Mi ritrovo qui a scrivere il mio primo articolo dopo la pessima trasferta di Verona, e tutte le sensazioni negative che mi ha lasciato.

Raramente negli ultimi anni felici e pieni di vittorie, abbiamo assistito ad una prestazione così incolore, con giocatori molli e svogliati, eccezion fatta per il solito Ronaldo che ad ogni partita dimostra perché ha vinto 5 palloni d'oro. 

Il vero quesito che mi pongo come tifoso non è il perché di una tale prestazione, ma il perché ad inizio stagione è stata fatta la scelta di affidare la panchina a Maurizo Sarri.
Il tecnico toscano è stato con il suo Napoli un avversario formidabile, quanto di più abbagliante si sia visto probabilmente dai tempi del grande milan di Sacchi.
Ma non ha vinto. Niente. 
Ha offerto spettacolo e goal, fatto innamorare tutti i tifosi, ha creato un modello Napoli, e non ultimo si è eretto a paladino della lotta contro il potere della Juventus.
Ma non ha vinto... niente. 

E non per colpa del potere della Juve, ma per una serie di difetti di gestione della squadra e di capacità di sopportare le pressioni: caratteristiche che tante volte hanno determinato la Vittoria della Juventus, anche contro squadre molto più forti.
Noi abbiamo deciso di cambiare guida tecnica, non perdonando ad Allegri l'eliminazione dalla champions, ma secondo me più realisticamente, abbiamo deciso di cambiare allenatore invece di 7/8giocatori.

La storia della Juve racconta di pochissimi esoneri a stagione in corso, e totalmente inutile se non surreale sarebbe una richiamata di mister Allegri.
Ma cari amici juventini prepariamoci al peggio: Sarri tecnico preparato e meticoloso, uno studioso del calcio, non è un uomo Juve, e il mondo Juve come tale lo ha rigettato.

Guardate il linguaggio del corpo dei giocatori o come altri amano dire l'ufficio facce.
Sono spaesati e confusi, sembrano stanchi spremuti, più dal pensiero di seguire un dettame tattico, che per un reale dispendio di energie fisiche.

Sabato sera è finita la Juve di Sarri, se mai ne abbiamo vista una, con la speranza di non dover ricordare il tecnico toscano, come la Juve dal calcio champagne di Gigi Maifredi.