Un evento che ha scandalizzato il mondo dello sport perché prima di essere tifosi siamo umani e la scomparsa di un uomo che ha lasciato una bimba senza suo papà ha lasciato un vuoto dentro ognuno di noi.

A distanza di tre mesi il referto del medico è stato chiaro: Astori non è morto nel sonno ma a causa di un'accelerazione improvvisa del battito del cuore a differenza di ciò che era emerso nei giorni successivi alla sua scomparsa.

Secondo i dottori incaricati di stabilire le cause del decesso, il battito del cuore di D.A. ha aumentato esponenzialmente la frequenza della pulsazione cardiaca senza alcuna possibilità di preannuncio.

Il vero dramma è, stando alla perizia medica, che il giocatore si sarebbe salvato se in camera con lui ci fosse stato qualcuno che, dopo essersi accorto della gravità dell'accaduto, avrebbe potuto dare l'allarme, con un alta possibilità di sopravvivenza del giocatore della Fiorentina.

Il giocatore aveva salutato il compagno Sportiello dopo aver passato la serata con lui, la mattina seguente la drammatica scoperta.

Tutti noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Davide, chi come giocatore, chi come persona e anche a distanza di tre mesi cercheremo di fare un modello del suo ricordo, augurandoci che una circostanza del genere non accada più.