Non so se la tanto vociferata trattativa per l'acquisizione del Milan da parte del fondo del Bahrain andrà in porto.
So, però, che se dovessimo ancora cambiare proprietario, vorrei che certe cose non cambiassero. In questi anni del fondo americano molte cose non mi sono andate giù: il 'braccino' nel mercato di gennaio, che ci ha estromesso dalla lotta scudetto dello scorso anno e ci penalizza anche adesso, o la politica degli acquisti per l'attacco, affidata a campioni anziani ed usurati, più a Milanello che in campo...e poi aggiungerei qualcosina su Pioli, ma non è questo il punto. Il punto è che per molti aspetti questo Milan mi piace. Mi ci riconosco

Mi riconosco nel gusto del calcio fatto di scoperta: di talenti, di giovani non ancora noti; mi riconosco nella pazienza (io che ne ho così poca!!!) della programmazione, nel fare le cose per bene...perché le cose fatte bene sono quelle che richiedono tempo e sacrificio. E competenza, sì, anche quella, che a volte significa scegliere tempi e modi giusti per agire e per costruire.
Ecco, 'costruire' è la parola chiave di questo Milan, che non è il frutto di una faraonica campagna acquisti in stile figurine, come quelle a cui ci ha abituato - ad esempio - il Psg. Che infatti ha le figurine, e non fa la storia. I grandi Milan del passato - che la storia l'hanno fatta eccome - erano il frutto sì di grandi colpi, ma su un'intelaiatura solida, fatta di gente seria e di grandi professionisti, che si è costruita nel tempo; a vedere i vecchi video del giovane Baresi si intravvedono le caratteristiche del campione, ma non del fuoriclasse assoluto che è diventato. 

E questo Milan mi piace perché rivedo tutta la bravura e la fatica di chi costruisce un gruppo. Pezzo per pezzo. Come una volta, quando le squadre erano composte da 15 giocatori affidabili e non si poteva o voleva cambiarne il volto con una trafila di acquisti. Il fondo Elliott, per rientrare degli investimenti fatti, ha seguito una politica seria e rigorosa per far uscire la società dal tunnel. Noi non siamo una squadra di Stato come il Real o finanziata da uno Stato, come il Psg, né tantomeno amici (???) dei poteri forti come il Barça, e di questo vado FIERO. Certo, è chiaro che vorrei tornare a festeggiare vittorie storiche, ma non a qualsiasi prezzo, non con le figurine o coi calci nel didietro degli amici. Chi ha visto le partite dei primi anni del Milan del Berlusca si ricorderà bene che tipo di arbitraggi i nostri ragazzi hanno superato!

Tornando all'oggi, questo Milan mi piace perché mi ha ridato il gusto delle cose, quel 'sapore' di sport che mi rimanda al calcio di una volta e che forse non esiste più, e che almeno per un po' questa società mi ha dato e mi sta dando. Se i nuovi proprietari non intendono solo giocare al riccone del calcio, ma vogliono vincere e restare nel tempo, non buttino tutto all'aria correndo dagli amici dei ricchi (agenti, procuratori, ecc...), ma tengano ciò che di buono c'è in questo Milan, a cominciare dal buon senso e dalla competenza di Paolo Maldini, uno che la storia l'ha fatta e continua a farla.