Sarà dura, senza dubbio, ma partendo in quarta fascia c'era da aspettarselo. Sarebbe sicuramente potuta andare meglio, ma forse anche peggio, visto che aleggiava lo spettro di un girone con Francia, Austria e Olanda (forse le avversarie più temibili di ogni fascia).

Al di là di queste considerazioni e al netto del fatto che da qui al prossimo giugno potrebbe cambiare moltissimo, io mi aspetto un girone B equilibrato e dai contenuti tecnico-tattici molto interessanti.

La Spagna, con ogni probabilità, si presenta ai nastri di partenza con i gradi di favorita del girone. La roja del CT De La Fuente ha iniziato il nuovo corso post-mondiale con il piede giusto vincendo la Nations League e il proprio gruppo di qualificazione ed è forse la più credibile candidata al titolo al di fuori delle superfavorite Francia e Inghilterra.

Va comunque detto che gli iberici, negli ultimi tornei, non hanno mai brillato nella fase a gironi, passando spesso il turno come seconda. Per questo non mi aspetto che superino il turno in carrozza in un girone complicato.

Degli effettivi e dello stile di gioco sappiamo bene, anche perchè Italia-Spagna è la grande classica del calcio europeo del nuovo millennio. Quello in programma a Gelsenkirchen il 20 giugno sarà il sesto incontro tra azzurri e furie rosse negli ultimi 5 europei (le due nazionali si sono curiosamente affrontate a ogni turno possibile), a cui, come se non fosse abbastanza, si aggiungono anche due semifiniali di nations league.

Insomma, conosciamo bene i nostri avversari, ma trovare contromisure al loro possesso palla non è mai stato semplice per noi. Mancini ci ha provato in vari modi tra europei e nations league, ma è sempre andato in difficoltà. Toccherà a Spalletti inventarsi soluzioni diverse.

Dopo una stagione eccezionale sia dal punto di vista della squadra che da quello individuale, Rodri è con ogni probabilità la stella della Spagna e dai suoi piedi passeranno tantissimi palloni. Tra i giocatori da tenere d'occhio invece segnalo Morata, visto il cronico problema degli iberici di convertire in reti la mole di gioco prodotta. L'attaccante ex Juventus ha iniziato bene la stagione e se arrivasse in forma agli europei potrebbe rendere la roja pericolosissima.

Se gli spagnoli sono abituati a vedersi opposti gli azzurri, beh, possono dire lo stesso della Croazia, visto che le due nazionali si affronteranno per il quarto europeo consecutivo.

La rassegna tedesca rappresenterà, con ogni probabilità, il canto del cigno per la generazione d'oro croata da due medaglie mondiali. Non è facilissimo pronosticare le prospettive della squadra del CT Dalic, ma certamente saranno un osso duro per qualunque avversario con la loro compattezza e le loro capacità di palleggio, nonostante il centrocampo non sia più stellare come una volta e il peso degli anni si faccia sempre più gravoso sulla vecchia guardia. Come la Spagna e l'Italia, la Croazia manca di un terminale offensivo veramente affidabile e sarà chiamata a trovare il gol con soluzioni alternative.

Sarà interessante vedere come gli azzurri cercheranno di approcciare la sfida contro i balcanici, che essendo la terza sfida del girone, potrebbe avere moltissimo in palio. Difficile pensare di poter schiacciare con continuità i croati nella loro metà campo: dovremo soffrire e ripartire con intelligenza.

Inutile dire che Modric sarà per l'ennesima volta il leader tecnico e carismatico dei biancorossi. Da monitorare le condizioni di Perisic, che proverà sicuramente a essere della competizione nonostante il grave infortunio, e le prestazioni del portiere Livakovic, chiamato a ripetere l'exploit del mondiale qatariota.

L'Albania, alla seconda partecipazione di sempre agli europei, parte come la cenerentola del girone, ma questo non significa che saranno una squadra materasso, anche considerato che i balcanici hanno vinto il proprio gruppo di qualificazione (certo, non un girone di ferro con Repubblica Ceca, Polonia, Moldavia e Isole Far Øer), cosa che li ha portati in seconda fascia ai sorteggi di ieri.

Durante le fasi preliminari, il punto di forza della squadra di Sylvinho (Ex terzino campione d'Europa con il Barcellona di Guardiola) è stata la difesa, capace di concedere solo 4 gol in 8 partite.

Gli albanesi inoltre conoscono molto bene il nostro calcio, visto che buona parte della rosa milita o ha militato in Serie A, per cui sono certo che proveranno a rendere la vita difficile alla nostra nazionale difendendosi strenuamente e cercando di colpire a ogni situazione. Sappiamo bene che questo tipo di partite bloccate sono state un incubo in tempi recenti per la nostre nazionale, per cui la partita di debutto sarà delicatissima, anche perchè in un girone del genere non possiamo permetterci di partire con il piede sbagliato.

Abbiamo parlato della solidità difensiva della nazionale delle aquile basata su molte conoscenze del nostro campionato come Djimsiti, Hysaj e Ismajli o i portieri Berisha e Strakosha. La qualità sarà invece affidata a Asllani e Bajrami. Probabilmente quest'ultimo è quanto di più vicino a una stella una nazionale "operaia" come l'Albania abbia a disposizione. Da tenere d'occhio sicuramente Broja: l'attaccante del Chelsea ha contribuito poco in fase di qualificazione a causa dei continui infortuni, ma se i balcanici vorranno fare lo scalpo importante avranno senza dubbio bisogno del suo apporto.

Come già detto sarà un girone difficile per noi, così come per i nostri avversari, che certo non auspicavano di pescare una nazionale come l'Italia dalla quarta fascia. Non mi sembra questo il momento di parlare di pronostici o prospettive, ma ci tengo a ribadire che una nazionale come la nostra non può partire con l'obiettivo di accontentarsi di una qualificazione o di un passaggio del turno. Certo, ci sono squadre decisamente superiori a noi in questo, ma gli ultimi due europei ci hanno evidenziato come il clima del calcio europeo di questo periodo sia caratterizzato da un grande equilibrio in cui tutto può succedere.

Sempre FORZA AZZURRI!