Che sia forte, non c'è dubbio, che segni tanto è evidente, che vista la giovane età ha ampi margini di miglioramento è ovvio, però Icardi a volte è un peso, dentro e fuori dal rettangolo di gioco per l'Inter.

Figura ingombrante, capitano criticato, emblema di un calcio che è cambiato, più social, meno serietà. Con al seguito famiglia super allargata e auto lussuose, tatuaggi e piercing in bella vista e quell'aria da spaccone che non a tutti piace. E lui Maurito davanti alle critiche non si scompone e non fa una piega, anzi  replica sfrontatamente e a muso duro. 

L'ultima critica arriva da Ciccio Graziani che non solo non vede Icardi capitano di buon occhio all'Inter ma giudica il calciatore meno forte di quello che vogliono farlo apparire. 

Si è vero segna tanti gol, ma non è né un leader nello spogliatoio né un trascinatore. Si perde se lo criticano e non ha con i tifosi un rapporto da rose e fiori ma è fatto di alti e bassi. 

Non gioca per la squadra, ma è solo un uomo micidiale in area di rigore, non sale, non recupera palloni, non copre. Graziani ha addirittura detto che è meglio Immobile. E forse è vero. 

Icardi deve ancora crescere tanto, deve maturare come uomo e come calciatore. Gli servono meno selfie e più allenamenti volti a migliorare i suoi difetti. E solo tra qualche anno, se avrà vinto qualcosa, se avrà fatto bene anche in Europa, soprattutto in Champions e se si prenderà anche la nazionale argentina, allora potremmo giudicarlo a tutto tondo. Per ora è un buon attaccante sopravvalutato con margini di miglioramento.