E' finita! Fino a poco tempo fa avrei detto, "finalmente è finita", ma gli ultimissimi mesi sono stati per il Milan entusiasmanti come non si vedeva forse dalla stagione 12/13, quella del terzo posto conquistato dopo un grande girone di ritorno; è arrivata comunque una qualificazione europea che era il massimo che si poteva pretendere da questa rosa, vista soprattutto il ritmo avuto dalle prime quattro quest'anno. Dopo il lockdown si sono viste qualità, idee di gioco, compattezza, unità d'intenti e cinismo. Una squadra capace di dar la caccia alla Juventus nel prossimo campionato? Ovviamente no, 2 mesi scarsi ad altissimi livelli non possono far cambiare idea a chi riteneva che più di metà dell'organico non fosse da Milan. Inoltre succede spesso che un grande finale di stagione faccia aumentare le aspettative e inganni o faccia dimenticare ciò che era stata fino a poco prima, è successo spesso anche al Milan, non ultimo proprio al termine della già citata stagione 2012/13.

Ma andiamo con ordine. La decisione di confermare Stefano Pioli mi trova d'accordo perchè, oltre ad aver fatto un ottimo lavoro e ad avere il gruppo dalla sua (e la vicenda Sarri è indicativa dell'importanza di quest'ultimo fattore), un tecnico come Rangnick ha tipicamente bisogno di molto tempo per plasmare una squadra, e vista la lunghezza di questa stagione, esso semplicemente...non c'è, quindi saremmo andati incontro ad un probabile fallimento annunciato. Ma tutto ciò ad una condizione: guai a considerare Pioli un tecnico di passaggio in attesa di trovare il nuovo Sacchi, una volta scelto bisogna dargli massima fiducia e non confidare troppo nelle sue qualità di gestore, della serie "facciamo una squadra anche un pò raffazzonata tanto poi Pioli la sistema".

Il buon Stefano ha trovato il modulo adatto alle caratteristiche dei suoi giocatori, ha fatto crescere bene molti giovani (su tutti Bennacer, Leao, ma anche il belga Saelemakers) e sembra aver insegnato a Kessie come muoversi in campo. Proprio l'ivoriano e Calhanoglu sono stati forse i migliori dalla ripresa. Non sono sicuro che Kessie continuerà su questi livelli, ma vale la pena scommetterci su, perchè se ha davvero imparato la disciplina tattica, non diventerà un  fuoriclasse, ma un giocatore di livello europeo senz'altro; invece il turco può veramente essere un campione, adesso che ha trovato quella tranquillità che gli era sempre mancata, i suoi tempi di gioco e la sua qualità sono da grandissimo, non è velocissimo, ma se lo fosse.....spiace dirlo ma non giocherebbe nel Milan di oggi (a proposito, possibile che solo Pioli ha capito che è un trequartista centrale? Misteri dei mister....).

Gli altro giovani come Leao, potenzialmente un campione, il favoloso Hernandez, Bennacer sono senz'altro da Milan, mentre non mi esprimo su Romagnoli e Donnarumma, ormai due certezze (tra l'altro Gigio mi ricorda molto il grande Casillas, appena ritiratosi, solo deve essere più continuo).

Fin qui le note positive. Perchè di negativo urge prendere atto che Calabria non è da Milan e che Conti è stato troppo segnato dagli infortuni per tornare quello di Bergamo. Inoltre, anche se ha fatto assai bene, io non mi sento del tutto sicuro con Kjaer titolare, mentre Paquetà è stata una grossissima delusione. Ricapitolando servono un  terzino destro, un centrale difensivo e anche un centrale di centrocampo di livello (Krunic e Biglia non vanno bene come alternative), considerando che il prossimo anno potremo giocare più partite di tutti in Italia.

E veniamo al capitolo Ibra. Zlatan mi perdoni per ciò che sto per dire, ma, anche se ha giocato molto bene ed è stato importante per far crescere il gruppo, i suoi limiti di mobilità si sono visti tutti e non può tirare la carretta in campionato ed in Europa League, ergo ci sono due possibilità: insegnare a Leao a fare la punta centrale alla Henry, ma il ragazzo sembra carente in quanto a cinismo, non il massimo per un centravanti, oppure comprare una prima punta che dia buone garanzie anche in Europa. Le casse societarie non consentono attualmente di ingaggiare un top player assoluto nel ruolo, ma un attaccante che magari non trova posto in una candidata a vincere la Champions da noi potrebbe trovare il suo habitat. Non si potrà ragionevolmente, salvo capricci imprevedibili del Dio Pallone, lottare per lo scudetto, ma almeno farlo per tornare in quella competizione che più di tutte il Milan ha storicamente onorato fra le squadre italiane. Inutile farne il nome.

Per concludere, non posso non spendere due righe per colui che è stato per impegno, serietà, intelligenza e anche qualità la luce più brillante di questi travagliatissimi anni che, spero , da milanista, di esserci lasciati alle spalle, Giacomo Bonaventura.

Grazie Jack, avrei voluto vederti con la fascia al braccio e potevi ancora dare molto a questa squadra, ma i giocatori come te, nessuno li dimentica!