L'Ungheria agli ordini del trainer italiano Marco Rossi e l'Italia del nostro Roberto Mancini saranno di scena Lunedì 26 Settembre 2022 alle ore 20.45 al Puskas Arena in un match valido per la 6ª ed ultima giornata del Gruppo A3 nella UEFA Nations League.
I magiari guidano il girone con 2 punti di vantaggio sugli azzurri, reduci del successo ottenuto battendo l'Inghilterra a San Siro con la splendida rete di Giacomo Raspadori. La nostra Nazionale deve quindi obbligatoriamente vincere per superare in classifica l'Ungheria e chiudere il gruppo al primo posto. 
Il match d'andata, disputato lo scorso 7 giugno al Dino Manuzzi di Cesena, finì 2-1 per l'Italia che si impose grazie alle marcature di Barella e Pellegrini, mentre l'Ungheria accorcio' le distanze grazie ad un'autogol di Mancini. E così gli Azzurri avranno un solo risultato utile a loro disposizione: il 2 secco perché anche un pareggio qualificherebbe la compagine magiara (Ungheria punti 10, Italia 8, Germania 6, Inghilterra, già retrocessa 2). Dunque l'obbligo di vittoria per qualificarsi alla Finale Four che si terrà nel Giugno '23 in una delle quattro nazioni finaliste starebbe a significare il ritorno al respiro di un'aria sopraffina scacciante le recenti doppie esclusioni ai mondiali, prima per mano della Svezia nella infelice esperienza di Gianpiero Ventura seguita poi da quella tanto combattiva quanto sfortunata dell'attuale coach, terminata a Palermo al cospetto della modesta Macedonia anche se la precedente vittoria dell'Europeo ci avesse indotto a presagire voli pindarici e cioè quello di poter riaccarezzare il prestigioso trofeo mondiale.... e per materializzarlo risulta tassativo battere l'Ungheria a casa sua....pugnare tenacemente e vincere al Puskas Arena!

Ferenc Puskas con il bellissimo stadio a lui intestato sarà il luogo della tenzone. Ma qualche giovane tifoso si chiederà chi mai fosse stato quel nome, vera icona nella storia del calcio ungherese.
Ferenc Puskas nasce a Budapest il 2.4.1927, è considerato il miglior giocatore magiaro di sempre e tra gli attaccanti big del calcio mondiale di tutti i tempi. Professore assoluto nell'arte di trattare il pallone con una classe indiscussa, accostabile solo al grande carioca Pelé.
Figlio di un altro calciatore, il padre Franz,  svevo di etnia tedesca, il cui vero cognome era Purczeld e deve il suo attuale nome per suo volere in quanto lo volle scegliere  "magiarializzandolo" nel 1937 alla sua famiglia. Crescerà nella sua umile casa a Kispest un sobborgo di Budapest. Si sposerà nel 1950 con Erzsebet dalla quale avrà l'unica figlia Aniko. A latere della sua vita da calciatore prima e da allenatore in seguito, scalerà rapidamente la gerarchia dell'Esercito per passare dal grado di Maggiore a quello di Tenente Colonnello nel 1992.
La sua carriera da giocatore iniziò con la Honved, squadra della capitale Budapest nel 1943, e terminerà con il Real Madrid nel 1966 e vedrà  totalizzate 521 reti in 508 presenze con l'impressionante media di un gol a partita, praticamente un cannoniere costante ed imperterrito lungo tutti i suoi 23 anni di carriera realizzando, da autentico bomber spaventaportieri, una media di 23 gol a campionato cui vanno a sommarsi gli altri 85 segnati nelle 84 partite giocate con la Nazionale, risulterà così il miglior marcatore nella storia dell'Ungheria e fino al 2018 è risultato il miglior realizzatore di una Nazionale, record che verrà poi battuto da Cristiano Ronaldo.
Il suo Palmares vanterà 1 Oro alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952, 1 Coppa Intercontinentale nel'53, 1 Argento ai Mondiali di calcio un Svizzera nel'54. Con il Real Madrid conquisterà 3 Coppe Campioni ('59/'60/'66).
Nel 1967 all'età di 50 anni inizierà la sua carriera itinerante di allenatore che lo vedrà sedersi per 26 anni sulle panchine dei campi di calcio sparse su tutti i continenti, a cominciare dalla Spagna (Hercules Alicante) per passare negli States e nel Canada, a seguire per 4 anni al Panathinaikos in Grecia per poi nel '78 atterrare in Arabia Saudita.
A metà degli anni '80 allenerà due squadre paraguaiane il Sol de America e il Cerro Portano. Dall'89 al '91 sarà in Australia alla guida del South Melbourne. Concluderà la sua carriera da allenatore realizzando il suo tanto desiderato sogno divenendo il C.T. della nazionale di Ungheria nel 1993. Ferenz Puskas alias Pancho o "zio Ocsi" come suole essere chiamato dai suoi connazionali il leggendario calciatore, muore il 17 Novembre 2006. Le sue spoglie riposano nella Basilica cattolico romana di Santo Stefano al centro di Budapest, l'edificio ecclesiastico più importante in Ungheria. La stessa Basilica è stata anche la sede dei suoi funerali. La cerimonia si svolse il 7 Dicembre 2006 e al rito parteciparono stelle e celebrità, ex compagni del Real Madrid come Gento e Santamaria con l'allora Presidente Ramon Calderon, Franz Beckenbauer, Michel Platini, Bobby Charlton.

Decine di migliaia di persone seguirono il feretro al quale furono organizzate esequie solenni al pari di un eroe alla presenza del Presidente della Repubblica Lazlo Solyom e del primo uomo della FIFA Joseph Blatter. La televisione nazionale ungherese trasmise in diretta tutta la cerimonia fino alla sepoltura delle sue spoglie nella stessa Basilica di Santo Stefano. Da un decennio a questa parte il Premier ungherese Viktor Orban investe nel pallone affinché il suo paese possa tornare ad essere un punto di riferimento per tutto il mondo sportivo dell'Est Europa. Il recente campionato europeo di calcio ha riportato la Nazionale magiara nelle cronache delle prime pagine di tutti i quotidiani specie dopo il palpitante pareggio ottenuto con i campioni mondiali di Francia. "Qualificarsi è stato un gran risultato perciò adesso non abbiamo nulla da perdere!".
Questa la dichiarazione del piemontese Marco Rossi attuale C.T. dell'Ungheria che lo vedrà allenare nel 2012 e per due stagioni la Honved, la stessa squadra, vincitrice di 16 trofei nazionali, che 70 anni prima vide debuttare il campionissimo Ferenc Puscas. Passerà nel 2018 alla guida della Nazionale ungherese. Ma in un girone di ferro con Francia, Portogallo e Germania dalla simpatica compagine magiara sinceramente non si poteva pretendere di più anche perché ad un così malevolo sorteggio si aggiungeva anche l'assenza del talentuoso trequartista del Lipsia Dominik Szoboszlai fermo da mesi a causa di una fastidiosa pubalgia. Marco Rossi è il principale artefice della rinascita dei magiari. Il coach nativo di Druento (To) classe '64 dopo un'umile ed onesta carriera nelle panchine della serie C troverà maggior fortuna sulle sponde del Danubio in terra ungherese. Con il suo arrivo la Nazionale magiara ha fatto un importantissimo salto di qualità tornando a sognare la realizzazione di un nuovo ricorso storico ricalcante le  gesta del suo eroe calcistico Ferenc Puskas, e gran parte del merito sarebbe soltanto sua!

Ora però, o meglio, fra poco meno di 24 ore, gli Azzurri di Roberto Mancini scenderanno in campo al Ferenc Puskas per cercare di battere i Rossoverdi Di Marco Rossi primi nel girone e sicuramente supergazati dal calore del proprio pubblico.
FarE pronostici si dice che porti male, ma da tifosi e cittadini italiani amiamo dire un semplice, scontato e banale: forza!! Grande e valorosa Nazionale Italiana!! Regalaci, in questo periodo delicato e difficile, l'accesso alla fase finale del Mondiale! Per una sola serata non avvertiremmo più il peso angosciante delle bollette... e di questi tempi dormire una notte tranquilla è già tanta roba!

Massimo 48