Agosto 2019: inizia la nuova era della Juventus con la difficile trasferta di Parma.

Abbiamo appena cambiato allenatore, e ora sulla nostra panchina siede il vecchio nemico Maurizio Sarri: è il secondo anno di Ronaldo, abbiamo acquistato per una cifra mostre il miglior difensore della Passata edizione della Champions e siamo ancora tutti in ansia per un calcio mercato che non sappiamo ancora cosa ci potrà regalare.

Dybala e Higuain, che poi si dimostreranno tra i migliori interpreti della stagione, sono stati offerti in giro per tutta Europa in nome delle plusvalenze e contemporaneamente non riusciamo a liberarci di due "esuberi" (Kedira e Matuidi), che tutti noi tifosi della Juve non aspettiamo che di vedere con altre casacche.

In tutta questa confusione, non proprio da Juve, la squadra scende in campo al Tardini, in un caldo pomeriggio di fine agosto e dopo una battaglia stile allegriano porta a casa un risicato 0-1, tutta lotta e sudore.
Marcatore insolito il nostro capitano: Giorgio Chiellini. 
Tutti sicuramente ricordiamo la notizia arrivata di lì a pochi giorni: il capitano si infortuna al ginocchio, rottura del legamento, tanta paura da parte nostra e il lecito dubbio che Giorgione potesse rientrare in campo con la stessa efficacia che lo ha sempre contraddistinto. 

Nel mentre il "povero" De Ligth ha dovuto ben presto imparare cosa significa giocare nella Juventus e nel campionato italiano: giocatore di sicuro Avvenire e con tanta personalità, ha pagato lo scotto della lega più difficile da affrontare per un difensore.

Pagato 75 ml e con un ingaggio da top player, l'olandese ha patito molto il salto in Serie A, ha commesso i suoi errori è stato criticato e a volte bollato come un flop; e la Juventus ha patito difensivamente la sua presenza scoprendosi improvvisamente fragile, senza più quel muro difensivo che ne era stata la base per gli innumerevoli successi.

L'assenza del capitano bianconero termina nella gara interna con il Brescia, occasione ideale per riprendere la corsa scudetto dopo le batoste di Verona e la brutta prestazione di Milano; Giorgio gioca solo 10 minuti ma già la sola presenza in campo illumina gli occhi di milioni di tifosi juventini.

È tornato il capitano: per personalità, presenza, senso di appartenenza e capacità difensive è l'unico vero insostituibile della rosa juventina.
Anche più del tanto giustamente osannato CR7, tanto di più del talentoso Dybala: sembra una di quelle classifiche parziali che faceva Galliani ai tempi del Milan, ricordate?

Diceva lo storico ad"nelle ultime dieci partite siamo primi in classifica": poi andavi a leggere la classifica e magari il milan era settimo, e giù risatine ironiche dei tanti tifosi avversari.

Beh ora lo facciamo noi questo discorso nella persona del nostro mister: più o meno alla lettera "negli ottanta minuti in cui ha giocato Chiellini  non abbiamo preso gol". Vero mister, ma appunto sono solo ottanta minuti.

Noi tutti dobbiamo sperare che il capitano torni presto alla sua forma migliore, perché a mio avviso è l'unico modo per ritrovare una solidità difensiva che storicamente ci ha accompagnato nei nostri successi. Mai la Juventus ha vinto cercando di segnare un goal più degli avversari: ha sempre fattibili contrario. 
A livello filosofico prima che tattico e tecnico: forse anche mister Sarri si è ormai arreso a questa idea e Chiellini può essere la chiave per trovare un fondamentale equilibrio tra le idee del mister e le attitudini della squadra.

La butto lì: una squadra che difende bassa con Chiellini protagonista, Bonucci più sicuro perché spalleggiato dallo storico compagno e una fase offensiva di qualità e velocità verticale con Ronaldo e Dybala come interpreti principali. 

Forse non già da stasera con il Lione, ma sicuramente dalla partita con l'Inter, secondo me vero spartiacque della stagione.

Il tre è da sempre il numero perfetto e veste la maglietta del nostro storico capitano.