Eppure a me i conti non tornano.
Un procuratore antimafia della Repubblica, nel corso delle proprie indagini, scopre che alcuni giocatori scommettono su piattaforme illegali. 
Un pregiudicato noto per le attività ricattatorie riscrive quotidianamente l’agenda degli inquirenti comodamente da casa propria, postando nomi a goccia ricevuti segretamente da chissà chi e, soprattutto, perché...
Nomi più o meno noti del mondo del calcio che parlano quotidianamente di ludopatia come fossimo in un centro di recupero...
Tifosi che si gasano pronti a sfottere i colleghi non appena esce un nome nuovo, incuranti del fatto che il prossimo nome potrebbe essere del proprio club...
Insomma, più un circo mediatico che un processo.

Eppure, dicevo, a me i conti non tornano!!
Provo a giocare un po’ di fantasia, o di logica.
Un procuratore antimafia non dà la caccia alle streghe per ottenere, al massimo, un’ammenda di 516 euro. No! Stavano indagando su altro e sono apparsi nomi famosi del mondo del calcio. Nomi che sarebbero rimasti per un po’ riservati per non bruciare l’inchiesta.
Inchiesta bruciata da Corona con i suoi scoop.
Perché?
Mi sorge un dubbio: se io venissi pizzicato a giocare in una piattaforma illegale rischierei al massimo una sanzione di 516 euro. Non sarei, quindi, ricattabile.
Un calciatore di Serie A no. Si gioca molto più di questo.
Poteva diventare un testimone per la procura nell’inchiesta sulla malavita ed il gioco d’azzardo... Magari trovando un modo per non finire con la carriera rovinata...
Chessò, in cambio di una confessione o di informazioni che facciano svoltare le indagini, viene offerta la possibilità di autodenuncia alla procura sportiva con la promessa di non calcare troppo la mano...

E invece, la rincorsa a Corona potrebbe aver pregiudicato tutto.
Quali interessi ha Corona? Chi è la gola profonda che gli fornisce le informazioni? Ma, soprattutto, perché lo sta facendo? E per conto di chi?
I ragazzi si sono messi nei guai e si trovano in una situazione difficile.
Ma lo sono già da un po’...
Pensiamoci. Giocavano d’azzardo in una piattaforma illegale raggiungibile solamente tramite invito. Ciò presuppone che chi ti invita, e chi ti accetta, ti conosce. Sei profilato! Pertanto ricattabile!!
E sì, perché io, nel caso, non sarei ricattabile: che fai? Mi denunci? 516 euro e passa la paura...
Lo dici a mia moglie? Evvabbè, mica l’ho tradita. Se non mi sono venduto casa e non ho fatto danni, forse me la cavo, in caso contrario sarei già rovinato...
Ma un calciatore rischia di più. Molto di più.
Un contratto milionario per anni, la reputazione, il dubbio di aver giocato sporco, la stessa carriera milionaria!
Insomma, in parole povere, è ricattabile!
Hai perso? Portami altri colleghi e ti dilaziono il debito...
Non volete che i vostri nomi finiscano nella gogna mediatica? Mi servirebbe un favorino...
Perché, direte voi, pensi così male di una vicenda abbastanza semplice? Ben spiegata dagli addetti ai lavori?

Ci sono degli elementi che non mi convincono pienamente...

  • Un procuratore antimafia non si occupa si scommesse o di giocatori di calcio;
  • Fabrizio Corona non fa scoop, semmai estorsioni;
  • Tutto questo parlarci della ludopatia e di come questa storia NON CENTRI NULLA con il calcioscommesse di secolo scorso mi sembrano tanto un mettere le mani avanti, uno sviare l’attenzione.

Pensateci.

Gli stessi giornalisti che solitamente estrapolano una parolina da un’intervista per decontestualizzarla e crearci un caso, che stanno attenti al flebile movimento di una guancia di un giocatore per poter affermare che è pronto al tradimento, che contano le parole di una smentita per stabilire se sia forte abbastanza o lasci uno spiraglio ad una verità alternativa...
Gli stessi giornalisti, dicevo, in piena sosta campionato sono tutti rimasti ligi al copione del basso profilo che prevede che:

  • Sono tutti bravi ragazzi;
  • Hanno fatto una stupidaggine;
  • Era tutto in buona fede;
  • Le società, i dirigenti, gli staff tecnici e gli altri compagni erano del tutto ignari;
  • La ludopatia è una brutta malattia che va curata;
  • Dobbiamo stargli vicino;
  • Il calcioscommesse non c’entra nulla.

Ottimo, direi.
Ma, veramente nessuno fuori dal coro?
Siamo in Italia!!!
Il giornalismo d’inchiesta non esiste più da tempo, è vero, ma le notizie qui si costruiscono su pochi particolari. Un titolone che acchiappa ed il gioco è fatto! Un paio di insinuazioni, voci di corridoio vere o presunte, e lo scoop è vendibile.
E, invece, niente! Tutti allineati. Non vi pare strano?
Per una volta spero che i giornali possano aver ragione. Che sia tutto come dicono e nulla di più.

Ma almeno un danno collaterale è oramai stato fatto: il dubbio di legalità!
Provo a spiegarmi: pensate all’autogoal scellerato di Gatti. Se quella cavolata l’avesse fatta Fagioli? Che cosa avrebbe pensato ora ognuno di noi?
Non so voi, ma a me un dubbio enorme sarebbe venuto postumo.
Ed in attesa della prossima rivelazione mirata di Corona auguro buon calcio a tutti... o almeno quel che ne resta.