Fantasia, estro e un pizzico di follia: questi gli ingredienti principali per sfornare il gol eccezionale, quello che ti fa emozionare, che ti fa stropicciare gli occhi, incredulo, mentre pensi che un tale gesto tecnico possa essere solo frutto della tua immaginazione; e invece scopri che è tutto vero, che non stai sognando, ma che stai semplicemente assistendo a uno spettacolo straordinario, un gioco di prestigio degno del miglior Houdini, una magia di un fuoriclasse che risponde al nome di Fabrizio Miccoli. Perché la rete dell’1 a 0 su punizione fa parte del suo repertorio, il “Romario del Salento” ci ha abituati a calci piazzati con traiettorie da favola. Quando poi il Capitano ha messo la propria firma anche sul 2 a 1, con una fantastica azione personale, paragonabile ad una delle solite scorribande di un certo Leo Messi, i tifosi hanno capito che il loro beniamino era tornato il trascinatore di sempre, l’eroe ammirato nelle precedenti stagioni. Ma sul 3 a 1 di Giorgi, propiziato, manco a dirlo, dal numero 10 rosanero, il pubblico ha acquisito la piena consapevolezza del fatto che solo il “Re del Barbera” avrebbe potuto mettere la parola fine alla pratica Chievo. E così è stato. 37esimo minuto del secondo tempo, rinvio lungo di Ujkani, sponda di testa di Kurtic ed ecco la giocata che non ti aspetti: Miccoli calcia al volo e trafigge da 41 metri Stefano Sorrentino. 4 a 1. Irresistibile, troppo invitante quel pallone appoggiato dal compagno, e troppo forte il desiderio di provare l’improvabile, spinto dalla frenesia, dall’istinto, e da quell’incoscienza che da sempre contraddistingue i grandi campioni. Lo stadio è in delirio, l’uomo dei record ha colpito ancora, mettendo a segno la sua quarta tripletta con la maglia del Palermo e trascinando la squadra, rimasta, tra l’altro, in dieci in seguito all’espulsione di Brienza, verso una vittoria importantissima, la prima del campionato. Ed ecco che i media si scatenano, i giornalisti riempiono le pagine dei quotidiani sportivi con elogi a Fabrizio Miccoli e al suo gol da cineteca, azzardando, addirittura, 10 in pagella e paragoni “maradoniani”: strano che la stampa nazionale si sia accorta solamente adesso di un fenomeno indiscusso del calcio italiano, un attaccante che negli ultimi anni, salvo alcuni periodi neri tempestati di infortuni, ha sempre assicurato un rendimento da “top player”; probabilmente c’era bisogno di una rete da centrocampo per dare al talento leccese la visibilità che merita! Intanto, noi tifosi rosanero ci godiamo i primi, sudatissimi tre punti stagionali, e, soprattutto, ci teniamo ben stretto il nostro Capitano, sempre più parte integrante della storia del Palermo.