Dopo anni sotto la guida dei loro presidenti più appassionati (Moratti e Berlusconi), le milanesi passano in mano ai cinesi. Non mi soffermerò sull’ attuale inizio di campionato perché, anche se ha dato già qualche piccola indicazione, è ancora troppo presto per analizzare le prestazioni sportive delle due squadre. Quali sono, dunque, le tre priorità di cui le nuove dirigenze dovranno preoccuparsi per rilanciare il calcio sotto la Madonnina? SAPER SCEGLIERE. Sembrerà una banalità, ma una priorità delle nuove dirigenze dovrebbe essere quella di “saper scegliere”. Cosa? Gli uomini giusti che sappiano guidare il nuovo corso delle società. Mi spiego meglio. Di recente Tronchetti Provera ha fatto un appello affinché i dirigenti cinesi siano più vicini alla squadra, che non la guidino dalla Cina. Ecco, su questo sono parzialmente in disaccordo. Il punto è che non si può pretendere che i cinesi si comportino come se fossero italiani. Che dunque, da un giorno all’altro, si trasformino in grandi appassionati di calcio, armati di maglietta e presenti ogni domenica allo stadio, a strapparsi i capelli come Galliani (ehm, scusate la battuta) o ad urlare come Moratti. Semplicemente non è nelle loro corde. Le società cinesi, però, dovrebbero cimentarsi in quello in cui riescono meglio:scegliere. Le loro aziende producono, ogni anno, utili per milioni di euro, sono manager sensazionali e gestiscono con professionalità e abilità le loro strutture. Dovrebbero, dunque, costruire delle società forti attraverso la scelta di uomini brillanti, capaci e professionali, anche operando un coraggioso taglio netto con il passato. Si ma la passione? Beh, facendo un esempio, sempre portato da Tronchetti, la Juve ha un presidente come Agnelli, appassionato e presente, ma dubito che senza il duo Marotta-Paratici, sarebbe bastato il suo entusiasmo per vincere in questi anni. Quindi, che i cinesi si comportino come meglio sanno sul piano aziendale, regalando a Milano due squadre solide e ben organizzate in primi a livello societario. IDEE vs INVESTIMENTI. In molti si aspettano, dai nuovi dirigenti, grandi investimenti, specialmente nel calciomercato. Siamo sicuri che sia questa la strada giusta per risollevarsi? Guardando anche alcune squadre estere, City, United, PSG, possiamo renderci conto che non sempre il denaro paga. Inoltre, per investitori che ragionano molto in termini economici, investire molti soldi vuol dire vederli tornare indietro in breve tempo. Il rischio dunque? Che in un campionato “povero” come quello italiano investire troppo denaro rischierebbe di accorciare di molto l’esperienza cinese sul nostro territorio. Cosa può fare dunque la differenza? Io credo che le nuove società dovrebbe portare un cambio netto di mentalità e soprattutto delle nuove idee, per destare le Milanesi da un torpore nel quale sono sprofondate negli ultimi anni. Per nuove idee non intendo lo stadio di proprietà che, causa leggi, burocrazia e comuni, è una faccenda che non riguarda solo la responsabilità e le intenzioni degli investitori. Per nuove idee intendo un modo diverso di gestire la società, un modo diverso di fare marketing, di vendere il nome della squadra. Attraverso idee nuove si possono instaurare delle basi solide per formare una società che sia stabile nel tempo, evitando il rischio che la sua durata sia quella di un innamoramento fugace. TIFOSI. Questa, a mio avviso, dovrebbe essere la “Priorità” assoluta. Le nuove società devono, in un modo o nell’altro, coccolare i tifosi, che, spaventati, non sono di certo abituati a questo tipo di cambiamento. A livello di comunicazione le nuove società dovrebbero sicuramente fare qualcosa di più. Zhang Jindong si era, a mio avviso, presentato in modo geniale. Quel suo “Fozza Indaaa”, benché abbia suscitato l’ironia e gli sfottò dei tifosi avversari, e anche le mani in faccia sconsolate di alcuni interisti, è stato un modo divertente, umano e onesto di presentarsi. Ha fatto ridere, presentandosi come un persona ironica, un sorta di “macchietta”, che a noi italiani, in fondo, piace molto. Dopo quel video? Il nulla. Questo è sicuramente un errore. I tifosi hanno bisogno di essere rassicurati, hanno bisogno di vedere che sia presente un progetto concreto, che ci siano, da parte dei nuovi dirigenti, obiettivi precisi e chiari. Una buona gestione della comunicazione ha il potere di abbattere e accorciare le distanze tra tifosi e squadra, e questa è la base comune per creare un ambiente motivato e pieno di entusiasmo. Dunque, a mio avviso, un occhio ai tifosi deve essere prioritario, magari organizzando nuovi eventi e iniziative, concorsi e contest rivolti al pubblico dei tifosi, e aumentando sicuramente la diffusione di dichiarazioni ufficiali e video. Perché non dimentichiamoci, Milan e Inter non sono dei cinesi, cosi come non lo erano né di Moratti né di Berlusconi, Milan e Inter sono state, sono e saranno sempre dei loro tifosi.