Dopo poche giornate di campionato, il Milan ha già messo in chiaro quali saranno i suoi principali pregi e difetti, che probabilmente l'accompagneranno per tutta la stagione: si tratta di una squadra messa abbastanza bene in campo, capace anche di sprazzi di gioco notevoli (tipo il primo tempo contro l'Atalanta), con concetti di gioco chiari in testa, ancorchè semplici e a volte ripetitivi (ma non è che oggi si vedano chissà quali spettacoli in Italia) ma che va molto facilmente in confusione, quando non proprio in bambola, nel momento in cui gli avversari alzano il ritmo.

La causa di tutto ciò è verosimilmente l'eccessiva inesperienza di questa compagine, un elemento forse sottovalutato dalla dirigenza al momento di completare la rosa. Quando si trova a fronteggiare un pressing alto e continuo, i giocatori spesso perdono banalmente palla (a proposito, un "evviva" indirizzato al parroco di S.Siro non sarebbe, ogni tanto, una cattiva idea) e i difensori, prima o poi una stupidaggine, piccola o grande, la commettono; ma, soprattutto, la squadra in quei momenti sembra impaurita, come se temesse di subire una goleada di fronte ad avversari volitivi, anche quando sono tecnicamente inferiori. Ed è proprio questo l'aspetto sul quale bisogna lavorare di più, psicologicamente soprattutto. Perché quando vogliono, i rossoneri dimostrano di essere una squadra di grandi qualità tecniche, che corre parecchio, che ha la volontà di imporre il suo gioco e con un centravanti capace di crearsi un gol dal nulla come pochi altri al mondo.
Purtroppo, un limite è la presenza contemporanea di tre giocatori individualmente fortissimi, ma con la tendenza ad essere un po' troppo compassati, il che rende difficile trovare sbocchi offensivi contro squadre ben chiuse, mi riferisco a Calhanoglu, Bonaventura e allo stesso Suso, per altro utilissimi rispettivamente per la precisione negli inserimenti, la visione di gioco e la capacità di saltare l'uomo. Bisogna comunque puntare sulle capacità di miglioramento individuale dei giocatori, piuttosto che modificare ancora la rosa, infatti, oltre ai citati anche i vari Romagnoli, Kessie e Caldara possono diventare dei totem nei rispettivi ruoli, se trovano continuità. Io sono inoltre intrigato da Bakayoko, giocatore che unisce tecnica e fisico come pochi, ma che deve ancora capire i compagni con cui gioca; potrebbe anche sostituire Biglia, se l'argentino continuerà come nell'ultimo anno e mezzo, ma in tal caso sarebbe l'impostazione complessiva della squadra a dover essere modificata, magari accentrando Calhanoglu per coinvolgerlo di più in costruzione di gioco.

L'errore da non fare è invece quello di mettere in discussione Gattuso, questo gruppo ha cominciato un processo di maturazione con lui e non so come reagirebbe se all'improvviso dovesse proseguirlo con qualcun altro, tanto più in assenza di specifiche colpe a lui attribuibili.

Il bilancio, fino ad ora è negativo, inutile negarlo, solo due vittorie contro una squadra lussemburghese e contro una Roma in palese crisi, ma rispetto alle dirette concorrenti ci sono più margini di miglioramento, che nel caso in cui dovessero concretizzarsi, porterebbero dritti a un posto in Champions League. Nel caso in cui, ovviamente...