In casa Napoli tutto nasce dalla dolorosa partenza direzione Londra di Jorginho, che nel "pacchetto" con Sarri ha garantito alle casse del Napoli circa 60 milioni, lasciando però vacante la posizione di mediano d'impostazione che lo stesso italo-brasiliano aveva ricoperto ottimamente nelle ultime stagioni. Lo start eleven del nuovo Napoli si è trovato subito privato di una pedina fondamentale, e Ancelotti ha dovuto affondare il suo personalissimo doppio colpo: in primis convincere capitan Hamsik ad allontanare la Cina e rimanere in azzurro, e poi ad assegnargli le chiavi della squadra esponendo allo slovacco il nuovo progetto tecnico-tattico che aveva in mente per lui.

Tutti convinti. Marek per primo, il quale ha capito che il suo abbassamento nella posizione che era di Jorginho può essere favorevole per lui e per la squadra: "Ancelotti mi ha convinto a restare, questo doveva essere il mio ruolo del futuro, e a quanto pare il futuro è già arrivato". Lo scorso anno le principali difficoltà del capitano azzurro erano legate alla condizione fisica, Sarri è stato il primo ad accorgersene e spesso gli ha riservato solo 2/3 di gara. L'età non è più quella di un ragazzino, ma la qualità di Hamsik è ancora di altissimo livello; motivo per cui la posizione di regista potrebbe consentirgli di risparmiare qualche energia e dirigere le operazioni dall'alto della sua tecnica. Rispetto a Jorgiho, il centrocampista slovacco ha addirittura due punti a suo favore: il primo è la solidità che può garantire da schermo davanti alla difesa grazie al suo fisico, e il secondo è la possibilità concreta di avanzare spesso centralmente per provare la conclusione da lontano, cosa che per esempio riesce a Pjanic nella Juve. Per Diawara ci sarà la possibilità di alternarsi ad Hamsik con più continuità rispetto a quanto accaduto negli ultimi due anni con Jorginho, mentre lo spostamento del capitano permetterà a Piotr Zielinski di esprimersi finalmente da titolare nel ruolo di mezzala sinistra, col nuovo arrivato Fabian Ruiz a crescere alle sue spalle.

Provando a trovare qualche negatività nell'Hamsik regista potremmo pensare alla sua propensione alla fase offensiva e quindi al rischio abituale della giocata o del dribbling, fattore che dovrebbe decisamente limare per non esporre a problemi la difesa in caso di palloni da lui persi in mezzo al campo. Il tempo per curare i dettagli c'è e di sicuro sono maggiori i vantaggi rispetto agli svantaggi nella vera e propria intuizione di Ancelotti. Come al solito sarà il campo a dare il suo verdetto, ma il tecnico emiliano ha sempre avuto una soluzione ad ogni problema e per questo tutti si fidano di lui.