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"La più grande squadra di ogni tempo è stata il Milan di Sacchi, ma soprattutto dei tre olandesi, di Baresi e Maldini, di Tassotti e Ancelotti. Non si vedrà mai più una squadra così, più grande del Brasile di Pelé, dell'Olanda di Cruyff." Carmelo Bene

Quando dici olandesi nell'universo Milan, nella maggior parte dei supporter, tra quelli che li hanno vissuti e ammirati nel periodo in cui incantavano e deliziavano la platea del diavolo con le loro giocate, e tra quelli che li hanno scoperti studiando la storia del Milan, subito vengono in mente tre nomi, ovvero Frank RijkaardMarco Van Basten e Ruud Gullit, i tre tulipani olandesi che con Arrigo Sacchi scrissero pagine indelebili e memorabili della storia del Milan e del calcio mondiale. E sono e saranno per sempre indimenticabili per i supporter rossoneri per le tante gioie sportive che hanno regalato con la maglia del Milan ai loro supporter e al mondo del calcio tutto.

Ci fu un Milan che entrò di prepotenza nella storia del calcio e che viene considerata come una delle squadre più forti del mondo di sempre. Questo Milan prese vita nel periodo che va dal 1989 fino al 1995, prima con Arrigo Sacchi e poi nell'ultimo periodo con Fabio Capello. Con Capello, considerato un "sergente di ferro" nel 1991-92 nacque il cosiddetto "Milan degli invincibili". In quell'anno vinse uno scudetto senza nemmeno perdere una partita. 34 match di Serie A senza sconfitte. Van Basten in quella annata si esaltò più del solito e realizzò 25 gol in 31 partite. L'olandese detto 'Il cigno di Utrecht" segnò in ogni modo: di destro, di sinistro, di testa, su punizione e su rigore ma soprattutto fece tre triplette: una al Foggia, una al Cagliari e una all'Atalanta.

Tornando al Milan di Sacchi, esso era conosciuto come il Milan di Arrigo Sacchi e del trio olandese, detto anche "il Milan degli immortali". La formazione base schierata con il 4/4/2 a rombo con Ancelotti vertice basso nella zona centrale del centrocampo e Donadoni davanti a lui, era così composta: Giovanni Galli; Tassotti, Franco Baresi, Costacurta, Paolo Maldini; Rijkaard, Carlo Ancelotti, Donadoni, Evani;  Ruud Gullit e Marco Van Basten. Nella stagione 1988/99 vinse subito Coppa dei campioni, Supercoppa europea e coppa intercontinentale. In meno di dieci anni vinse tutto. Era una squadra che giocava in maniera totale, possiamo definirla una squadra box to box, una orchestra che suonava a memoria. In parole povere, si può quasi dire che attaccavano in 10 e difendevano in 10, applicavano il fuorigioco quando si difendeva e facevano un pressing asfissiante sugli avversari quando avevano la palla. Franco Baresi, da libero di difesa, era colui che era leader della retroguardia rossonera e che faceva salire gli altri per mandare in fuorigioco gli avversari. Questo Milan correva tantissimo ed era forte fisicamente ed impediva alla squadra avversaria di imporre il suo gioco. Era sempre il Milan ad imporre il proprio gioco. E poi c'erano le individualità, tra cui il magico trio olandese Rijkaard, Gullit e Van Basten. Sacchi con il magico trio olandese restò sulla panchina del Milan dal 1987 al 1991 e vinse 1 scudetto, 1 supercoppa italiana, 2 coppe campioni, 2 supercoppe europee, e 2 coppe intercontinentali. Sacchi poi tornò al Milan nella stagione 1996/97 senza raccogliere soddisfazioni. Sicuramente una delle vittorie più ricordate del "Milan degli immortali" è la vittoria della Coppa dei campioni 1988-99, precisamente il 24 maggio del 1989 al Camp Nou di Barcellona per 4 a 0 in finale rifilato alla Steaua Bucarest con doppietta di Gullit e doppietta di Van Basten.

Marco Van Basten con il Milan individualmente vinse anche 3 palloni d'oro (1988, 1989, 1992) e 1 Fifa world player (1992) e fu capocannoniera due volta della serie A e una volta della coppa campioni. Anche Gullit nel 1987 vinse il pallone d'oro con la maglia del Milan. Marco Van Basten restò fino al 1995 nel Milan, poi si ritirò dal calcio giocato per via diversi infortuni alla caviglia a soli 30 anni. 

Ruud Gullit restò al Milan fino al 1993. Nel 1993/94 passò alla Sampdoria, poi all'inizio della stagione 1994/95 tornò al Milan, vinse una supercoppa italiana e poi fece nuovamente ritorno alla Sampdoria per poi chiudere la sua carriera da calciatore al Chelsea.

Frank Rijkaard restò al Milan fino al 1993. Con Fabio Capello, che succedette a Sacchi nel 1991 poiché il tecnico di Fusignano andò ad allenare la nazionale italiana, vinse 2 scudetti e 2 supercoppe italiane, mentre Gullit 2 scudetti e 3 supercoppe italiane. Invece Marco Van Basten con Capello vinse 3 scudetti, 3 supercoppe italiane e 1 Champions League.

È difficile poter descrivere a parole la squadra più forte di tutti i tempi. È come assistere a un qualcosa di ultra terreno, come se non fosse un qualcosa che appartiene a questo mondo, alla realtà terrena. Non solo questa squadra ha cambiato la storia del calcio ma è stato un evento unico e che non si ripeterà più. Rijkaard, Van Basten e Gullit si sono guadagnati l'immortalità e resteranno per sempre nella storia del Milan e del calcio mondiale.

"Prima c'era il gioco del calcio, poi è arrivato il Milan. Da quel momento tutto è cambiato". L'Equipe, dopo la vittoria per 4 a 0 sulla Steaua

"The best football team off all time" The World Soccer sul Milan di Arrigo Sacchi