Mancano pochi minuti alle 10, le campane della vicina Chiesa, se pur non si celebri la Messa suonano a festa, è Pasqua, oggi nel 32° giorno di quarantena i romani si apprestano a vivere la loro prima festività nella pesante relegazione delle proprie mura domestiche.

Un intenso aroma di caffè arriva fino alla camera da letto forzando piacevolmente il mio risveglio, una rapida sciacquata al viso e subito in salotto dove la tavola è già imbandita per la classica colazione pasquale.
I nostri figli Davide e Sofia mi abbracciano, a dispetto del virus, facendo gli auguri, mentre mia moglie Angela, superando ogni barriera scientifica, mi stampa con un sonoro chiocco un timbro-bacio sulla fronte... i calici sono già in alto sollevati nella nostra mano destra con il Vin Santo di Cortona mentre la mano sinistra è impegnata nella scelta tra torta dolce pasqualina o torta al formaggio, fatta con la tipica ricetta umbra, nel dubbio tramutato poi in certezza perchè se ne mangeranno ambedue, iniziamo la colazione subito interrotta dal collegamento Skype del figlio maggiore Manuel e nipotini, che essendo a più di 1.000 km da Roma e non potendoci riunire quest'anno a causa della quarantena mondiale, ci scambiamo gli auguri e le immagini delle nostre colazioni. I nipotini mentre ci raccontiamo le notizie sul modo di vivere queste giornate, anche per loro senza scuola, aprono le uova di Pasqua, Matteo mostrerà la sua sorpresa, una macchinina da costruire e sarà la sua gioia, e per Greta la sua sorpresa sarà una bambolina, e sarà felice anche lei aggiungendola alla sua folta collezione e giocando così per tutto il giorno in questa strana Pasqua passata dentro casa.

Terminata la colazione pasquale ho il gesto istintivo di dire a mia moglie Angela: "...Cara ti aspetto in garage... andiamo a Messa..."  Quando mi ravvedo un istante dopo, tornando alla realtà, le campane avevano suonato ma il virus ha vietato tutte le cerimonie, e mentre Angela si accomoda in salotto per seguire in Tv la Santa Messa di Papa Francesco, io pur sapendo di trovare la Chiesa vuota avverto la necessità di andare a recargli visita.   
Fuori casa la temperatura è quasi estiva, mi allungo di poche centinaia di metri percorrendo a piedi un viale dove vedo transitare un paio di autobus, uno completamente vuoto ed un altro con tre, quattro anime a bordo. Supero la piazza con le serrande della rosticceria e della pasticceria abbassate a metà, fanno solo consegne a domicilio previa ordinazione, a fianco la solita fila di persone per entrare in farmacia.  Altri cinquanta metri ed ecco il nasone, questo è il nome dato dai romani alle fontanelle da dove zampilla perennemente un'acqua freschissima, è raro, anche in pieno inverno che il sottoscritto non s'inchini a berne qualche salutare sorso.  Altri duecento metri ed entro in Chiesa, solo poche persone sparse per le panche a pregare. Da lontano vedo uscire dal confessionale Don Alvaro e ci scambiamo con la mano sollevata un gesto di saluto ed augurio. Dopo una diecina di minuti di raccoglimento di fronte alla statua lignea di Don Bosco esco dalla Chiesa, non avevo assistito alla Messa, che avrei in seguito visto in streaming, ma avvertivo comunque nel mio animo una sensazione diversa, come se avessi preso una boccata di aria fresca e pura.

Nel tornare verso casa noto di fronte a me un tabaccaio con una nutrita fila di persone a debita distanza tra loro e con tanto di mascherina, allora ho pensato si trattasse di fumatori...macchè... solo poco dopo mi sarei accorto che la maggioranza usciva con svariati Gratta & Vinci tra le mani, e allora la mia mente ha voluto elaborare il seguente ragionamento. Lo Stato Italiano, nei confronti del sottoscritto si dovrebbe inventare una supertassa ad ogni bevuta al "nasone", dato che non amo il gioco né tanto meno le sigarette. Ma con quello che stiamo passando, amici lettori, vi pare logico e sensato tenere aperti i tabacchini per il settore giochi e per le sigarette? Certo che no, direbbe la maggior parte delle persone assennate, ma certo che sì, direbbe qualche dissennato funzionario statale adducendo le più becere scusanti a riguardo. La realtà sta nel fatto che gira un business milionario a beneficio del nostro erario a lasciare con le serrande alzate queste attività. A quegli introiti il Governo non vuole sicuramente rinunciare. Non vuole ma potrebbe, volendo, devolvere quegli incassi anzichè nel calderone destinato alla spesa pubblica, in quello dell'emergenza Corona virus, sicuramente oltre che un bel gesto sarebbe anche un vero e proprio aiuto economico in questo periodo di difficoltà e di paura.

Rientro a casa proprio nel momento in cui Papa Francesco impartisce la Benedizione  "Urbi et Orbi". Stiamo per metterci a tavola ed iniziare il nostro pranzo di Pasqua quando sentiamo le note di un pianoforte... è il Professore di musica dell'ultimo piano, un signore anziano da vari anni in pensione ma suona divinamente il pianoforte, ed ora ci sta deliziando con le note di un motivo che fece scalpore negli anni 70....."Champagne"
.....Champagne/ per brindare a un incontro/ con te che già eri di un altro/ ricordi/ c'era stato un invito/ stasera si va tutti a casa mia...
cantata dal grande Peppino Di Capri! 
Allora apriamo la porta d'ingresso per sentire meglio... ed oltre a quelle melodiose note entrano anche i piacevoli effluvi di sughi, arrosti e grigliate tipici di questa giornata...passa qualche istante e sentiamo aprire un altro uscio....e poi un altro....e poi un altro ancora...per finire con una ovazione generale ...tutte le porte si erano schiuse e tutti i condomini a cantarla, anche con qualche stonatura, ma per intero e alla fine ci siamo sentiti liberi, come se avessimo tolto dalla nostra mente, solo per il tempo della canzone, quel clima angoscioso creato dal Corona Virus. Seguì uno scrosciante applauso ed il Prof. di musica in pantofole e vestaglia, poggiato sulla ringhiera come fosse un palco di un teatro a ringraziare con profondi inchini il nostro caloroso affetto. Un bel momento di gioia a scandire l'auspicabile ritorno ad un normale ritmo di vita, marcato in queste interminabili settimane dai paurosi numeri di lutti in una Pasqua che sarà sicuramente ricordata come una delle più brutte che la storia moderna, in tempo di pace, possa ricordare.

Mia moglie Angela ha superato sé stessa in cucina preparando ottimi piatti sia salati che dolci.  Tutto è stato ottimo ma voglio citare due piatti Hors-d'oeuvre, i ravioli di ricotta di pecora ed erbe, fatti a mano sulla spianatoia con la farina di grano duro e per dolce la squisita ricetta della ciaramiglia toscana, due piatti veramente degni di un gran gourmet. 
Bravissima Angela!! 
A fine pasto mia figlia Sofia prepara il caffè e mentre lo degustiamo ci propone di fare domani, giorno di Pasquetta, una gita fuori porta, partendo all'alba per eludere i controlli e posti di blocco per poi tornare a notte fonda. Io e mia moglie non ce la sentiamo di correre rischi, ma la figlia imperterrita insiste a voler fare questa gita, e l'attuerà con la sua amica Elisa andando alla sua seconda casa posta sulle colline Sabine. "E se vi ferma una pattuglia sulla Salaria che cosa vi inventate!?"  "...ecco...papà...il modulo è già pronto!" "...fai vedere!!....ma...ma...cosa!?...non ci posso credere!!...come causale avete scritto.... "Animale da solo incustodito da 3 settimane "...e voi pensate che bevano una panzana simile!?"  "...eh sì papà...Elisa è anche un'attivista del WVF...mostrerà il tesserino..." "...ma poi quale sarebbe ...questo animale?!" "...ma papà...è la gatta... è Sissi...non te l'ha ricordi!?"  "...ma sì...come no...ma veramente è rimasta sola...ma povera bestia...morirà di fame!!"  "...ma no papà... Sissi è dalla vicina, la villetta a fianco...un po' prima di arrivare Elisa la chiamerà e manderà la gatta nel suo giardino ..." "...Sì...e se la pattuglia vi segue...o intercetta la vostra telefonata..."  "...Papà...papà..ma tu le vai a pensar tutte...sei peggio del tenente Colombo... ma come sei pesante...dai!... sfogati con i tuoi articoli... lì ti puoi sbizzarrire come vuoi...vero!?"   "...e va bene Sofia...fai pure come credi...però...occhio!..non commettete sciocchezze!"  "..ok...papà...stai tranquillo! Però domattina alle 6 partirò con Elisa ....e non ci state a rompere con il telefono tutto il santo giorno tu e la mamma!!...prometti?"  "Va bene Sofia,  promesso!"

Abbiamo finito di cenare, dopo un pranzo eccellente ma pesantino, meglio per la cena stare un po' leggerini e difatti avremo solo un brodo vegetale e del prosciutto cotto con insalata. Poi ci accomodiamo sul divano del salotto per vedere un film sulla storia del "Papa buono" ed è nell'intervallo quando avvertiamo, come era accaduto prima di pranzo, le note del pianoforte suonato dal Prof. di musica con lo stesso pezzo, ma questa volta accompagnato da una bella voce, quella del figlio, un maestro di canto operante nella città di Grosseto, stamane aveva fatto tardi per arrivare al pranzo pasquale con l'anziano genitore, a causa della fila dovuta ai posti di blocco sull'Aurelia e dopo essersi gustato con il suo papà vuole anche lui ricordare questa Pasqua anomala cantando con le note di Champagne accompagnate dal pianoforte del padre e con la sua melodiosa voce che echeggia soavemente per la tromba delle scale.....e le porte dei vari appartamenti come fossero telecomandate si aprono nuovamente tutte quante e questa volta nessuno canta...e stona, ma tutti ascoltano in religioso silenzio le parole di quella famosa canzone degli anni '70, uno dei più famosi brani di quell'epoca, uno di quelli che i nostri nonni ben ricorderanno, un ballabile lento, anzi lentissimo, dal crepitio del grammofono uscivano le parole che si ripetevano guancia a guancia nelle feste indimenticabili di quei magici momenti......
...lo so/mi guardate lo so/mi sembra una pazzia/ brindare solo senza compagnia/ ma..ma io devo festeggiare/ la fine di un amore/ cameriere, Champagne!
Tutti gli abitanti della scala nel giro di pochi secondi da quelle ultime parole della canzone si riversano al centro dei pianerottoli per applaudire l'esibizione ed i suoi autori e nell'ordine si affacciano di fronte alla ringhiera dell'ultimo piano l'anziano Prof. di musica, il figlio maestro di canto ed infine, dietro di loro un bimbo di 4/5 anni. nipotino del Prof. con un uovo di Pasqua in mano e vedendo tutti che applaudivano lo lascia cadere mettendosi così a battere anche lui le sue manine, abbracciando nonno e babbo, ed il suo viso sempre più ridente vuol essere l'immagine di una Pasqua iniziata con mestizia e timore ma conclusa in musica ed allegria, lo zucchero che mancava a questa festività è stato aggiunto, risultando così molto meno amara di quanto si pensasse.

C'è sempre il sorriso di un bimbo che riesce ad obliterare le nostre preoccupazioni riportandoci, fosse anche per un breve lasso di tempo, a godere appieno di quella gloria interiore che troppo spesso l'uomo, racchiuso nel guscio delle sue preoccupazioni, non riesce a percepire, ma che la purezza nel volto di quel bimbo lascia chiaramente trasparire.  Sta solo nella sensibilità dell'uomo mettere in pratica quel semplice ed utile suggerimento.
E allora ben venga lo Champagne per tutti in onore di quella che sarà la prima Pasquetta fuori porta e fuori della porta desidererei tanto scriverlo su di un bel cartello in luogo degli ormai detti logori per l'uso "Andrà tutto bene"  e  "Ce la faremo "....sì...entrate pure signori...la Protezione Civile è lieta di offrire al posto della quotidiana tabella dei danni di guerra dei calici di fresco Champagne per tutti coloro che rimarranno nelle proprie case, mentre per  tutti quelli che proveranno ad uscir di casa per fare la scampagnata fuori porta.....  potranno beneficiare in compenso di assenza di traffico, di alcun timore riguardo la nuvola fantozziana onnipresente nelle gite fuori porta, e di code azzerate nel notturno rientro in città... e se poi si fosse superato indenni un posto di blocco quegli eroi per un giorno avrebbero proprio fatto strike!.... e lo avranno pure fatto, quegli altri, quelli rimasti solo un po' fuori casa ...magari sul pianerottolo... sicuramente non si tratterebbe di una ricordevole gita fuori porta, ma di una particolare, inusuale esperienza da raccontare, un giorno, magari ridendoci sopra,  a tutti i nipotini che verranno, sollevando e cantando il ritorno al lavoro, alla scuola e alla nostra vita, agitando freneticamente tra le mani tante coppe di Champagne con mille bollicine!!

Un abbraccio.
Massimo 48