I tifosi dell'Inter saranno contenti. Giustamente.
La loro squadra ha vinto meritatamente contro la Lazio dominando sia dal punto di vista atletico che tecnico; hanno messo in risalto qualità individuali ottime tra cui spicca quella del loro bomber Mauro Icardi.
Potranno tranquillamente competere per raggiungere il traguardo a loro prefissato dalla società che è la qualificazione in Champions League; per lo scudetto neanche a parlarne.
Da tifoso milanista, dovrei esserne abbastanza indispettito, in realtà non è così. La rosa è quasi completa; la squadra ha raggiunto un mix tecnico-fisico, abbinato ad esperienza e maturità, abbastanza invidiabile. Ma non andranno da nessuna parte per il semplice fatto che il loro ostacolo ha un nome e cognome: Luciano Spalletti.

Un tecnico che per come racconta la sua carriera calcistica, non è un vincente.
A parte qualche coppa vinta in Italia e qualche altro titolo vinto in un campionato, quello russo, che non è mai stato competitivo come gli altri tornei continentali, ha sempre fallito non ha quasi mai raggiunto gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. 
Quando la tenuta fisica si esaurirà e ci sarà da gestire la rosa in maniera diversa, cioè con la testa e con le idee, si concretizzerà il solito flop annuale.
La caratteristica di questo allenatore è già abbastanza chiara; è già formato e non ha margini di miglioramento.
Il cosiddetto salto di qualità l'Inter lo dovrà fare non a livell della rosa bensì a livell di conduzione tecnica.
Si dovrà affidare ad un trainer vincente nel vero senso della parola, cioè ad uno che porti in dote un palmares da urlo.
Ad oggi pare, che la dirigenza dell'Inter non se ne sia ancora accorta.
Purtroppo, per tutti coloro che non sono interisti, prevedo che la situazione cambierà soprattutto se, come sembrerebbe l'Inter si affiderà ad un Top Manager come Beppe Marotta il quale sono sicuro che, dall'alto della sua competenza, tra i primi interventi che farà, ci sarà proprio quello di scegliere il nuovo Top Trainer.