Quando è giunta la notizia dell'arrivo di Mario Balotelli, i tifosi bresciani sono andati letteralmente in visibilio e hanno invaso Torbole per assistere al primo allenamento di Supermario con i nuovi compagni.

Dunque anche le rondinelle avranno la loro superstar e non è nemmeno la prima volta, perché già agli albori del nuovo millennio il Brescia era riuscito ad ottenere il “sì” di un certo Roberto Baggio (e non dimentichiamo le stelle cresciute in casa, come Andrea Pirlo). Lo stesso Massimo Cellino non è nuovo ai colpi di mercato sensazionali, visto che da presidente del Cagliari riuscì a vestire di rossoblu campioni come Enzo Francescoli, Gianfranco Matteoli e Gianfranco Zola.

Balotelli arriva a Brescia dopo essersi svincolato dall'Olympique Marseille e portandosi dietro, inevitabilmente, la sua “doppia” fama: quella del grande attaccante, che anche in maglia azzurra ha avuto modo di dimostrare il suo indiscutibile valore e quella del ragazzo intemperante, che non esita ad andare allo scontro con i suoi allenatori, che fa fatica a mettere radici in un posto. Quale Balotelli vedremo durante la sua nuova esperienza italiana? La grande risorsa tecnica o il problema spinoso sperimentato da diversi club? Avremo modo di scoprirlo, ma non subito, anche perché domenica (come pure per le successive tre partite) Supermario non sarà in campo alla Sardegna Arena, per via di una squalifica rimediata nel campionato francese.

Si sbaglierebbe, però, a credere che il Brescia non abbia altre armi oltre a Balotelli.

Il mercato della squadra lombarda non si è caratterizzato per i tanti movimenti, ma quelli in entrata meritano di essere tenuti in debita considerazione. In particolare, sono da menzionare il forte portiere finlandese Jesse Joronen (dal Copenaghen), che Cellino è riuscito ad aggiudicarsi battendo la concorrenza dell'Aston Villa e i difensori Giangiacomo Magnani (dal Sassuolo) e Jhon Carlos Chancellor (il gigantesco nazionale venezuelano prelevato dal Al Ahli), che si aggiungono al già presente, generoso e combattivo Martella (ex Crotone, ora acquisito a titolo definitivo). Soprattutto, è arrivato Jaromir Zmrhal, classe 1993, centrocampista proveniente dallo Slavia Praga e nazionale ceko. Giocatore tecnico e atletico, Zmrhal è mancino e predilige la posizione di mezz'ala sinistra, ma è in grado (come ha fatto nello Slavia) di ricoprire anche gli altri ruoli di centrocampo. Calcia molto bene dalla distanza ed è bravo negli inserimenti in area senza palla. Secondo un cliché che sta diventando preponderante fra i giovani centrocampisti, Zmrhal abbina temperamento e grinta alle qualità tecniche e perciò ha conquistato i tifosi dello Slavia, il club nel quale si è svolta tutta la sua carriera, dalle giovanili fino al debutto in prima squadra nel 2012, prima del trasferimento a Brescia. Subito indispensabile per il centrocampo praghese, il posto da titolare gli ha permesso di accumulare presenze in campionato e di fare valere le sue doti di assistman ma anche di buon realizzatore (186 presenze in campionato con 26 gol segnati). In carriera ha vinto due campionati e due coppe nazionali, e vanta anche 27 presenze e due reti in Europa League.

Zmrhal, forse fin qui sottovalutato dal calcio europeo “che conta”, è un giocatore ancora giovane che però vanta già una buona esperienza internazionale, sviluppata anche giocando nelle rappresentative nazionali giovanili e poi nella Nazionale maggiore, con la quale ha debuttato nel 2016.

Considerando che Emanuele Ndoj è attualmente infortunato e dando per certo che Corini schiererà i suoi secondo l'usuale 4-3-1-2, Zmrhal potrebbe esordire subito e completare così un centrocampo già forte per le presenze del gioiello dell'U 21 (e in prospettiva anche della Nazionale maggiore) Tonali, del dinamico e duttile Dimitri Bisoli (figlio di Pier Paolo) e dell'interessante trequartista slovacco Spalek.

In sostanza, il Brescia ha rinforzato porta e difesa, ha aggiunto ulteriore qualità e quantità ad un centrocampo già bene strutturato e ha messo la potenza esplosiva di Balotelli accanto all'estro e al fiuto del gol di Alfredo Donnarumma, il capocannoniere dell'ultimo campionato cadetto con 25 reti.

I bookmaker sembrano non avere dubbi nell'indicare il Brescia tra le tre più probabili retrocedende, insieme alle altre due neo-promosse (Lecce e Verona), ma la società lombarda ha lavorato bene sul mercato e le rondinelle potrebbero anche stupire tutti, volando più in alto di quanto ipotizzabile.