"La vita è fatta di cicli, per molti il calcio ha rappresentato la parte più importante della loro vita, per me ha rappresentato una parte importante che mi ha permesso di fare altro". 
Gianni Comandini 

Gianni Comandini è uno dei tanti idoli di noi cuori rossoneri, pur non essendo entrato nell'élite degli attaccanti che hanno fatto la storia del calcio e del Milan, ma è comunque nei cuori di noi milanisti per aver realizzato una doppietta nel derby contro l'Inter vinto dal Milan per 6 a 0 l'11 maggio del 2001.
Ma chi è Gianni Comandini e a cosa si è dedicato dopo il suo ritiro dal calcio giocato? Andiamo a scoprirlo insieme in maniera più dettagliata.

Gianni Comandini è un ex calciatore di ruolo attaccante, nato a Cesena il 18 maggio del 1977. Alto 1.80 cm per 75 kg, si è ritirato dal calcio giocato nel 2005. 
Cresce nelle giovanili della squadra della sua città natale, il Cesena appunto, che lo fa esordire in prima squadra, nel calcio professionistico nel 1994 e vi resta fino al 1996. Nel 1996/97 passa al Montevarchi per poi, l'anno successivo fare ritorno al Cesena, dove resta fino al 1999.
Nel 1999/2000 passa al Vicenza e l'anno successivo approda al Milan, dove in campionato su 13 presenze segna 2 reti, quelle nel derby storico contro l'Inter l'11 maggio del 2001 vinto dal Milan 6 a 0, come ho scritto nell'introduzione dell'articolo. Fu una delle sconfitte più pesanti che l'inter ha subito nel derby e nella sua storia in generale. In quella partita fu Serginho a fare i due assist a Comandini, che poi il bomber cesenate trasformò in rete. 
Il Milan si presentò con Sebastiano Rossi in porta, Helveg, Costacurta, Roque Junior e Maldini in difesa, Gattuso, Giunti, Kaladze e Serginho a centrocampo e Shevchenko e il nostro eroe Comandini in attacco. In panchina Cesare Maldini e Mauro Tassotti, che erano subentrati all'esonerato Alberto Zaccheroni.
Per l'Inter in panchina c'era Marco Tardelli. In porta per i nerazzurri c'era Sebastien Frey, portiere francese che ha dovuto raccogliere la palla per ben sei volte nella sua rete. Nell'Inter c'era anche Seedorf, che entrò al 46esimo, Dario Simic e Bobo Vieri affiancato da Recoba. Simic e Vieri, poi, nell'arco della loro carriera, successivamente, vestirono anche la maglia del Milan, così come Clarence Seedorf, che poi fece benissimo in rossonero.
L'arbitro era Pierluigi Collina e all'evento storico, positivo per il Milan e negativo per l'Inter, allo stadio San Siro c'erano 78.000 persone.
I marcatori di quella partita per il Milan furono Comandini al terzo minuto, raddoppio dello stesso Comandini al 19esimo, Giunti al 53esimo, Shevchenko al 67esimo, di nuovo Shevchenko al 78esimo, e dulcis in fundo, per il definitivo 6 a 0 per il Milan, all'81esimo andrà in gol Serginho.
In quel Milan, oltre a Maldini e Gattuso, rimasti in campo per tutto l'arco del match, a partecipare a quel trionfo ci fu anche Leonardo, che poi nel corso del corso della sua carriera fu anche allenatore dell'Inter vincendo una Coppa Italia con i nerazzurri e poi fu dirigente del Milan con la proprietà del fondo Elliott, a fianco di Paolo Maldiniz entrato all'82esimo al posto di Shevchenko in questo match.

Tornando a Comandini, con il Milan collezionò 13 presenze (non tutte dal primo minuto) e 2 reti in campionato, 1 presenza in Coppa Italia senza segnare, e 4 presenze e 1 gol in Champions League, quello segnato nel finale della gara d'andata del preliminare della medesima competizione contro la Dinamo Zagabria, gol del definitivo 3 a 1 per il Milan.
Resta al Milan solo una stagione, nel 2000/2001. Il Milan lo prelevò dal Vicenza per una cifra vicina ai 20 miliardi di lire. Nel 2001/2001 l'Atalanta lo preleva dal Milan per 30 miliardi del vecchio conio. Una cifra record per la società bergamasca dell'allora patron Ruggeri. Con l'Atalanta non lascia il segno. Resta all'Atalanta fino al 2004. Nel gennaio dello stesso anno passa al Genoa. Nel 2004/2005 fa rientro all'Atalanta e nel gennaio 2005 passa alla Ternana. Queste annate si sono concluse senza particolari note positive e a 28 anni, dopo l'esperienza di Terni, si ritira dal calcio giocato. Con l'Atalanta complessivamente, tra campionato e coppa Italia, in 53 presenze fece 10 reti. Fu un flop in quel di Bergamo, ma non solo, dal Milan in poi, la sua carriera si arrestò. Nella sua carriera vinse un campionato italiano di Serie B nel 1999/2000 con il Vicenza, e un campionato di Serie C1 con il Cesena nel 1997/98. Con la nazionale italiana Under 21 fu Campione d'Europa nel 2000. Non ha mai giocato con la nazionale maggiore italiana.

Appesi gli scarpini al chiodo, Gianni Comandini si dedica ai viaggi, una sua grande passione che lo porterà a visitare più volte il Brasile, per poi visitare altri paesi come Costa Rica, Messico, Panama, Nuova Zelanda, Australia e Sri Lanka. Successivamente si appassiona al surf e in tal proposito dichiarerà: "Mi sono innamorato della tavola da surf: con lei non ci sono regole, non ci sono obblighi. E' uno degli sport che esprime maggiore libertà, proprio quella che stavo cercando". Considera il calcio una parentesi bella e indimenticabile, ed è molto riconoscente al calcio perchè gli ha permesso di vivere la vita che sta vivendo in agiatezza senza fare mancare nulla ai suoi due figli, al quale consiglia di diventare surfisti.

Comandini oggi vive nella sua Cesena e si diletta nelle professione di Dj nel suo locale, un teatro dell''800, che ha fatto ristrutturare con degli amici e che si trova sempre a Cesena. Ha dichiarato che ora segue questo suo locale e si diverte a mettere dischi, in linea con la sua passione, quella del rock e delle band che ha sempre amato come gli AC/DC, Red Hot Chili Peppers e qualche spruzzata di Queen, come da lui dichiarato.
Per noi milanisti di lui non può che restare un buon ricordo. Adesso fa suonare i dischi rock nel suo locale e si diverte a fare il Dj, ma per noi cuori rossoneri Gianni Comandini sarà sempre colui che le suonò ai cugini. Comandini, un idolo del popolo rossonero, passato alla storia ed entrato nel cuore dei tifosi del Milan per essere stato nel posto giusto al momento giusto.

San Siro, 11 maggio 2001 ore 20.45, 30° turno di Serie A
Inter-Milan 0-6 - 3' primo tempo G. Comandini, 19' pt G.Comandini, 9' secondo tempo F. Giunti, 22' st A. Shevchenko, 33' st A. Shevchenko, 36' st Serginho 
INTER (3-5-2): Frey; Matteo Ferrari, Laurent Blanc, Dario Simic, Javier Zanetti (capitano); Farinosa (34' Cauet), Di Biagio (46' Seedorf), Dalmata, Gresko, Vieri, Recoba. Coach: Marco Tardelli
MILAN (4-4-2): Sebastiano Rossi; Thomas Helveg, Costacurta, Roque Junior, Paolo Maldini (capitano); Gattuso, Giunti (71' Guly), Kaladze, Serginho; Comandini (57' José Mari), Shevchenko (81' Leonardo). Coach: Cesare Maldini & Mauro Tassotti

La carriera di Comandini in pillole: ex attaccante d'area, bravo ad attaccare la profondità dotato di fiuto del gol e opportunista di piede sinistro ma che si dilettava anche con il destro e bravo di testa, come dimostra il secondo gol fatto all'Inter, esordisce nel campionato di Serie B 1995-1996 nel Cesena collezionando una presenza. Nel 1996-1997 passa al Montevarchi in C1 dove in 23 presenze realizza 3 reti. L'anno dopo torna al Cesena in C1 e contribuisce alla promozione dei bianconeri con 6 reti in 26 presenze. In Serie B, l'annata successiva in B realizza 14 reti in 36 gare. Nel 1999/2000 va al Vicenza dove vince il campionato di B segnando 20 gol. Nell'estate del 2000 il Milan lo paga 20 miliardi di lire al Vicenza e lo porta in rossonero. Un infortunio lo tiene fermo fino alla sosta natalizia e accumula in rossonero in A 13 presenze e 2 reti, quelle segnate all'Inter. Nell'estate del 2001 va all'Atalanta e in 30 gare realizza in A solo 4 reti. L'anno dopo gioca solo 10 partite con l'Atalanta che retrocede. Nel gennaio del 2004 passa al Genoa dove in 6 match fa 0 reti. Torna a fine stagione all'Atalanta nel 2004-2005 e dopo sole 2 presenze con i nerazzurri va a gennaio alla Ternana in B e fa 1 gol in 7 presenze. Nell'estate del 2005 a seguito di problemi fisici persistenti, si ritira a soli 28 anni. Al suo attivo ha 55 presenze e 9 reti in Serie A a cui si sommano anche 94 presenze e 37 reti in Serie B.

"Mi ricordo per prima cosa la doppietta di Gianni Comandini. Sono stato felicissimo che la firma di quel derby l’abbia messa lui con primi due gol. Non era riuscito a dimostrare il suo valore nella parte precedente della stagione, quindi sono stato contento che sia stato lui l’uomo copertina di quella serata. Inoltre, fece una doppietta di ottima fattura, da attaccante di razza, supportato negli assist da Serginho, forse il miglior in campo quella sera. Lui e Gianni sono stati sicuramente i due migliori in campo in quella partita".
Federico Giunti