Luglio 2014: il mare della Grecia è meta della meritata vacanza che ho deciso di concedermi con la mia famiglia.
È l'anno dei mondiali brasiliani, l'Italia è appena uscita ai gironi contro Uruguay di godin e la Juventus viene dalla stagione dei 102 punti di Conte.

Come un fulmine a cielo sereno mi arriva la notizia delle dimissioni di Antonio Conte, e del successivo ingaggio di Max Allegri: sconforto, preoccupazione e un sincero "no Allegri no, tutti tranne Allegri".
Le mie aspettative erano molto basse, d'altronde il mister arrivava da esonerato del Milan e non più tardi di tre anni prima aveva perso lo scudetto proprio contro la Juve di Matri ed Estigarribia. 
Non il miglior modo per iniziare la sua avventura bianconera, e come dimenticare la contestazione subita il giorno della presentazione. 

Max ha poi avuto la capacità di smentire tutti i suoi detrattori me compreso, con vittorie seriali in Italia e successi europei, che hanno proiettato la Juve nel Gota del calcio continentale. 
Le cavalcate fino alle due finali, poi perse, sono state semplicemente emozionanti, e hanno scritto pagine di storia a tinte bianconere: la semifinale con il Real Madrid, la sfida con i blaugrana del 2017, la vittoria di Londra con il Tottenham e il 3a1 di Madrid sono stati i momenti più esaltanti. Non sempre vincenti ma esaltanti e hanno rappresentato al meglio tutto quello che ci contraddistingue. 
Una squadra che lotta fino alla fine, senza mai mollare, con una eccellente fase difensiva un portiere fenomenale un centrocampo di lotta e di governo, e un attacco composto da campioni che risolvono le partite con una giocata.
Semplicemente il nostro calcio quello che io preferisco.

Lo scorso anno il ciclo di Allegri purtroppo è finito, proprio quando sembrava che con l'arrivo di CR7 si potesse ambire al colpo grosso.

E l'ennesimo scudetto vinto tra latro con molti turni di anticipo, no è servito per salvare la panchina del tecnico livornese: proprio oggi stavo guardando un video con le migliore interviste di Allegri e devo dire che mi manca la sua ironia e il suo fare "toscano".
Veramente uno spettacolo per come sapeva sdrammatizzare certe situazioni, per la semplicità con cui affrontava anche gli argomenti più complicati: come dimenticare la mitica teoria del gabbione livornese oppure le tante similitudine fatte tra i cavalli e i giocatori.

Esilaranti ed esaustive.

Siamo quindi passati ad un allenatore completamente diverso, un cosiddetto maestro di calcio, con l'obbiettivo di unire spettacolo e vittorie: e per il momento questa operazione non proprio da Juve non sta ottenendo i risultati sperati.
A dir il vero, ora sembra che Sarri abbia capito una volta per tutte che nessun allenatore fino ad ora è mai riuscito ad imporre il proprio modo di essere al mondo Juve.

Se si ha la fortuna e la bravura di essere scelti per allenare la squadra bianconera, si ha la assoluta necessità di entrarci in punta di piedi, acquisire l'autorevolezza sul campo attraverso le vittorie ed entrare in sintonia con i giocatori che compongono la rosa.
È la Juve che ti insegna a vincere, non viceversa: Trapattoni, Lippi, Conte ed ultimo proprio Allegri ne sono un esempio lampante. La Juventus ti sceglie, ti supporta ti mette nelle condizioni migliore per vincere, salvo eccezioni ti mette a disposizione giocatori di assoluto valore e uomini altrettanto validi. Devi solo saper gestire: soprattutto vincere.

Ora entriamo nella fase cruciale della stagione, con troppi dubbi sul nostro imminente futuro e la paura di rimanere a bocca asciutta dopo anno di trionfi. A me Sarri non piace particolarmente come allenatore, semplicemente perché non lo vedo allenatore adatto alla Juve: ma sono pronto a ricredermi e ad applaudirlo. 
E se vince è giusto che continui la sua avventura in bianconero, indipendentemente dal futuro di Guardiola, oggetto del desiderio del presidente agnelli già dalla scorsa estate.

Ma poi caro presidente, siamo proprio sicuri che il tecnico catalano sia adatto ad allenare la Juve? Sembra un atto di lesa maestà lo ammetto, ma mi tengo tutti i miei dubbi sulla compatibilità tra Guardiola e la Juventus. 

Guardiola? No grazie, meglio il nostro Maurizio Sarri!