L'avvio del nuovo ciclo del Real Madrid ha vissuto tre tappe di fondamentale importanza in questa caldissima estate: in primis a dare la svolta è stato l'addio inaspettato di Zidedine Zidane, il quale ha deciso abbandonare la causa in seguito ad un altra stagione esaltante conclusa con la terza Champions League alzata al cielo in tre anni di duro lavoro sulla panchina del Real; l'altro, roboante, segno di rottura con il passato è stato indubbiamente caratterizzato dall'uscita dell'icona del recente passato blanco Cristiano Ronaldo dalla porta principale del Bernabeu direzione Torino, più precisamente Juventus.
In mezzo a queste due enormi novità, c'è la scelta di Florentino Perez di affidare la guida tecnica del suo Madrid ad un uomo di piena fiducia del calcio spagnolo, Julen Lopetegui.

Calcio spagnolo, in particolare la federazione, che però ha scaricato il tecnico ex Porto a pochi passi dall'inizio del mondiale, proprio a causa della sua decisione di firmare con il club madrileno ma soprattutto a causa di una modalità d'annuncio non certo fra più lineari e professionali. Da quel momento Florentino non ha agito in modo particolarmente frettoloso sul mercato, regalando al suo nuovo tecnico solo tre colpi, decisamente poco - per ora - se ti chiami Real Madrid. Ai tifosi blancos sono stati presentati infatti il portiere diciannovenne Lunin, il terzino ex Sociedad Alvaro Odriozola e il promettentissimo Vinicius Junior, proveniente dal Flamengo e pagato 45 milioni di euro. Il progetto del presidente è evidentemente costruito su una campagna acquisti in grado di ringiovanire la rosa e aprire possibilmente un nuovo ciclo di vittorie; la scelta di Lopetegui in questo senso è logica vista l'esperienza del tecnico con questo tipo di giocatori (avventure sulla panchina di Spagna U19, 20 e 21) e quindi l'attitudine a lavorare bene specialmente con giocatori spagnoli. Sicuro spazio e presumibile crescita sarà garantita a uomini già conosciuti da Lopetegui: in questa categoria rientrano certamente Carvajal, Marcos LlorenteVallejo, Asensio, Isco, Borja Mayoral e lo stesso Odriozola, voluto fortemente dal tecnico anche in nazionale maggiore. Altrettanta attenzione sarà dedicata ai giovani graditissimi proprio dallo stesso Florentino Perez, sui quali la società ha investito capitali importanti, come Lunin, lo stesso Vinicius, Theo Hernandez, Valverde, Ceballos e Kovacic

 

Ma dal punto di vista tattico come giocherà il Real di Lopetegui?

In linea con quello di cui stiamo parlando, risulta abbastanza chiaro (anche viste le prime gare del Madrid in ICC) che il modulo di partenza sarà il 4-3-3 tanto amato da Lopetegui e più in generale dal calcio spagnolo degli ultimi anni. In porta il rebus è ancora aperto con il posto di Navas traballante per il possibile arrivo di Courtois dal Chelsea, i quattro dietro saranno con tutta probabilità uno tra Carvajal e Odriozola a destra, Marcelo a sinistra con Varane e capitan Ramos centrali; in mezzo spazio a Casemiro affiancato da Kroos e forse da Luka Modric; in caso contrario al suo posto il Real potrebbe schierare un nuovo acquisto (Pogba, Pjanic o Milinkovic, per esesmpio) oppure più semplicemente Mateo Kovacic. Davanti Bale godrà di totale fiducia, con Benzema in posizione centrale e la qualità di Isco dall'altra parte, a cui verrà lasciata libera iniziativa di movimento. Se la variabile Modric dovesse decretarne la partenza, potrebbe portare Lopetegui a seguire la linea di un altro schieramento a lui tanto caro, il 4-2-3-1, visto per esempio nell'ultima amichevole con la Juve. In questo caso non cambierebbe nulla in difesa, ma i due di centrocampo sarebbero Kroos e Casemiro, a supporto di un trio formato da Bale, Asensio e Isco alle spalle di Benzema. Insomma, le alternative sono tante ma la linea sembra chiara: il 4-4-2 e il 4-3-1-2 tanto redditizi per Zidane lasceranno spazio a linfa nuova.

Oltre al colpo a centrocampo in caso di addio di Modric, in alternativa la dirigenza del Real potrebbe dirottare il capitale ottenuto in seguito alla cessione di Ronalo su un grande attaccante, e i nomi che sono stati fatti in questo senso sono quelli di Hazard, Mbappè, Neymar, Kane e Lewandowski: tutti quanti con caratteristiche differenti, ma in grado di ribaltare a loro modo gli equilibri tecnico-tattici del nuovo tecnico. Aspettando questi ipotetici innesti, sia a centrocampo che davanti, il Real ha la consapevolezza che il prossimo anno potrebbe tornare alla base anche James Rodriguez dopo il prestito al Bayern Monaco, e il colombiano potrebbe risultare molto, molto utile a Lopetegui. Nonostante tutto la certezza è una: al netto di un mercato ancora da concludere possiamo dire che il nuovo Real sarà difficilmente vincente come quello di Zizou (quantomeno nell'immediato), ma di sicuro in grado di garantire a Florentino e ai tifosi uno spettacolo all'altezza oltre che la base di partenza per un nuovissimo progetto possibilmente florido e vincente ma soprattutto più spagnolo.