Ammetto che non ero contento al momento della nomina di Mancini come c.t., non è mai stato uno dei miei allenatori preferiti, ma devo ammettere che dopo enormi difficoltà iniziali è riuscito a dare un'identità di gioco alla Nazionale e a farsi seguire dai giocatori, alla ormai consolidata sicurezza difensiva si è aggiunta una ricerca del palleggio, una qualità nello stesso e un'aggressività sul portatore di palla avversario che raramente si vedono in squadre della nostra Serie A e che hanno dato un vero profilo internazionale alla nostra rappresentativa. E tutto questo con giocatori spesso privi proprio di esperienza internazionale!

Bravo quindi Mancini, soprattutto a puntare sulla qualità a centrocampo, valorizzando finalmente Verratti, potenzialmente un fuoriclasse, Jorginho e lanciando l'eccellente Barella ( e adesso attenzione a Sensi e a Pellegrini, qualcosa in più di due buoni rincalzi). L'azione del gol di Politano agli Usa è stata una pepita di raro riscontro nel fiume del gioco della nostra rappresentativa negli ultimi anni.

Le note dolenti, come evidente, riguardano la concretezza in zona gol.
Sugli esterni, la crescita di Bernardeschi e Chiesa e la contemporanea maturazione di Insigne (ormai vero top-player, anche internazionale) ci consegnano definitivamente quello che tanto è mancato alla generazione post-Berlino: la capacità di saltare l'uomo con continuità. Purtroppo però vi è sempre la tendenza a perdere quella frazione di secondo di troppo al momento di scagliare un bel fendente verso la porta avversaria, i famosi piccoli dettagli che fanno la differenza, dovuti anche alla relativa disabitudine a giocare ad altissime velocità (cosa frequente solo per che è abituato agli alti livelli di Champions League). Tutto comunque migliorabile con il tempo.

E veniamo alla punta centrale.
Ancora non riesco a capire come un centravanti coraggioso, veloce, tecnico e utile alla squadra come Immobile riesca ad incidere solo ed esclusivamente in contesti per lui ideali, e si perde allorché ne esce (Italia, ma anche le esperienze a Dortund e a Siviglia). Inoltre l'altro grande potenziale centravanti azzurro, Belotti, è invischiato in una vera crisi tecnica e di fiducia. Nonostante ciò, loro due rimangono i migliori che abbiamo e dobbiamo solo sperare che, come accaduto ad Insigne , anche loro due facciano il definitivo salto di qualità, non essendo degli sprovveduti, la cosa è assolutamente plausibile. Se non dovesse malauguratamente verificarsi, personalmente preferirei puntare su un giovano come Cutrone piuttosto che sui pur bravi Lasagna o Pavoletti, che forse all'apice sono già arrivati. Lasciamo perdere Balotelli, un talento senz'altro, ma molto condizionante per le squadre in cui gioca e a quel punto o sei Ibra e le vinci da solo o rischi di essere dannoso.

Un altro aspetto critico è la qualità sulle corsie esterne, non c'è n'è molta a sinistra (anche se  Biraghi il suo lo sta facendo) e dall'altra parte gli infortuni hanno probabilmente impedito a Florenzi di diventare uno dei migliori terzini del mondo. Peccato, come per il Milan bisognerà sperare in un pieno recupero di Conti...

Là dietro, Bonucci e Chiellini non meritano righe di approfondimento, credo che ormai siano perfettamente in grado di leggersi financo nel pensiero, ma vista l'età del comunque sempre ottimo Giorgione nazionale, si può anche pensare di inserire, gradualmente, Romagnoli come titolare, pensando ai futuri Europei.

A proposito, visto che saremo teste di serie e vista la formula, mi sbilancio dicendo che agli Europei ci andremo di sicuro. D'altronde, con 24 finaliste l'Italia, pur se non in uno dei migliori momenti, dovrebbe farlo di proposito per non qualificarsi, e anche in quel caso non è detto che ci riesca...