La storia di Zlatan Ibrahimovic nasce nel getto di Rosengard il 3 Ottobre 1981, un sobborgo di Malmo dove si parlano ben 28 lingue in soli 3 km quadrati e dove il tasso di disoccupazione risulta ai massimi livelli della pur produttiva nazione scandinava.
Zlatan sarà il terzogenito di una famiglia numerosa, due maschi e tre femmine, i suoi genitori originari della ex Jugoslavia emigrarono in Svezia in cerca di lavoro e per questo motivo a volte Ibra verrà denominato "lo zingaro"!

Quel nativo sobborgo rappresenta per il fuori classe svedese, nonostante abbia girato mezzo mondo, la sua vera ed unica casa, tant'è che così scriverà nella sua autobiografia "Io, Ibra": "Non molto tempo fa mi fu inviata una fotografia, un’immagine del ponte di Annelund, che si trova ai confini di Rosengård. Sullo stesso ponte qualcuno aveva attaccato uno striscione: * Puoi togliere il ragazzo da Rosengard ma mai Rosengard dal ragazzo! * 
E sempre proseguendo nelle spassose citazioni della sua autobiografia, questi alcuni frammenti della sua vita calcistica a partire dalla sua adolescenza....(brani tratti da una sua lunga intervista concessa a Sky).

"Aprivo i lucchetti. Ero diventato un maestro. Bang, bang, bang e la bici era mia! Un ladro di biciclette fu la mia prima identità. Era una cosa piuttosto innocente, ma ogni tanto passavo un po’ i limiti". 
"Tu mi ricordi un giocatore che allenavo nel Milan - gli disse Fabio Capello ai tempi della Juve - ma non lasciarti stressare dal paragone, tu non sei un nuovo Van Basten, hai il tuo stile. Qui c’è un filmato, studia i suoi movimenti, impara" e Zlatan rimase solo negli spogliatoi per ore ed ore a visionare in alcune vecchie cassette VHS ogni singolo gol dell'olandese".

Il suo idolo di sempre?… oltre se stesso, è un filmato su YouTube a svelarlo!
Esattamente nel derby che giocammo contro quando lui andò al Milan (Marzo 2007) ci sono io, a centrocampo per il fischio d’inizio, che mastico una cicca e non gli stacco gli occhi di dosso, come se non riuscissi a capacitarmi di essere sullo stesso campo con lui! Si tratta di Ronaldo Luís Nazário de Lima, conosciuto semplicemente come Ronaldo.
"Ha un'incredibile sicurezza in se stesso, ed è giusto. Ibra è uno dei pochi calciatori, forse l'unico, a godere allo stesso modo per un assist e per un gol. È uno dei meno egoisti che abbia mai conosciuto, cosa che è di valore inestimabile per la squadra" (queste le parole di Carlo Ancelotti nel suo libro "Il leader calmo").

"Sono come il vino buono, più invecchio e più miglioro".
E ancora: "Ho 35 anni ma me ne sento 20, sono un perfetto esempio di vino rosso" (detto ai tempi del Psg). E cinque anni dopo Zlatan ha riportato il Milan in Champions!
"Come Napoleone in Europa, ho conquistato tutti i Paesi dove sono andato", disse forte delle campagne vincenti in Olanda, Italia, Spagna e Francia.
"Il leone ha ancora fame", annunciò appena sbarcato a Los Angeles. "Chi mi conosce sa che ho giocato in molte squadre e che cerco sempre di fare del mio meglio. Ho vinto ovunque, quindi sono come Indiana Jones" ( e quella foto sui social come King Kong...).
"Oggi è il compleanno di mia moglie. Quale regalo le ho fatto? Niente, ha già Zlatan no?" - disse una volta Zlatan.
I due non sono sposati: "E' tosta. Le piacciono le automobili. Se n’era andata via di casa a diciassette anni e si era fatta strada lavorando, e io non ero per niente una superstar per lei. 'Avanti, Zlatan... tu non eri esattamente Elvis', mi disse qualche tempo dopo ripensando ai nostri primi incontri".

Avevamo trovato una casa molto bella ma non aveva mobili - raccontò Zlatan in una serata show negli Usa ospite dal popolare Jimmy Kimmel -. Allora dissi all'agente che avrebbe potuto comprarli all'Ikea. Mi disse: 'Le persone ricche non vanno da Ikea', e io: 'No, ma quelle intelligenti sì'". Solidarietà svedese!

Presente in tutte le serate dell'ultima edizione del Festival. One man show. Con arrivo (in ritardo) da protagonista di un film d'azione: "C'era un incidente in autostrada, spero che nessuno si sia fatto male. Sono rimasto bloccato per 3 ore, poi ho chiesto a un motociclista di portarmi a Sanremo. Per fortuna era un milanista...".

"Chiesi a un giornalista olandese un consiglio su un procuratore. Mi fece due nomi: una era la società di Beckham, l'altro un italiano: 'Secondo me ti piacerà, ha uno stile da strada'. Al primo incontro Raiola tirò fuori un foglio: 'Queste sono le statistiche dei grandi: Shevchenko, 25 partite, 23 gol. Inzaghi, 27 partite, 25 gol. Vieri, 21 partite, 23 gol'. Poi tocca a me: '21 partite, 4 gol. Come ti posso vendere?' E io: 'Se avessi avuto i loro numeri anche mia madre avrebbe saputo come vendermi'".

Un po' di statistiche: 503 sono i suoi centri in carriera con i club in 836 gare. Una media di 0,6 reti a partita. Contando anche la nazionale sale a quota 565 gol in 954 match nei 24 anni da professionista. Un orologio del gol infallibile scandito da una rete al 1', al 2', al 3' e così via. Mostruoso! Suoi bersagli preferiti in Francia St. Etienne, 17 reti in 15 match giocando col Psg (e Man United in Europa). Le italiane più colpite sono Roma e Palermo, con 12, seguite da Inter e Parma con 10.  Il compagno di gioco col quale ha segnato più gol è stato Cavani, 25 reti delle quali 8 sono state di Ibra su assist di Cavani e 17 di Cavani su assist di Ibra.  L'avversario più sfidato è stato De Rossi in 15 gare uno contro l'altro e senza mai pareggiare, Zlatan ne ha vinte 11. L'avversario contro cui ha perso più spesso (7 volte su 9) è stato Mascherano.
Ha trovato la via del gol con sei club diversi in Champions League, per un totale di 48 marcature: Milan, Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Paris Saint-Germain. E' il giocatore che ha segnato con più maglie nella massima competizione europea.
Alta la sua media realizzativa nei penalty anche se da quando è tornato al Milan le cose non sono andate esattamente benissimo: 5 segnati e 5 sbagliati. Ma in carriera i numeri dicono 84 centri su 100 calciati pari all'ottima media  dell'84%.

Nessuno come lui, ha vinto il "Guldbollen", il Pallone d'Oro svedese per undici volte, di cui dieci consecutive. Quello vero purtroppo, e sarà questo un suo grande cruccio in questi anni da pensionato, non gli riuscì mai di raggiungerlo, un po' per sfortuna e un po' per via dei numerosi infortuni subiti nel corso di un quarto di secolo di attività.
A partire dal 2000, solo Cristiano Ronaldo (190) ha segnato più gol di Zlatan Ibrahimović (183) nei cinque maggiori campionati europei dopo aver compiuto 30 anni di età. Inoltre Ibra risulterà il miglior marcatore nella storia della propria nazionale: 62 gol in 118 match.
Infine, per chiudere questa splendida vetrina dei Guinness, Zlatan  Ibrahimovic risulterà l'unico calciatore ad aver segnato almeno un gol nei derby di Olanda (Ajax-Feyenoord), di Milano e d'Italia (Milan-Inter e Juve-Inter), di Spagna (Real-Barca e Barça-Espanyol) e del R.U. Manchester (United-City).

Ieri sera 4 Giugno 2023, dopo l'ultima gara di campionato che il suo Milan ha vinto battendo il Verona per 3 a 1 grazie al rigore trasformato da Giroud e la deliziosa doppietta sul finale realizzata da Rafael Leao, ha annunciato di fronte ad un San Siro in sold out il suo addio al calcio giocato, ma non ai colori Rossoneri che resteranno per tutta la vita nel suo inesauribile cuore.
E di fronte al pianto di tutta la squadra ed alla sua visibile commozione seguirà un'ovazione di tutto il popolo milanista con uno striscione sventolante con la scritta: "Zlatan GODBYE "

Grazie Ibra!! Un vero Dio del calcio ed ormai per sempre nel cuore del tuo Diavolo Rossonero!
Massimo 48