Questo è un articolo che avrei voluto scrivere già da un paio d'anni, più precisamente da inizio 2018 o giù di lì, cioè quando il numero 8 del Milan, Jesús Joaquín Fernández Sáenz de la Torre, meglio noto come Suso, ha iniziato a diventare il bersaglio di tanti (troppi) tifosi rossoneri (o presunti tali) e il presunto "problema del Milan". Inizialmente condivideva questa situazione con Giacomo Bonaventura, ma l'infortunio grave patito ormai un anno fa dal trentenne marchigiano hanno decisamente calmato le acque di tempesta che si erano create sul suo fronte. Suso invece, anche per via della costanza con cui continua ad essere schierato titolare, è rimasto al centro della bufera.

Le critiche ai danni dello spagnolo sono in realtà bene o male le stesse.
"Gioca con un solo piede", detto probabilmente da chi non lo ha mai guardato bene dal 2017 ad oggi.
"E' discontinuo", e poi magari chi diceva ciò sperava in un ritorno di El Shaarawy ed esaltava Perisic.
"Nel vero Milan farebbe tribuna", come se gli altri della rosa attuale avrebbero potuto ambire alla maglia da titolare nei MILAN di Sacchi, Capello ed Ancelotti che vincevano tutto.

Per quanto mi riguarda, reputo che in questo momento Suso sia l'unico giocatore in rosa che ti garantisce un certo tipo di giocate offensive. Quel tipo di giocate che non ti può offrire un Castillejo o un Rebic, per dirne due. Prima di pensare quindi a sbattere fuori violentemente Suso dalla porta sarei propenso a cercare soluzioni di livello superiore.

Ora, vi starete chiedendo "ma quindi questo articolo è una difesa totale, incondizionata e spudorata nei confronti di Suso?".
Risposta: no.
La possiamo definire sì una difesa nei suoi confronti, ma solo parziale. Difatti un giocatore che delle prime sei partite stagionali te ne gioca decentemente una (Brescia) e le altre cinque gravita sul 4/5 di valutazione può essere difeso fino a un certo punto. La mia difesa intende muoversi su due binari: in primis è una difesa dal cosiddetto "Susocentrismo" che più che sul campo si sta vedendo nelle critiche extra-campo. Il Milan in questo momento ha un allenatore inadatto alla causa, un numero 10 turco che fa sembrare Honda il Ronaldinho degli anni al Barça, un terzino sinistro (Rodriguez) che sembra un tavolo prestato al mondo del pallone, due terzini destri (Conti e Calabria) entrambi inadeguati, un Musacchio che fa sembrare Paletta l'erede di Nesta e Baresi, un Kessié che per una che ne fa giusta ne fa altre cinque sbagliate, un Castillejo totalmente inutile, un Borini ancora peggio e dei nuovi acquisti che, oggettivamente, non ti fanno fare il salto di qualità (e comunque pagati abbastanza e non così certi di essere rivenduti a cifre migliori). Però no, Suso è sempre il colpevole massimo su praticamente tutte le community di tifosi che bazzico. Si parla di lui molto di più che degli altri ed è una cosa secondo me indecente, soprattutto contando che tutto questo odio nasce da alcuni rumori diffusi dai fans di Mirabelli (e del suo terrificante operato) a inizio 2018 e che prima di allora non c'era neanche un ventesimo di questo astio verso di lui. Tra le cose che ho letto di recente ce ne sono due che hanno catturato la mia attenzione in modo particolare. In primis, il dire "Senza Suso in campo esprimeremmo gioco".
Un periodo ipotetico che può essere smentito anche solo guardando le partite in cui lui non scese in campo la scorsa stagione (la vittoria contro l'Empoli ultimo in classifica, i pareggi contro Udinese e Frosinone, le due col Dudelange, la sconfitta in Supercoppa a Jeddah) e ci si rende conto che non è migliore la situazione. In verità, secondo me un modo per giocare senza Suso ci sarebbe: schierare Paquetà nel suo diamine di ruolo, dietro le punte. Questa è la cosa che si può tentare, altrimenti senza Suso mancano spunti offensivi di pressoché qualsiasi genere. L'altra cosa che ho letto che mi ha fatto sorridere è stato il "Mihajlovic ci aveva visto lungo", visto che da un po' sta passando una rivalutazione generale del serbo (manco avessimo perso Guardiola), ripensando soprattutto al fatto che fu lui a scartare Suso nel 2015, facendolo andare 6 mesi in prestito a Genova. Anche questa è un'affermazione che fa tenerezza, visto che comunque anche senza "il problema Suso" la squadra con Mihajlovic arrivò settima e fuori dall'Europa. Sempre sul fattore "allenatori", ha come destinazione il secondo binario della mia difesa, di cui al prossimo paragrafo: il discorso del come è schierato in campo.

Penso che per lo spagnolo valga lo stesso discorso che si può fare per Piatek: prestazioni parecchio al di sotto del potenziale, perciò difendibile solo fino ad un certo punto, ma che si trova in una posizione o in un sistema di gioco non affini alle proprie caratteristiche. Piatek, ad esempio, non puoi farlo partire dalla mediana e non puoi costringerlo a partecipare oltre ad un certo punto alla costruzione del gioco. Puoi farlo con Leao, forse con Rebic, non con il Pistolero polacco. Questione Suso: io penso che il Suso migliore lo abbiamo avuto nei 18 mesi con Montella. Una delle poche cose buone fatte dal buon Vincenzo è proprio l'aver fatto rendere Suso al meglio, e questo grazuie alla migliore interpretazione possibile delle sue caratteristiche: schierato ala pura, con libertà di svariare sul fronte d'attacco e compiti difensivi pressoché nulli. Risultato: 39 punti in un girone e Supercoppa vinta sulla Juventus, entrambi traguardi di cui lo spagnolo è stato grande protagonista (peraltro con una rosa praticamente identica a quella avuta a disposizione dal tanto millantato Sinisa, salvo per 2-3 panchinari in più e, appunto, per la presenza di un Suso esaltato). I problemi sono arrivati con Gattuso e con il suo stile, più improntato a far partire il centravanti dalla mediana e gli esterni da dietro la linea, a modo di terzini aggiunti. A questo si aggiunge ancora la mancanza di una riserva adeguata a farlo rifiatare ed ecco delle prestazioni comunque superiori a quelle di gran parte del resto della squadra ma inferiori al potenziale e con netto calo da dicembre fino alla fine. Con Giampaolo la situazione è la medesima (ricordo, tra l'altro che Giampaolo è l'allenatore a cui Gattuso aveva in passato dichiarato di ispirarsi, il che spiega tante cose) ma con un'aggiunta: un ruolo che non è il suo (con buona pace di Silvio).

Insomma, Montella (oltre a Gasperini nel periodo in prestito al Genoa) è stato l'unico ad azzeccare come schierare Suso in campo: lui è un esterno puro, che deve svolgere il meno possibile i compiti difensivi e altre scemenze.
La cosa buffa è che quando in altre sedi ho detto questa cosa mi sono trovato scritto cose del tipo "eh, ma nel calcio moderno non basta saper fare solo una cosa!!". Frasi del genere sono la piena dimostrazione di un dogma che sostengo dall'alba dei tempi: i fatti (39 punti in un girone e Supercoppa vinta) contano più dei romanticismi/faziosismi, delle ideologie e dei periodi ipotetici, con buona pace degli amanti del "calcio moderno" o presunti tali.