Una piccola premessa: vivo nelle Marche in una zona praticamente confinate con l Emilia Romagna, e spesso ci rechiamo nella provincia di Rimini per trascorrere il fine settimana con i divertimenti della riviera.

L'emergenza sanitaria esplosa con tanta veemenza venerdì scorso ha cambiato le nostre piccole abitudini quotidiane, dai pulmini che i nostri figli prendono per andare a scuola, alla desolazione che aleggiava nei locali della riviera nei due weekend passati.

Mio piccolo inutile parere: i media hanno forse cavalcato un po' troppo la notizia, installando in ognuno di noi un filo di paura che ci fa guardare di traverso il nostro vicino afflitto da un semplice raffreddore. 

Ristoranti vuoti, cinema chiusi, bus e treni deserti, piazze e parchi abitualmente affollati in cui ora ci si conta sul palmo di una mano: poteva forse restare fuori da questa psicosi generale il mondo del pallone?

L'industria calcio in Italia rappresenta più o meno il 2% del Pil del paese indotto escluso, e per molti aspetti contribuisce a vendere il prodotto Italia in giro per il mondo: in questo senso 180 paesi sarebbero stati collegati in mondovisione per assistere al big match si domenica sera.

Juventus-Inter, sfida scudetto che tanto assomigliava ad una gara ad eliminazione diretta, con tutta la narrazione drammatica del ritorno di Conte nella casa del padre sportivo Agnelli.

Porte chiuse senza rimborso? Scandalo.

Porte chiuse? Si fa un danno a tutto il calcio italiano che vende la sua partita rappresentativa, per di più in contemporanea con il classico spagnolo, senza spettatori sugli spalti e offrendo uno spettacolo indegno che danneggia il sistema paese.

Partita rinviata data fondamentalmente da destinarsi? Scandalo, la Juve falsa il campionato, perché nel suo momento peggiore non ha avuto il coraggio di affrontare la corazzata Inter, per di più senza l'apporto dei suoi tifosi. 

Diciamolo subito: neanche il campionato over 35 di calciotto, importantissimo torneo tra scapoli e ammogliati del sabato pomeriggio, è gestito in maniera così approssimativa. Ci hanno comunicato la sospensione di tutte le gare con 5 giorni di anticipo ovviamente per motivi precauzionali. 

Differentemente abbiamo scoperto solo sabato in tarda mattinata, mentre eravamo al bar con gli amici per il classico aperitivo, che la partita della domenica sera non si sarebbe giocata: dico partita perché senza ipocrisia, della altre quattro che sono state rinviate non importa niente a nessuno.

Tutti i tifosi erano pronti per l'evento Juve-Inter e pazienza se si sarebbe giocato a porte chiuse: già pregustavamo le polemiche per il rigore non dato all'Inter, per il cartellino rosso risparmiato a Chiellini e per l'arbitraggio casalingo che come al solito aveva favorito la Juventus in un momento di difficoltà. 
E noi juventini eravamo già pronti a godere per l'ennesima vittoria sulla nostra rivale storica, per di più in uno scontro realmente importante per la Vittoria finale dello scudetto. Con buona pace del traditore Conte.

Invece niente; ci siamo dovuti accontentare di un Lazio-Bologna sabato pomeriggio, e della splendida Atalanta che travolge il Lecce a domicilio, sotto una valanga di goal.
Beh a dire il vero io mi sono visto anche un gran bel Real-barca.
Ci hanno privato di un fine settimana memorabile e di un un'altrettanto indimenticabile settimana polemica: certamente io non ho le competenze per stabilire se hanno fatto bene o meno, ma tanto è e bisogna adeguarsi.

Direi che ci sono problemi ben più gravi fa affrontare: mi dovrò accontentare delle polemiche politiche sulla gestione della emergenza sanitaria e sulle ridicole illazioni sul fatto che il potere economico di Agnelli abbia condizionato la decisione della lega calcio.
Appunto ridicole: perché l'unica squadra che realmente si avvantaggia da questa situazione è la favolosa Lazio targata Inzaghi-Tare-Lotito, che realmente ha la possibilità di vincere il campionato.

Poche partite ancora da disputare, un entusiasmo fuori norma, e il vantaggio psicologico di guardare tutti dall'alto della classifica: con la consapevolezza che dallo scontro Juve-Inter ne resterà solo una.

Divieto di sosta signori.