"Il mio tecnico ideale, lo sanno anche i muri, è Carlo Ancelotti. Con lui c'è un feeling che va oltre il campo. Mi piace come affronta le situazioni, come ti tratta dopo una vittoria o dopo una sconfitta". Hernan Crespo 

E' stato in assoluto uno dei calciatori argentini più forti che abbiano mai militato nel Milan. Restò solo un anno, nell'annata 2004/2005, ma lasciò il segno. Con il Milan vinse una supercoppa italiana nel 2004 e perse una finale di Champions League contro il Liverpool in quel di Istanbul, dove lui fece doppietta. Su quella finale persa Crespo disse: " A fine primo tempo nello spogliatoio mi tremavano le gambe: avevo fatto una doppietta in finale e vincevamo 3 a 0. Non ci potevo credere e incominciai a pregare che non succedesse nulla nei restanti 45 minuti. Altri discutevano di calcio, discussioni anche accese, come normalmente avviene negli spogliatoi. Altro che festeggiamenti e champagne: fin da piccolo ti insegnano che le partite finiscono al 90', chiunque faccia il calciatore lo sa. In quello spogliatoio c'erano giocatori del calibro di Maldini, Costacurta, Gattuso, Nesta, Pirlo, Seedorf e altri ancora: pensare una cosa del genere è assurdo. Direi che chi ha detto che abbiamo festeggiato sia un infame è poco".

Con il Milan giocò 28 partite in Serie A e segnò 11 reti. In coppa Italia una presenze condita da un gol, mentre in Champions League giocò 10 volte e andò a segno per 6 volte. Per lui anche una presenze nella supercoppa italiana vinta per 3 a 0 contro la Lazio con tripletta di Shevchenko. In quella partita entrò al 75esimo al posto di Tomasson e uscì all'83esimo per un leggero infortunio. Al suo posto entrò Serginho.

Quel Milan che vinse la supercoppa italiana nel 2004 scese in campo con il 4/3/1/2 con Dida in porta, Cafu, Nesta, Stam, Paolo Maldini (capitano) in difesa, Gattuso, Rui Costa, Ambrosini a centrocampo, Kakà sulla trequarti, e Shevchenko e Tomasson in attacco. In panchina c'era Carlo Ancelotti. Tra gli ingressi in campo ci fu anche quello di Vikash Dhorasoo al posto di Ambrosini al 77esimo.

Hernàn Crespo, soprannominato il 'Valdanito' è stata l'incarnazione del "bello" del numero 9. Attaccante formidabile, dotato di grande tecnica, non necessariamente una consuetudine tra i numeri 9, molto abile nelle acrobazie e nel colpo di testa e dotato di velocità, spirito di squadra e intelligenza tattica. Ha realizzato delle reti di una bellezza incredibile, anche in rovesciata. Sapeva segnare con entrambi i piedi. Sapeva essere letale dentro l'area, poiché dotato di un grande fiuto del gol, sapeva attaccare la profondità e sapeva anche destreggiarsi fuori area.

Esistono attaccanti, numeri 9, prime punte, che non hanno una grande tecnica, ma sono degli animali d'area. Hanno un fiuto del gol pazzesco, ma sono "rozzi""ignoranti, nel senso che non sono dotati di un tocco di palla "brasiliano", non hanno una grande tecnica, non hanno un grande tiro da fuori, non sono dotati di una grande capacità di dribbling o non hanno una grande capacità di palleggio o non sono molto sono abili nel fare dei virtuosismi concreti, ma dentro l'area di rigore sanno essere devastanti e sanno segnare davvero tanto. Crespo, oltre ad avere fiuto del gol, era capace anche di tutto questo poiché disponeva di una grande tecnica.

Filippo Inzaghi detto "Superpippo" o "Pippo" aveva un fiuto del gol assurdo, pazzesco. Viveva per il gol. Giocava sul filo del fuorigioco e segnava gol a grappoli, ma non era dotato di una grande tecnica. Era un bomber d'area e segnava molto, anche se raramente segnava gol belli. Erano gol di opportunismo, da animale d'area quale era.

Pippo Inzaghi venne preso dalla Juventus e giocò nel Milan dal 2001 al 2012. Complessivamente con il Milan segnò 126 reti in 300 presenze. Con 50 reti realizzate è uno dei migliori bomber italiani in Champions League di sempre. Classe 1976, con il Milan vinse 2 supercoppe italiane, 2 campionati italiani, 1 coppa Italia, 2 champions League, 2 supercoppe europee e una coppa del mondo per club. Nel 1996/97 con 24 reti in 33 presenze è stato capocannoniere in Serie A con la maglia dell'Atalanta. 

Pippo Inzaghi fu anche campione del mondo nel 2006 con l'Italia maggiore e campione d'Europa con l'Italia Under 21 nel 1994. Quando dico che non è tecnico, non è che dico che Inzaghi sia stato scarso, tutt'altro. E' stato uno dei più grandi numeri 9 in assoluto della storia del Milan e non solo, ma non era bello da vedere per come toccava la palla e anche i gol che segnava non erano dei gol di pregevole fattura o particolarmente belli. Ma aveva un fiuto del gol fuori dal comune. Crespo era l'opposto di Inzaghi. Aveva anche tecnica fuori area.

Crespo era bello da vedere, per come toccava la palla, per la tecnica, e anche i gol che faceva erano di pregevole fattura. Fu preso dal Milan in prestito secco dal Chelsea fortemente voluto da Carlo Ancelotti, suo estimatore dai tempi di Parma. Ha fatto anche gol alla 'Inzaghi' da opportunista puro. Sapeva segnare in tutti i modi.

Uno come Crespo lo si deve prendere sempre. Il Chelsea non se ne voleva privare a titolo definitivo e l'unico modo per prenderlo era in prestito secco.  Galliani era restio a inserire un altro pezzo da novanta in quella rosa, ma Ancelotti lo voleva a tutti i costi a tal punto da dire: "voi portatemi Crespo e poi ci penso io". Quel Milan, che era di proprietà Fininvest/Berlusconi con Adriano Galliani amministratore delegato, era nella sua fase imperiale e i calciatori top li comprava a titolo definitivo, non li prendeva in prestito. Raramente, tranne gli ultimi 5 anni di ridimensionamento nella fase finale del suo regno rossonero con Berlusconi proprietario attraverso la Fininvest, dove Silvio Berlusconi non investiva più come un tempo e aveva chiuso i rubinetti, il Milan prendeva giocatori in prestito. Crespo fu uno dei primi casi e una eccezione, perché quel Milan era ancora al top per quello che concerne l'epopea Fininvest, ebbene Crespo nonostante quel Milan era al top, fu uno dei pochi casi di calciatori presi in prestito in quel periodo top dai rossoneri, come il ritorno di Shevchenko, che il Milan, dopo che l'ucraino giocò con i rossoneri dal 1999 al 2006, e segnò il rigore decisivo e vincente nel 2003 contro la Juventus in Champions League nella finale di Manchester, cedette al Chelsea, e dopo due anni riprese in prestito secco per un anno nel 2008/2009 sempre dai blues. A tal proposito, sull'acquisto di Crespo, Galliani disse: "Ancelotti mi ha assicurato che l'arrivo di Crespo non influenzerà sull'equilibrio dell'attacco. Quasi ogni giorno gli chiedo se ne è sicuro, ma non posso non ascoltare un tecnico che in due anni ha vinto tutto con noi. Conosce molto bene il ragazzo dai tempi di Parma e noi abbiamo bisogno di giocatori di alto livello".

Hernàn Jorge Crespo è stato uno dei più forti numeri 9 che si siano visti in Serie A e non solo. Il suo approdo al Milan fu breve ma intenso e lasciò il segno in maglia rossonera e anche un buon ricordo. Era così diverso da "Superpippo" ma altrettanto velenoso sotto porta per gli avversari.

TUTTO SU HERNAN CRESPO

  • NOME: HERNAN JORGE
  • COGNOME: CRESPO
  • NAZIONALITA': ARGENTINO
  • NATO A: FLORIDA
  • IL: 5 LUGLIO DEL 1975
  • RUOLO: ATTACCANTE
  • CLUB IN CUI HA MILITATO: River Plate (dove è cresciuto nelle giovanili), Parma, Lazio, Inter, Chelsea, Milan, di nuovo Chelsea, di nuovo Inter, Genoa, di nuovo Parma, dove chiuderà la sua carriera da calciatore.
  • TOTALE PRESENZE E RETI NEI CLUB: 605 Presenze e 273 reti
  • TOTALE PRESENZE E RETI CON LA NAZIONALE ARGENTINA MAGGIORE: 64 presenze e 35 reti.
  • TOTALE PRESENZE E RETI CON L'ARGENTINA OLIMPICA: 6 presenze e 6 reti
  • PALMARES CONQUISTATO CON I CLUB: 2 Campionati apertura con il River Plate, 1 coppa italia con il Parma, 5 supercoppe italiane, di cui una con il Parma, una con la Lazio, una con il Milan e due con l'Inter, 1 campionato inglese con il Chelsea, 1 community shield con il Chelsea, 3 campionati italiani con l'Inter, 1 coppa libertadores con il River Plate, e 1 coppa uefa con il Parma
  • PALMARES CON L'ARGENTINA: 1 titolo di Giochi panamericani e un argento olimpico
  • RICONOSCIMENTI INDIVIDUALI: 1 titolo di capocannoniere del campionato argentino, 1 titolo di capocannoniere in Serie A, 2 titoli di capocannoniere della coppa italia, e 1 titolo di capocannoniere dei giochi olimpici.
  • INIZIO CARRIERA PROFESSIONISTI: 1993/1994
  • RITIRO: 2 FEBBRAIO 2012. 

"Un tecnico non fa solo la formazione: deve motivare un gruppo e uno staff, relazionarsi con i dirigenti, rappresentare il club sui social e nelle tv, che sono quelle che mantengono l'ambaradan. È un ruolo straordinariamente complesso". Hernan Crespo