Ecco i vostri biglietti signori, il gate é al piano superiore, é lo D07 ed apre alle 11.30, ci dice l'impiegata addetta agli imbarchi all'aeroporto Leonardo da Vinci, mancano circa 20 minuti e mentre mia moglie curiosa tra gli scaffali di una profumeria io noto un gruppo di atleti tutti vestiti con la tuta della nostra nazionale ed incuriosito mi accosto chiedendo loro a quale disciplina sportiva appartenessero, mi rispondono di far parte della nazionale di calcio a 5 ipovedenti e che sono in attesa dell'apertura del gate per prendere il volo che li condurrá in Turchia ove li attendono i campionati mondiali che si svolgeranno tra il 5 e il 12 di questo mese.

          Saluto diversi atleti, ci stringiamo le mani molto calorosamente, ed iniziamo ad instaurare una conversazione sul nostro calcio, mentre uno di loro mi chiede, incuriosito dalle mie divagazioni, se fossi un addetto del mondo del pallone, rispondo di no ma che da appassionato in veste di dilettante amo scrivere su di un portale sportivo come blogger, vuole saperne il nome ed io : " CalcioMercato.com, sezione Vivo per Lei - e sbuca un altro atleta dicendo: lo conosco...ma lei chi é...sono Massimo48...ah ma mi hanno letto alcuni suoi articoli, mi sono piaciuti...complimenti!....allora ci scriva un bell'articolo, ci faccia un po' di pubblicitá...lo faró ragazzi ..ve lo prometto..e voi andate a vincere ...buona fortuna!"     L'altoparlante annuncia l'apertura del loro gate: l'aereo per Istanbul li attende, un giocatore in fila in mezzo al gruppo si volta cercandomi e quasi istintivamente, come un radar nella nebbia, incrocia il mio sguardo, lui non mi vede ma io percepisco nettamente il suo appello: "...mi raccomando Massimo scriva di noi, ne abbiamo bisogno, ce lo prometta!!.....promesso cari ragazzi, promesso e buona fortuna!!"

         Anche per noi si apre il gate, l'aereo decolla in perfetto orario, durante il volo non faccio altro che ripensare alla frase proferita da quel calciatore ipovedente: ....mi hanno letto alcuni suoi articoli...io sull'istante non avevo ancora ben compreso quelle parole....mi hanno letto.....poi un dubbio becero, puerile mi assale ma un solo istante dopo mi balena in mente un altro pensiero....ma se non vedono come fanno a giocare col pallone?!   Gradisce qualcosa signore?....si' grazie, sono le 17 circa, un buon thé caldo é quello che proprio ci vuole in questi momenti, é distensivo ed aiuta anche alla riflessione.  Gentilmente la hostess lo serve in una tazzina accompagnato da due biscottini.  Dopo trenta minuti circa l'aereo atterra, il volo é stato ottimo.

       Quella sera a casa di mio figlio dopo che i nipotini hanno scartato i regali e si sono coricati, io mi sono messo alla ricerca di qualche filmato che illustrasse le regole del calcio a 5 giocato da ipovedenti (foto da futsalturkey.wordpress.com). Resto basito nel vedere immagini di cui non potevo nemmeno pensarne la loro esistenza.   Regola Nr. 1  Il calcio a 5 ipovedenti si gioca con 4 giocatori non vedenti ed il solo portiere vedente.   Regola Nr. 2  Il pallone di gioco é munito nel suo interno di un campanellino per farsi localizzare grazie al suo suono.   Regola Nr. 3  Non esistono le rimesse con le mani, ai lati del perimetro di gioco ci sono delle sponde di legno che come in un biliardo fanno rimbalzare la palla in campo come fosse una biglia che carambola sul tappeto verde.   Regola Nr. 4   Se un giocatore, dietro indicazione del suo allenatore va a marcare, frontalmente, posteriormente o lateralmente un avversario deve dichiararsi a voce.              Dopo questo rapido indottrinamento, come se andassi per la prima volta ad assistere ad un incontro di rugby non conoscendone le regole, mi accingo a cercare su Internet una partita giocata di calcio a 5 ipovedenti.

           Nel pomeriggio del giorno dopo porto al parco vicino casa il mio nipotino che assieme ad altri suoi amichetti organizza una partitella di calcio, in tutto sono in otto dunque si formano due squadre da quattro e dopo qualche minuto il Real si trova in vantaggio di due goal sul Barca dove gioca il mio Matteo che dimezza la distanze realizzando il goal su calcio di rigore. Una rete molto discussa dai piccoli avversari mentre gli altri ripetevano a gran voce: "....ma che non ci vedi...l'hai colpito in piena area di rigore....no...non ci vedi tu....era sulla linea e...e si apre una lunga discussione.  L'incontro terminerá poi in perfetta paritá: 3 a 3.

            Quella sera dopo cena nonno e nipotino vedono insieme per la prima volta un incontro di calcio a 5 ipovedenti.  Matteo stenta nel credere a quella visione, in molte domande da lui formulate non sono riuscito a trovare risposte esaustive.  Io stesso resto senza parole dopo aver visto quell'incontro amichevole organizzato alcune settimana fa dalla UISP tra Lecce e Bari proprio come un vero derby pugliese giocato da 8 giocatori ipovedenti, con il solo portiere vedente, dando vita ad una tenzone agonistica degna dei migliori duelli.  C'é persino un calcio di rigore fischiato contro il Bari, nessuno oserá fiatare sulla sua legittimitá, non verrá realizzato, sará calciato fuori di poco.  L'amichevole terminerá in paritá e ad un cronista di una Tv privata che assisteva per la prima volta a questa disciplina e chiedeva lumi sulle regole di gioco all'allenatore salentino, questi rispondeva che era molto piú semplice osservare la partita che stare a spiegare tutte le regole.

            Stentano, alla fine di quel filmato, nonno e nipote a comprendere con quale forza, coraggio, spirito di abnegazione quegli atleti segnati dalla natura con la privazione di uno dei beni piú preziosi che l'uomo possa avere, e cioé la vista, riescano ad esprimersi in campo con una luciditá del tutto analoga come gioco, intensitá, ardore agonistico ad un regolare torneo di calcio a 5 del campionato.  Dopo la visione di questa ignota, fino a due giorni prima, disciplina calcistica, Matteo promette di non discutere piú con i suoi amichetti sui falli da rigore, e nello stesso tempo s'impegna a giocare le future partitelle serbando dentro il suo cuore quella visione di volere e potere giocare al calcio, il gioco piú bello al mondo, sempre con una luce accesa in mente, quella della lealtá sportiva, quella del rispetto dell'avversario perché ha visto altri veri atleti giocare, pur non potendo vedere, ed applicare questi valori, vincere o perdere l'incontro é relativo, ma é invece imperativo far divertire tutti anche se il calcio visto da loro, possa sembrare un calcio senza luce.  La loro vera luce é proiettata su tutti noi come una genuina lezione di vita, di sport, come una vicenda Deamicisiana che si ripete tutte le settimane, il nostro sentimento, dopo aver conosciuto il mondo sportivo vissuto da questi atleti risulta elevato in qualitá ed umanitá, impartendo a tutti noi una toccante realtá che cosi' puó sintetizzarsi: non conta il colore della maglia per cui tifiamo, né tanto meno l'esito ed il punteggio a fine gara, contano soltanto i valori umani e il reciproco rispetto per vivere meglio e godere della piena solaritá dell'universo, altrimenti continueremmo a vedere non solo un calcio senza luce ma anche, e questo risulterebbe cosa molto peggiore, una vita arida, piatta, sicuramente comoda e tecnologica ma senza nemmeno un briciolo di umanitá e di amore.

 

P.S.   Vorrei omaggiare questo scritto alla squadra della nazionale italiana impegnata in Turchia  ad Antalya  alla guida del tecnico Francesco Cabizzosu, dove si sta svolgendo il campionato mondiale di calcio a 5 ipovedenti: a tutti gli atleti, qualunque sia stato il vostro piazzamento, con o senza podio, l'importante é avere degnamente rappresentato la nostra Italia al resto del mondo e di questo ne siete e ne siamo tutti fieri.  A voi tutti dunque, atleti ed accompagnatori, un sentito grazie che si leva dalla cima innevata del monte Rosa a quella infuocata dell'Etna e vi giunga con il nostro piú caloroso ed unanime plauso per l'impegno, la passione, il cuore, ma soprattutto la luce che con il vostro lavoro riuscite a ridonare ad un calcio ormai sempre piú insipido ed ingrigito il nostro piú sentito e sincero grazie, grazie di cuore a tutti voi ragazzi!

                                                                      Un abbraccio.

                                                                      Massimo 48