Premessa di carattere generale: non sono una persona a cui piace valutare a caldo il mercato di una squadra. Reputo che alla fine i veri valori di un acquisto vengano fuori a stagione in corso e non per come te lo vendono i media. Gli stessi media che ultimamente si sono sbizzarriti in mirabolanti titoli come "arrivano i big stranieri in Serie A", "la Serie A sta tornando ad essere il campionato più bello del mondo", come se la Juventus avesse ripreso Pogba, l'Inter Griezmann, il Napoli Hazard e la Roma Neymar. Poi sfogli un paio di pagine e ti rendi conto che quest'anno le squadre italiane si sono divertite a spendere tanto sulla gentaglia più disparata, mettendo insieme squadre in buona parte priva di logica, come si è potuto notare anche nelle prime due funamboliche giornate. Se questo è il grande ritorno della Serie A...ma questo argomento meriterebbe un articolo a parte, con un degno approfondimento. Oggi voglio dedicarmi ad un mercato in particolare, quello del glorioso Milan, squadra del cuore del sottoscritto. Leggo commenti molto divisi riguardo all'operato di questa sessione estiva, tra chi lo ritiene il miglior mercato degli ultimi anni per la compagine milanista e chi invece lo reputa addirittura peggiore dell'infausto mercato di Fassone e Mirabelli. Di seguito, trovate la mia analisi di singoli acquisti e cessioni, con valutazioni da 0 a 10, e commento finale di valutazione generale.


ACQUISTI:

Krunic: voto 5,5. Il primo acquisto dell'anno, arrivato decisamente a sorpresa per 8 milioni dall'Empoli retrocesso. Un arrivo probabilmente necessario per via dei tre addii a parametro zero che hanno lasciato un vuoto tra le seconde linee, non così tanto giovane (26 anni) e che per quel poco che si è visto nel precampionato non ha decisamente brillato. Quindi sì: acquisto magari obbligato ma non per questo di buon livello. Può sempre smentirmi e vista la cifra c'è da capire se sarà il nuovo Kucka o il nuovo Bertolacci.

Theo Hernandez: voto 7. L'acquisto migliore. 20 milioni al Real Madrid per questo terzino sinistro che rappresenta un deciso upgrade sulla sua (penosa) fascia di competenza. L'infortunio subito nel precampionato non condiziona la mia opinione: ho grandi aspettative su questo ragazzo.

Bennacer: voto 6. Non male ma probabilmente sopravvalutato. Proveniente dall'Empoli (come Krunic) per la cifra di 18 milioni, è un acquisto che avrei sicuramente più che promosso se fosse arrivato per fare il sostituto di un mediano/regista di un certo livello (non Biglia il rottame). Per quanto sia interessante è troppo giovane per prendere le chiavi del centrocampo. Col Brescia ha giocato tutto sommato da 6,5, ma è pur sempre una partita da 6,5 col Brescia (non col Napoli o con l'Inter). Troppo poco per reputarlo il fenomeno che per tanti è.

Duarte: voto 5. Acquisto inutile. Serviva un difensore centrale da alternare a Musacchio e Romagnoli in attesa del rientro di Caldara? Rinnovavi il contratto a Zapata, che soprattutto la scorsa stagione si era dimostrato ancora un'ottima riserva. Di sicuro non scialacquavi 11 milioni+2 all'anno per un centrale brasiliano che a 23 anni (quindi margini di crescita ormai nulli o quasi) non ha mai giocato in nazionale, nemmeno in quella giovanile. Per me soldi buttati, poi sono sempre lieto di ricredermi.

Leao: voto 6. Vale più o meno il discorso fatto per Bennacer. Giocatore ancora tutto da scoprire, potenziale campione, pagato 28 milioni al Lille e che quindi non può permettersi di continuare a fare panca, o quantomeno non troppo di continuo. La cosa migliore dell'operazione è stato il riuscire a piazzare quel mattone di Djalo a 5 milioni. Questo fatto vale da solo la sufficienza.

Rebic: voto 6,5. Un buon acquisto, sicuramente migliore del Ronaldo dei poveri (su cui torno più avanti), ma non il gran colpaccio che ho sentito dire da molti. Probabilmente la miglior soluzione last-minute possibile ma parliamo comunque di un buon giocatore, che nelle sue esperienze italiane di qualche anno fa ha faticato parecchio, salvo poi riprendersi in un campionato totalmente diverso quale la Bundesliga. 0 presenze in Champions League, qualcosa di positivo in nazionale, specie al mondiale in Russia, ma personalmente (e questo è un discorso che si può fare anche per Bennacer) tendo a dare un peso decisamente maggiore a quello che un giocatore fa nelle squadre di club piuttosto che a quello che combina in nazionale. In ogni caso acquisto più che sufficiente. Curioso di vedere dove verrà schierato.


CESSIONI:

Giocatori partiti a zero: voto 5. Che sia stato gettato il seme per una nuova (ennesima) rivoluzione si intuisce già dal fatto di aver lasciato andare a parametro zero cinque nomi: Abate, Bertolacci, Mauri, Montolivo, Zapata e Strinic (quest'ultimo per rescissione e non per naturale scadenza dell'accordo). Un taglio netto che sicuramente aiuta con il monte ingaggi ma probabilmente non con la qualità della squadra. Tre di questi giocatori sono centrocampisti centrali e personalmente mi sarei tenuto almeno Mauri, più giovane e comunque meglio rivendibile del duo Monto-Berto, che la stagione scorsa ha dimostrato di essere tutto sommato un panchinaro passabile (perché di panchinari stiamo parlando). Giusto rescindere il pacco Strinic, mentre trovo assurdo il non aver rinnovato i contratti ad Abate e Zapata. Il primo la scorsa stagione si è dimostrato superiore agli inadeguati Calabria e Conti messi assieme; il secondo, come già scritto alla voce "Duarte" è da sempre un ottimo sostituto (e ottimo colpo per il Genoa). Va bene la squadra fondata sulla linea verde, ma almeno un minimo di affidabilità ed esperienza servono. E ho una paura matta che a luglio dell'anno prossimo succederà la stessa cosa anche a Bonaventura.

Simic: voto 5,5. Rispedito in Croazia per mezzo milione di euro. Forse svenduto, ma onestamente di lui poco mi tange, quindi gli do come voto un 5,5 politico.

Cutrone: voto 4,5. Ceduto in Inghilterra per una cifra totale di 22 milioni. Al 99% si è svenduto un potenziale futuro campione, che lo scorso anno ha segnato poco principalmente perché mai messo in condizione di fare di più dal non-gioco di Gattuso. Tecnica scarsa? E' un centravanti, un nove, che deve prima di tutto fare gol e in questo è uno dei migliori U-21 in Europa. Leao sarà migliore di lui? Può anche essere, ma al momento non posso che essere rammaricato di questo addio.

Laxalt: voto 6. Mandato in prestito con riscatto al Toro. Si poteva fare di meglio, ma l'importante è esserselo levato di torno quindi sufficienza solo per questo.

André Silva: voto 6,5. Mandato all'Eintracht in scambio di prestiti con Rebic. Non essere riusciti a mandarlo per quei succosi 30 milioni al Monaco inficia inevitabilmente sul voto, ma alla fine, almeno su questo, non si può colpevolizzare l'attuale proprietà.

Il non-riscatto di Bakayoko: voto 4. Voce speciale necessaria. Parliamo di un giocatore tra i migliori per ampio distacco della scorsa stagione, che a 25 anni ha già giocato la Champions con le maglie di Monaco e Chelsea, finendo anche nella squadra della stagione della competizione nel 2017, sul quale pendeva un riscatto di 35 milioni. Motivi comportamentali? Per cosa, per quella lite con Gattuso (dove peraltro l'ivoriano aveva pure ragione)? Perché allora Biglia e Kessié, vista la lite avuta durante il derby, non sono stati sbolognati al primo offerente? Sono personalmente convinto che Bakayoko sarebbe dovuto essere uno dei pilastri centrali intorno ai quali ricostruire il Milan, con Bennacer come eventuale sostituto e Biglia spedito sul primo treno verso Ciaonelandia. Non averlo riscattato, o quantomeno non aver usato quei soldi per un regista di livello comunque alto, è stato l'errore peggiore della sessione.


CONSIDERAZIONI FINALI: tirando le somme, avrete capito che non sono positivo. Una gestione davvero pessima delle cessioni e degli acquisti tutto sommato di livello sufficiente ma senza quell'upgrade che serviva alla squadra. L'unico upgrade (quasi)sicuro si è avuto sulla fascia sinistra, che comunque non ti fa vincere le partite, e forse con Rebic, il cui ruolo è però da decifrare. In effetti, un po' tutta la squadra è tatticamente da decifrare, visto che Giampaolo si è ritrovato costretto a passare dal modulo a lui da sempre più congeniale a quello che accompagna il Milan da anni, prevedibile e per cui comunque sembra sempre mancare qualcosa. Alla fine, anche per il modo in cui si è posto Boban davanti ai microfoni, è chiaro che questo mercato è stato dettato dal gran risparmiatore Gazidis, in concomitanza con la linea imposta dal Fondo Elliott: soldi spesi principalmente su giocatori under-25, rivendibili in futuro, ma senza nomi di un certo livello, senza ambizioni degne del Milan, forse anche senza un senso dal punto di vista tattico e, nonostante tutto, con un bilancio in negativo di 59 milioni. Male anche l'aver deciso di puntare su un allenatore come Giampaolo, uno che ha come alloro massimo in carriera il nono posto dello scorso anno e che finora più che il "calcio champagne" da molti millantato ha fatto vedere il solito gioco inesistente che consiste nel trotterellare per il campo senza un'idea, affidandosi alla giocata del singolo.

Poi per carità, sono sempre lieto di essere smentito. Magari questo Milan sarà davvero in grado di centrare il quarto posto. Magari Giampaolo riuscirà davvero a far girare le cose diversamente. Ma ad ora le sensazioni che ho, sia per quest'anno che per i prossimi, diciamo almeno fino a quando la società non sarà rivenduta, sono tutt'altro che positive. Il giudizio finale per questo mercato è un secco 5, almeno fino a nuovo ordine. Perché sì, la speranza di tempi migliori è sempre e comunque l'ultima a morire.