Partiamo dal fondo e dall'episodio che (comprensibilmente) tanto ha fatto discutere.
Premettendo che non ho visto l'azione da centinaia di inquadrature diverse e che sono sempre pronto a essere smentito da chiunque sia in grado di offrire prove convincenti, io continuo a non vedere il rigore netto in favore dell'Ucraina che la maggioranza dell'opinione pubblica invoca. Sì, il contatto tra Cristante e Mudryk (che comunque ha palesemente accentuato la caduta) sembra esserci e non mi sarei potuto stracciare le vesti qualora la massima punizione fosse stata assegnata. Tuttavia non mi pare un contatto così violento e voglio sottolineare come l'arbitro spagnolo, unico responsabile di giudicare l'intensità del contatto, abbia adottato un metro di giudizio generalmente molto permissivo per tutta la durata dell'incontro. Ricordo un paio di falli non fischiati ai danni di Scamacca e Zaniolo, ma anche uno commesso da Frattesi in zona molto pericolosa, che francamente mi sembravano più netti dell'episodio del possibile penalty.
In generale mi sembra comunque intellettualmente onesto ammettere che c'è stato un episodio veramente al limite e potenzialmente decisivo che è andato a favore della nostra nazionale. Siamo stati fortunati e non mi faccio problemi a dirlo.

Affrontato il proverbiale elefante nella stanza, passiamo a ciò che maggiormente mi interessa e cioè l'andamento della partita.
L'approccio alla partita non era stato semplicissimo con gli ucraini che, come da aspettative, erano partiti molto carichi, mentre gli azzurri faticavano ancora a trovare le giuste distanze in campo. Dopo un quarto d'ora scarso la nostra nazionale è entrata finalmente in partita e ci ha fatto vedere quello che auspicavamo: prendere il controllo della partita con personalità, pressare con costanza e cercare di sfondare con le combinazioni tipiche del gioco spallettiano. Chiesa, dopo alcuni errori tecnici, si è acceso intorno alla metà della prima frazione ed è stato il nostro elemento più pericoloso.

In generale il primo tempo degli azzurri è stato positivo, ma vanno sottolineate tre criticità: in primis continuiamo a faticare nel concretizzare la mole di gioco creata, ma questo, purtroppo, continuerà ad essere un problema finchè non avremo attaccanti del massimo livello. Inoltre, nel contesto del calcio per nazionali, è un peccato capitale non sfruttare una quantità di calci piazzati come quella che abbiamo avuto nel primo tempo: bisogna lavorare al meglio sulle situazioni da palla inattiva. infine la fase difensiva andava migliorata: Dobvryk era riuscito a mettere in difficoltà i nostri due centrali nei duelli 1 vs 1 e a fare reparto da solo, inoltre quando gli ucraini riuscivano a uscire dalla nostra prima pressione erano un po' troppo liberi di giocare nella nostra metà campo anche a difesa schierata.

Durante l'intervallo ero proccupato dal fatto che durante queste prime partite dell'era Spalletti gli azzurri avevano sempre mostrato un calo nella ripresa (parzialmente dovuto al fatto che questa squadra cerca uno stile di gioco molto dispendioso), tuttavia l'approccio al secondo tempo è stato positivo per la nostra nazionale, con Buongiorno e Acerbi che hanno da subito mostrato di aver trovato le misure al centravanti avversario. Quello che invece è venuto presto a mancare è stata un po' di qualità nelle giocate, con occasioni potenziali spesso sfumate per un'inezia o passaggi imprecisi che costringevano la nazionale a ricominciare daccapo la propria manovra.

Probabile che la stanchezza stesse cominciando ad affiorare e questo ci porta ad un altro grave limite di questa Italia.
I cambi operati da Spalletti incidono poco sulla partita, e non è che il nostro CT si sia inventato chissà quali mosse astruse. Scamacca ci ha messo una buona mezz'ora prima di riuscire finalmente a proteggere la palla e fare da sponda come gli veniva chiesto, mentre gli altri hanno avuto poche chances di mettersi in mostra, ma non hanno lasciato traccia, ad eccezione di Cristante e del clamoroso rischio sul possibile rigore di cui sopra. Non so di chi sia la colpa, se di Spalletti o dei giocatori, ma in Germania ci sarà bisogno del contributo di 11 titolari e 5 subentrati in ogni partita, quindi correzioni a questa voce sono necessarie.
Fatto sta che L'Ucraina ha alzato il suo baricentro e ci ha fatto soffrire puntando sulla forza della disperazione, ma alla fine l'unica occasione veramente pericolosa è stata quella capitata a Mudryk (per distacco il peggiore in campo) causata da una gravissima incomprensione tra Di Lorenzo e Donnarumma, con il nostro portiere che è comunque riuscito a mettere una pezza sul proprio errore.

Non possiamo accettare che una qualificazione agli ottenuta per il rotto della cuffia sia dipinta come un'impresa, ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che la nostra nazionale ha affrontato difficoltà non da poco. Innanzitutto un girone decisamente tosto con un avversario top come l'Inghilterra (che in questo momento è nettamente più forte di noi) e la rispettabilissima Ucraina (i gialloblu sono la dodicesima squadra europea nel ranking FIFA e hanno disputato i quarti di finale agli ultimi europei, il che rappresenta un curriculum di tutto rispetto per una squadra di terza fascia) oltre alla bestia nera Macedonia (che comunque agli ultimi europei si era qualificata, così come agli spareggi mondiali, quindi per essere in quarta fascia era un'avversario tosto a prescindere dagli incubi di Palermo).

Le indisponibilità sono stati una piaga per la nostra nazionale negli ultimi mesi e e dimissioni di Mancini a metà del percorso di qualificazione sono state un ulteriore fattore destabilizzante per un ambiente che certo non ne aveva bisogno, anche se alla fine siamo caduti in piedi visto che la federazione è riuscita a convincere un ottimo tecnico come Spalletti.
Non possiamo nascondere che il materiale umano è quello che è, se paragonato con le nazionali con cui vorremmo competere e che Spalletti, per quanto allenatore bravo, non può fare i miracoli, però ci sono alcuni fattori che mi danno un po' di fiducia in vista degli Europei.
La mano del nostro tecnico si è vista sin da subito sul nostro modo di attaccare e far girare la palla e mi sembra che la squadra stia migliorando gradualmente ad ogni finestra a disposizione. Non si può dire che gli azzurri abbiano brillato contro Macedonia e Ucraina, ma (nonostante si siano complicati la vita) hanno battuto nettamente un avversario inferiore e trovato finalmente molti gol, mentre nella sfida decisiva hanno approcciato la partita nel modo giusto e hanno portato a casa la rete inviolata concedendo poco agli avversari.

Insomma, questa squadra ha affrontato le proprie paure e avversari non semplici. Non ne è uscita in modo brillante, ma ne è comunque uscita e probabilmente con merito.
Adesso lasciamo lavorare Spalletti con un minimo di serenità ritrovata, speriamo di riuscire a recuperare quanti più effettivi possibile e lasciamo che i vari campionati si esprimano su chi dovrà essere sull'aereo per la Germania il prossimo giugno. Ricordiamoci che siamo l'Italia e, per quanto ferita e in difficoltà, rimaniamo i campioni d'Europa in carica e una grande nazionale con cui gli tutti gli altri devono fare i conti.
Andiamo con orgoglio a difendere il nostro titolo, toccherà agli altri buttarci fuori.