Finalmente al Milan si respira una nuova aria che sta portando ad una rivoluzione epocale.

I cambiamenti in atto, hanno alla base una vera e propria organizzazione volta a sviluppare un programma basato sulle idee moderne di personaggi che hanno come qualità principale un equilibrio ed una coerenza mentale necessario per sapersi districare in un mercato già di per sé molto complicato anche dal fatto della durata eccessivamente lunga, dove a farne le spese sono soprattutto gli allenatori ed i giocatori i quali non tutti reggono psicologicamente l'attesa e l'urto mediatico.

I connubi più o meno leciti basati su interessi economici milionari tra presidenti padroni, direttori sportivi, procuratori e talvolta anche giocatori, hanno creato un mercato anarchico, caotico e senza regole, con iper valutazioni folli, dove realisticamente si può affermare che tutti partono alla pari, ma solo alcuni arrivano al traguardo finale; un tutti contro tutti dove non è permesso fare prigionieri. Non vince chi ha più soldi, bensì i superstiti che arrivano agli ultimi dieci giorni di contrattazioni.

Ne consegue che deve soffrire Conte, così come Sarri, così come Giampaolo, Fonseca e a seguire tutti gli altri allenatori, i quali si trovano a dover impostare e gestire il lavoro di base più importante della stagione calcistica con una rosa di giocatori che verrà da qui ad un mese completamente stravolta. Chi  sarà bravo ad adeguarsi alla velocità folle temporale del mercato, ed avrà l'appoggio incondizionato della società, partirà avvantaggiato rispetto agli altri. 

Per questi motivi, sarà il mercato ed il campionato delle idee, le quali se saranno di qualità, saranno senza dubbio vincenti. Questo Boban e Maldini lo sanno, per questo hanno deciso di gestire il mercato controcorrente, non solo auto ponendosi delle regole, ma mettendoci anche la faccia, scegliendo di rendere pubblico il modus operandi.

Il primo derby lo ha vinto il Milan, perchè Conte non ha idee adatte al mercato moderno; infatti già ha fatto il primo autogoal contraddicendo la sua società sbagliando il motto alla presentazione: non avrebbe dovuto dire testa bassa e pedalare, bensì bocca chiusa e pedalare.