Immaginate una Milano affascinante come solo lei sa essere in questa metà d’autunno in tutto il suo splendore, ferita e impaurita dal Covid che torna minacciosa ad incombere sulla sua vitalità. Si appresta a vivere la prima stracittadina stagionale con due squadre che sembrano finalmente pronte a combattere lo strapotere bianconero. Un derby della Madonnina con i giusti presupposti ed interpreti che questa città merita. Da una parte l’Inter guidata dal funesto Antonio Conte con il suo gigante buono Lukaku, spalleggiato dal toro Martinez, il giapponese Hakimi che sta dimostrando di valere già quanto fatto vedere a Dortmund e il golden boy Barella pronto alla definitiva consacrazione. Dall’altra il Milan di Pioli. Dato ormai per spacciato lo scorso campionato, ha sorpreso tutti alla ripresa dopo la sosta forzata con il suo 4-2-3-1, riconfermandosi in sella alla panchina rossonera. Il bel gioco continua, primo a punteggio pieno, nonostante un  Ibrahimović a mezzo servizio anch’esso fermato dal virus, ma sempre più nella velocità di Hernandez e nei piedi di Çalhanoğlu. Insomma un attesa così era da tanto che si desiderava.
Lo sanno anche i tifosi. I nerazzurri davanti allo Stadio hanno atteso i giocatori tra cori e fumogeni per caricarli. I rossoneri hanno organizzato un vero e proprio corteo in moto e motorini scortando la squadra dal Hotel dov’erano in ritiro fino al Meazza.

Il match:
Le formazioni ufficiali: Inter (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, de Vrij, Kolarov; Hakimi, Brozovic, Vidal, Perisic; Barella; Lautaro, Lukaku. All. Conte  Milan (4-2-3-1):Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Kessié, Bennacer; Saelemaekers, Calhanoglu, Leao; Ibrahimovic. All. Pioli

Primo tempo:
La partita non tradisce le attese con una prima frazione di gioco scoppiettante. Milan in vantaggio al dodicesimo grazie ad un rigore di Ibrahimovic lesto a respingere la ribattuta di Handanovic. Lo svedese replica poco dopo lasciato colpevolmente solo in area sfrutta un cross di Leao e sigla la sua doppietta personale. L’Inter tramortita non molla e Lukaku dopo una discesa di Perisic la butta dentro facilmente, facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto. Il goal sveglia gli uomini di Conte ma Barella prima e l’attaccante belga sul finire del primo tempo si fanno ipnotizzare da Donnaruma.

Secondo tempo:
Il match riparte come un incontro di Boxe con le due squadre che si studiano e si stuzzicano. Nerazzurri più vivaci, Vidal crossa in area e un colpo di testa di Hakimi in tuffo finisce fuori di un soffio. Ma l’Inter non morde e una libera interpretazione del check var di Mariani gli nega il rigore. Al di là di una colossale occasione mancata da Krunic e due zampate del solito numero 9 interista, la partita finisce sul 1-2 per il Diavolo. 

Il Milan di Pioli continua la sua corsa a punteggio pieno dopo quattro partite e con la consapevolezza di essere più forte di quanto si pensasse. Un plauso va fatto al suo mister arrivato l’anno scorso con il compito di normalizzatore traghettatore si sta prendendo la sua rivincita verso gli scettici. Perché i rossoneri visti nel derby sono apparsi più squadra, organizzata in ogni reparto con il tecnico ex Fiorentina che riesce a tirar fuori il meglio di ogni suo singolo elemento, Leao è l’esempio più lampante. I rossoneri non giocano la Championsed hanno un organico di pieno livello. Da non scordare il graduale inserimento di Tonali e del ultimo arrivato Dalot, per un Diavolo che sarà tra le sicure protagoniste della nostra serie A. Sua maestà Ibrahimovic ha già mandato un chiaro segnale.