L'altro giorno nel cercare su Internet notizie riguardanti il Palmares del Milan, mi ha colpito una foto dell'attaccante rossonero Nestor Combin (ex Juve e Toro) nato in Argentina ma di nazionalità francese, con il volto sanguinante mentre assieme a Rivera, Sormani e l'allenatore Nereo Rocco sollevava la Coppa Intercontinentale vinta dal Milan a Buenos Aires la sera del 22.10.1969. Subito dopo un lampo attraversa la mia memoria e di colpo mi torna in mente quella storica giornata. Sono le 13 circa di quel mercoledì, ho mangiato un panino al prosciutto ed una macedonia di frutta, mi infilo un giubbetto di pelle, e cappello e guanti in mano saluto i miei genitori tranquillizzandoli, ci saremmo visti in serata a casa nostra a Roma e avremmo cenato tutti insieme.

Salgo in sella alla mia nuova e tanto desiderata Lambretta, regalo di papà Renato per la mia maturità, e parto in un pomeriggio non freddo, per essere ormai ottobre inoltrato, ed un bel sole mi accompagna fino al tramonto costeggiando le rive del lago Trasimeno per poi attraversare Perugia e seguire la strada tra le colline umbre di Todi e la valle del Tevere. Faccio sosta dal benzinaio di San Gemini dove mi fermai 4 anni prima durante una mitica trasvolata simile, per molte aspetti, a quella eroica di Charles Lindberg nel 1927 col suo monoplano Spirit of Saint Louis che trasvolò, primo pioniere dell'aviazione al mondo l'oceano Atlantico da New York a Parigi, dove atterrò all'aeroporto di Le Bourget dopo 33 ore e mezzo di volo. Intravedo in quella leggendaria impresa che fu l'evento principe ed antesignano della moderna aviazione quello che io feci 38 anni dopo in sella ad un ciclomotore "Paperino" a due tempi di 49cmc prodotto da un'industria postbellica con sede a Napoli e che mio padre aveva usato sul finire degli anni 50 per andare al lavoro, per poi cederlo a me poichè, con il boom economico italiano degli anni 60, anche lui si era acquistato la popolare Fiat 600. 

Conobbi Nello, il benzinaio di San Gemini, nel luglio del 1965 quando sostai presso la sua pompa di benzina per fare il pieno al Paperino. Quella mattina ero partito alle 4.30 dal garage di Viale Marconi a Roma, attraversai il ponte sul Tevere ed avvertii un gran freddo, feci così la prima sosta per infilarmi un maglione, per poi proseguire alla volta del lago Trasimeno dove tra parenti ed amici avrei trascorso le vacanze.
Descrivo rapidamente il mio singolare abbigliamento.
Casco in pelle marrone tipo aviazione stile anni '30 (usato da papà per il tragitto casa lavoro nelle giornate fredde o piovose) con bretellina sottomento, occhiali scuri con elastico tipo saldatore metallurgico (provenienza Officine Breda), sciarpa originale scozzese a quadri di lana (pizzicava maledettamente), camicia a polo verde con colletto a quattro bottoni stile guerra d'Africa, pantalone corto blu vellutato modello boy-scout, calzettone cotonato alto beige tipo college, scarpa da tennis marca Apice (la Superga costava il doppio), borraccia termica a tracolla color senape contenente un litro di Idrolitina fresca, zainetto di canapa color sabbia modello El Alamein fissato con cordino da pacco postale sul sellino posteriore e contenente: (preparato da mia madre) due panini imbottiti con avanzo della cena del giorno precedente, una mela verde lavata, due albicocche mezze sfragnate, un vasetto di vetro contenente una porzione di budino Elah al cremecaramel, due cerotti (inquietanti) Salvelox, due Aspirine (non si sa mai!), e una coroncina del Rosario (!!). 

Con questo abbigliamento mi fermai in quella pompa di benzina dove conobbi Nello, un ragazzo della mia età a quei tempi eravamo diciassettenni, e nel vedermi così vestito, un misto tra l'aviatore precipitato e lo sfollato postguerrra e in più in sella ad un motorino molto insolito a vedersi rimase lì per lì alquanto sbigottito. 
Poi quando aprì il serbatoio per farmi 5 lt. di miscela al 4 % notò una calcomania con il logo del Milan proprio apposta vicino al tappo. Arrestò l'erogazione, ci abbracciammo e parlammo mentre lui lavorava per una buona mezz'ora del nostro Milan. 
Così a distanza di quattro anni mi fermo allo stesso posto per far benzina, questa volta con la Lambretta. Quando arrivo all'area di servizio trovo soltanto un'autobotte che sta scaricando la benzina nell'impianto, non c'è traccia di Nello, magari, penso, non lavorerà più qui... ma mentre tra me e me dico, sento alle mie spalle una voce: "...Massimo... non dirmi... ma che ci fai quì?!?... in Lambretta e poi nuova... ma dai raccontami!!!" 
Ed iniziamo a fare ciascuno un riassunto di quei quattro anni di vita... in sostanza io mi sono diplomato Perito Industriale e lui che si era fermato solo all'avviamento andando a lavorare come benzinaio a soli 14 anni aveva terminato solo tre mesi prima il servizio di leva e fortunatamente il proprietario della pompa lo aveva ripreso a lavorare.   
E così dopo aver parlato a lungo di tante cose prima di rimettermi in marcia apro la sella della Lambretta per fare il pieno e Nello nota oltre alla calcomania del Milan anche quella di un datato aeroplano con la scritta Spirit of Saint Louis e mi domanda curiosamente il perchè di quell'immagine ed io già pronto per ripartire gli sintetizzo questa storia che è figlia di quel famoso Paperino rimasto nella sua mente.

Dopo il pieno di miscela che tu mi facesti allora, arrivai al paese sulle colline del Trasimeno dopo 7 h. e 30' di marcia, avendo percorso 220 km. con un serbatoio e mezzo di miscela ed un cambio di candela. Alcuni miei amici nel vedermi conciato con quell'abbigliamento e con quel ciclomotore  molto demodè mi etichettarono come un Lindbergh dei nostri tempi. Mi rimase talmente impressa quella definizione che alcuni giorni appresso in un mercatino trovai delle calcomanie proprio raffiguranti l'aereo Spirit of Saint Louis in memoria di quella prima trasvolata della storia. Ne attaccai una sul Paperino al fianco dello stemma del Milan. Tre anni appresso il Paperino fu venduto, sai a chi, ad uno studente americano in vacanza sul Trasimeno che s'innamorò sia di quel ciclomotore che di quella calcomania, la quale forse ricordava così tanto la sua terra di origine. Ci diede 20.000 lire lo caricò in auto e non lo vedemmo più. 
Ora per ricordo ho attaccato un'altra calcomania di quell'aereo vicino a quella del nostro Milan nel sottosella della Lambretta. Vidi lo sguardo di Nello illuminarsi, mi abbracciò io mi voltai e già con la prima marcia innestata gli dissi:  "...oh, stasera non ti perdere Estudiantes Milan!!!..... no, stai tranquillo Massimo, poi chiamami al telefono!..." ( nel chiosco di benzina è installato un telefono a gettoni con all'esterno la palina gialla con la scritta: Teleselezione!)

Quella sera il Milan vinse la Coppa Intercontinentale giocata a Buenos Aires contro l'Estudiantes in virtù del risultato che lo vide vincente per 3 a 0 a San Siro nella partita di andata giocata 15 gg. prima. La partita a Buenos Aires fu persa dai rossoneri per 2 a 1 e fu una vera mattanza vista dalle Tv di tutto il mondo, una sorta di corrida di giocatori argentini simili a toreador che incornavano continuamente con falli da rosso,con spinte, perfino i tifosi dagli spalti con brocche di caffè caldo rovesciate al passaggio (allora scoperto) dei nostri giocatori dagli spogliatoi al campo. In ultimo il nostro attaccante Nestor Combin venne travolto con un violento pugno e nonostante ciò quando terminò la partita solleverà assieme ai suoi compagni d'impresa, con il volto tumefatto e sanguinante la Coppa Intercontinentale al cielo. Nel rivedere quelle immagini sbiadite ed in bianco e nero di 51 anni fa mi viene un groppo in gola, ma da vecchio milanista dico sempre nel bene o nel male Forza Milan!!

E' metà mattina di quel giovedì di ottobre, Nello sta facendo il pieno di benzina ad una berlina, squilla il telefono nel chiosco con la classica timbrica delle chiamate interurbane, dà il resto e corre a rispondere:  "Pronto chi è... ah ma sei tu Massimo... Nello te l'avevo detto che ti avrei chiamato!... eh... hai visto che Milan... abbiamo sofferto ma... hai ragione... sembrava una guerra... ma che eroi che siamo!!!... Ma cos'e sta musica che sento!?... Eh Massimo c'è un cliente al bar, si sta bevendo un caffè ed ha acceso il jukebox... ha scelto un disco di Lucio Battisti...
Ciao Massimo a presto...
A presto ciao Nello... che "Emozioni"!

 
Un abbraccio

Massimo 48