Abdullah: l'origine del nome deriva dalla composizione dei termini arabi عبد ('abd, "servo") e الله (Allah, "Dio"), che vuol dire  " Servo di Dio" e questo era anche il nome del padre di Maometto morto prima della nascita di suo figlio. 

Questa è la risposta alla mia curiosità su uno dei nomi più diffusi nel Sud Est asiatico mentre facendo colazione di fronte alla Tv osservo il vorticoso affanno di un padre, con la mano protesa tra le macerie di un edificio della striscia di Gaza appena bombardato, alla disperata ricerca del proprio figliolo avendone avvertito un flebile lamento provenire dal basso di quelle rovine, le stesse che purtroppo hanno inghiottito per sempre e pochi minuti prima la moglie e la sorella di Abdullah. Ed è questa purtroppo la new mattutina che accompagna amaramente, se pur doppiamente zuccherato, il mio primo caffè, e così visibilmente rattristato cerco un altro canale ma è l'ora dei TG ed ovunque ci sono solo scene di sangue e disperazione, ma alla fine riesco a trovare un'altra emittente dove si sta parlando del nuovo tormentone della stagione legato ad una riproposizione della "Scommettopoli" calcistica fulcrata in una sola odiosa ed ineluttabile parola: ludopatia! 

 La ludopatia (come spiega la Treccani) è una patologia che rientra nella categoria delle dipendenze comportamentali e principalmente fa riferimento a quella del gioco d'azzardo. La definizione di questa recente piaga  sta colpendo migliaia di giovani imponendo loro una vera e propria dipendenza causando danni alla salute mentale ed ovviamente al portafoglio!  Nelle prime pagine dei quotidiani odierni oltre alle foto di guerra, compaiono due volti del calcio italiano: quello a capo chino del nostro coach Spalletti che si è dovuto piegare, nonostante il bel gol di Scamacca, alla doppietta di sua maestà anglosassone Kane, ed a latere la foto della coppia triste e pensierosa afflitta da una ormai incancrenita ludopatia, nonostante la giovane età, di due calciatori dei quali fino a poche settimane fa si diceva solo un gran bene: Nicolò Fagioli e Sandrino Tonali. 

Quest'ultimo è stato prelevato assieme ad un altro Nicolò (Zaniolo) dalle forze dell'ordine al centro sportivo di Coverciano all'antivigilia della gara disputata a Bari contro Malta dalla nostra Nazionale. Questi i fatti inerenti al nuovo scandalo irrompente al pari di un autentico tsunami nel calcio nostrano, che è bene ricordare rappresenti nel bene e nel male la quarta voce per fatturato globale della nostra penisola. Indubbiamente qualcuno dei giocatori, e via via se ne scopriranno sempre di più perché l'Arsenio Lupin di turno, alias Fabrizio Corona fresco di libertà, è come se ne avesse incorniciato e praticamente scritto la sceneggiatura, mostrandosi  spavaldamente da alcuni giorni a questa parte  nei migliori salotti delle emittenti televisive, mettendo in secondo piano il fatto che le Preture fin dal mese di Agosto stavano già indagando sui fatti. È fuor di dubbio che volente o nolente è stato scoperchiato un vaso di Pandora che non può non essere foriero che di cattive novità per il nostro campionato. 

In queste ore è stata pubblicata la notizia che vede ridotta la pena comminata dalla Figc a Nicolò Fagioli, dopo il patteggiamento, in soli sette mesi unitamente all'obbligo di frequentare per altri cinque un adeguato  percorso di recupero presso le strutture preposte. Mentre per l'ex bandiera del Milan si profilerebbe purtroppo una pena maggiore (tra uno e tre anni di squalifica)  perché parrebbe, dopo tre ore d'interrogatorio presso il magistrato di Torino, che il nostro Sandrino in lacrime abbia ammesso di aver scommesso, quando era già in forza al Newcastle, sul suo amato Milan. 

Voglio terminare queste righe facendovi una confessione: sono fortemente tifoso del Milan ed anche di Sandro Tonali del quale serbo gelosamente la sua maglia originale numero 8, quel numero indossato da Gattuso suo ex fan quando era bambino e da Lodi con il papà lo applaudiva a San Siro, ed ho tanto sperato che diventasse un giorno il nostro Capitano avendo tutte le carte in regola per esserlo al pari di Rivera e Baresi, ma la cosa è al momento non solo irrealizzabile ma addirittura terminata...in lacrime! Ed anche a Gaza ci sono tante lacrime... ed io, triste, attonito, sto pensando a quelle versate da quel padre tra le macerie di Gaza con la mano protesa a cercare di salvare l'unico superstite della sua famiglia... il suo figliolo Abdullah!!

Alle volte è sufficiente una mano per salvare una vita, e allora perché quella stessa mano non può chiudere, tacitare, bannare per sempre quelle diavolerie che tanto ci dilettiamo a smanazzare ad ogni minuto e che troppo spesso portano le persone più fragili ad impattare in questa nuova dipendenza al gioco, vera e nefanda nuova droga che troppo spesso, oltre agli enormi danni economici, può produrre anche danni alla salute mentale di chi ne abusa. E allora è d'uopo rivolgere una preghiera a tutti gli addetti ai lavori: si bannino per sempre i siti illegali dei giochi in rete se si vuole seriamente combattere questo nuovo malanno infingardo e subdolo che vorrei coniare con una inedita ma calzante terminologia: "ludosmartpatia"! Se si vincesse questa battaglia avremmo sicuramente dei sani ed integerrimi calciatori in più... e magari anche qualche autentico top player...e solennemente " Italy hand made"! 

Un caro saluto. 
Massimo 48