirates Cup sempre con l'Al Jazira, 1 Campionato degli emirati arabi ancora con l'Al Jazira, 1 Coppa Uefa con il Valencia, 1 Champions League con il Milan e 1 Coppa Libertadores con il San Paolo. Ha vinto pure 1 campionato Mineiro con l'Atletico Mineiro. Complessivamente Ricardo Oliveira ha giocato 760 match con 377 reti all'attivo.

Cenno biografici e sulla carriera di Shevchenko
Andriy Shevchenko, ex fantastico calciatore di ruolo attaccante esploso a livello internazionale nelle file del Milan, è nato nel paese di Dvirkiyshchyna vicino Yahotyn nella provincia di Kiev, in Ucraina. Alto 183 cm, è nato nel 1976 il 29 settembre e pesa 73kg. Come succede a tutti i campioni il suo talento si rivela precocemente: a nove anni viene segnalato dal tecnico delle giovanili della Dinamo Kiev, che subito lo recluta nella sua compagine con risultati entusiasmanti, risultando spesso il miglior marcatore nei tornei Under 14.

La prima apparizione di Andriy nel grande calcio avviene nell'inverno del 1993, quando passa nelle file della seconda squadra della Dinamo. Le prime partite sono giocate sul filo dell'emozione, sull'incredulità di essere finalmente diventato un professionista, ma il talentuoso calciatore non delude: diventa il miglior cannoniere della stagione con 12 gol, risultato che gli frutta l'automatico accesso nella nazionale olimpica, dove si comporta egregiamente.
Con la Dinamo il campione ucraino vincerà ben cinque campionati consecutivi e tre Coppe d'Ucraina
Inevitabile quindi il suo ingresso, di lì a poco, nel circuito del grande calcio internazionale. In Champions League Shevchenko mostra una media gol da brivido: 26 reti in 28 partite. Tra le sue reti nella massima competizione europea in quel periodo, è da ricordare la tripletta realizzata al Nou Camp contro il Barcellona, l'evento che appunto lo fa notare in tutta Europa.

Dopo l'ennesima conquista del titolo di capocannoniere nell'edizione del campionato 1998-99, le sue quotazioni salgono vertiginosamente e i club europei fanno a gara per aggiudicarselo.
I giornali sportivi segnalano in lizza squadre come il Manchester United, il Real Madrid, il Barcellona ed il Milan. È proprio il club italiano, con Adriano Galliani a quel tempo amministratore delegato del Milan, che la spunta aggiudicandosi la stella dell'Est per una cifra che si aggira intorno ai 45 miliardi delle vecchie lire.

Nella tifoseria rossonera, ancora prima di arrivare, Shevchenko è già visto da tutti come un fenomeno in grado di poter fronteggiare il "fenomeno" per antonomasia: Ronaldo.
Alberto Zaccheroni, l'allora allenatore dei diavoli milanesi, si trova di fronte un ragazzo con qualità indiscutibili: velocità, tecnica e senso del gol sono le caratteristiche che colpiscono a prima vista, tanto che il campione, già nelle prime apparizioni nel campionato italiano, diviene l'idolo dei tifosi ed una pedina insostituibile negli schemi del mister.
Nessuno, in fondo, si sarebbe aspettato da lui una partenza così fulminea. Andriy debutta in rossonero a Lecce e già in quella prima partita segna un gol. Il primo di tanti.
Termina la sua prima stagione nel campionato più bello (e difficile) del mondo conquistando meritatamente la classifica cannonieri con 24 reti in 32 partite.

L'anno successivo ricomincia da dove si era fermato. Realizzerà lo stesso numero di reti del primo anno, ma non saranno abbastanza per fargli vincere la classifica cannonieri per la seconda volta consecutiva.
Negli ultimi campionati la sua media gol sembrava scendere in modo considerevole ma l'amore che i tifosi nutrono per lui non ha mai subito cali di intensità.
Dopo una positiva stagione, l'anno 2004 ricomincia alla grande e riserva due bellissime sorprese: Sheva diventa padre alla fine di ottobre e conquista il meritatissimo Pallone d'oro nel mese di dicembre. Sempre pacato, educato e corretto in campo, come nella vita, Andriy Shevchenko ha dimostrato maturità e sensibilità dedicando la vittoria di questo prestigioso riconoscimento europeo all'Ucraina, dove la sua gente sta ha vissuto una difficile e tormentata situazione politica.
A pochi giorni dall'inizio del mondiale 2006 ha ufficializzato la separazione dal Milan. La sua nuova squadra è il Chelsea di Abramovich e Mourinho. Dopo due stagioni poco brillanti torna in Italia nel mese di agosto 2008 per riabbracciare la famiglia rossonera. Nel 2009 lascia di nuovo l'Italia per tornare alla Dinamo Kiev, dove rimane fino a fine carriera, nel 2012.
Il 16 febbraio 2016 entra a far parte dello staff della Nazionale ucraina come collaboratore del commissario tecnico Mykhaylo Fomenko. Il 12 luglio seguente, dopo i campionati europei, sostituisce Fomenko come nuovo C.T. Sheva chiama nel suo staff anche gli ex compagni del Milan Mauro Tassotti e Andrea Maldera.
Prova anche a dedicarsi alla politica aderendo all'ex Partito Social Democratico Ucraino: alle elezioni parlamentari del 28 ottobre 2012 tuttavia il suo partito ottiene pochissimi voti. Nell'agosto 2018 torna a lavorare in Italia come opinionista di DAZN, nuova piattaforma digitale che trasmette alcune partite della Serie A.

Shevchenko esordisce anche come allenatore direttamente sulla panchina della nazionale ucraina nel 2016.
Nel 2021 allena in Italia il Genoa, ma viene esonerato dopo poche settimane all'inizio del 2022. Ma la sua carriera da allenatore è un'altra storia.
Shevchenko è stato considerato uno degli attaccanti più forti e completi di ogni epoca. Con la nazionale Ucraina partecipò ai campionati del mondo del 2006 vinti dall'Italia e al campionato europeo del 2012 giocato proprio in Ucraina e al termine del quale si ritirerà dall'attività agonistica. Nel 2004 Sheva, così viene soprannominato, vinse il pallone d'oro dopo essere arrivato terzo nel 1999 e nel 2000 e sempre nel 2004 Pelé lo inserisce nella lista di FIFA 100, ovvero la lista dei 125 migliori calciatori in vita. Con il Milan ha segnato ben 14 gol nei derby contro l'Inter.
Nella sua carriera da calciatore Shevchenko ha vinto 5 campionati ucraini con la Dinamo Kiev, 3 Coppe d'Ucraina, 3 Coppe della CSI con la Dinamo Kiev, 1 Supercoppa d'Ucraina con la Dinamo Kiev, 1 Scudetto con il Milan nel 2003-2004, 1 Coppa Italia nel 2002-2003 con il Milan, 1 Supercoppa italiana nel 2004 con il Milan, 1 Champions League nel 2002-2003 con il Milan, 1 Supercoppa Europea nel 2003 con il Milan, 1 FA CUP nel 2006-2007 con il Chelsea e 1 Coppa di Lega inglese nel 2006-2007 con il Chelsea.

"A metà del tiro vedo Buffon che va giù dall'altra parte. Capisco prima degli altri che è fatta, che quell'istante rimarrà per sempre" Andriy Shevchenko in merito al rigore decisivo realizzato da lui nel 2003 nella finale di Champions League all'Old Trafford di Manchester, in Inghilterra, contro la Juventus vinta dal Milan che regalerà al diavolo rossonero la sesta Champions League della sua storia.