Dopo un'estate burrascosa a correre dietro ad un ragazzino di appena 18 anni, fargli firmare un contratto da nababbo, trattarlo come un campione e per di più acquistare pure il fratello, disperso in Grecia fino ad allora e neanche un fenomeno tra i pali (è più bravo Storari) il clan Raiola si rifà vivo dopo aver incassato la sconfitta estiva e parla addirittura di violenza morale e di un contratto non valido.
Penso che Gigio fosse libero e non incatenato e neanche sotto tortura al momento di apporre la firma su 11 milioni lordi all'anno, portandosi dietro il fratellone.

Che questa non fosse una favola, ma una questione di denaro si era capito grazie ai silenzi del giocatore quando in piena bufera mediatica non ebbe nessuna parola d'amore per il club e per i tifosi. Tifosi che lo avevano protetto nei momenti peggiori (perché di papere e di prestazioni non all'altezza ne avevano viste) eleggendolo a simbolo della rinascita rossonera. 

Ma sotto la sabbia, la cenere era calda, ci aspettavamo un'altra scintilla del clan che riaccendesse il fuoco. Et voilà, senza nessun rispetto per il momento delicato che sta attraversando il Milan, Mino Raiola torna all'attacco destabilizzando l'ambiente in una fase cruciale della stagione.

Donnarumma di certo è un ottimo portiere ma ha stancato. Ha stancato tutti perché i suoi silenzi sono l'eloquenza di chi non è attaccato alla maglia. Non prende posizione, muto, quasi assente. E questo i tifosi lo percepiscono. Lo hanno accontentato su tutto ma ancora sembra non bastare. 

Bene caro Gigio, caro Mino, cari avvocati, potete anche andare via, in un club che però deve "pagare moneta per vedere cammello", portatevi tutto, fratello compreso e poi con il caro Mino, il Milan è meglio non faccia più affari perché tanto Donnarumma e Bonaventura a parte, ho solo portato giocatori sopravvalutati ma mediocri.

Fuori c'è la fila di portieri che farebbero di tutto per difendere la porta del Milan. E in casa c'è già il sostituto:un ragazzone di 191 cm di nome Plizzari, che si è già fatto notare per le sue doti da portierone sia nell'Under 20 che nella Ternana, dove milita oggi. Cresciuto nelle giovanili rossonere, dunque un prodotto del vivaio, classe 2000. Forse non è come Donnarumma, ma può crescere e migliorare. 

Gigio o questa volta ci metti la faccia e giuri amore per la maglia che indossi oppure con la tua stessa velocità, il Milan può voltare pagina e dirti "ciao ciao".

In fondo il Milan ha vinto tanto pur non avendo portieri quotati, ma una grande difesa e grandi goleador.