Luciano Spalletti, attuale allenatore dell'Inter, verrà esonerato molto probabilmente dalla società a fine campionato per fare spazio ad un altro mister italiano, ovvero Antonio Conte. Nonostante le voci di mercato che girano sul conto del tecnico toscano, egli è concentrato sulla sfida di domenica sera contro l'Empoli per cercare di chiudere in bellezza l'avventura a Milano.
La squadra di Andreazzoli, arriverà a San Siro con il coltello fra i denti per cercare di ottenere qualche punto fondamentale in ottica salvezza e sperare in buone notizie da Firenze. Non dovesse arrivare la Champions, per il tecnico di Certaldo sarà una vero e proprio fallimento e verrà rigettato nel baratro dai tifosi interisti. Inoltre pensa già al futuro e stando alle ultime indiscrezioni, sta prendendo sempre più piede l'ipotesi Milan. La dirigenza milanista pensa già a rimpiazzare Gattuso, anche se non è scontata la sua partenza in caso di raggiungimento del quarto posto. Quest'ultimo negli ultimi due anni è riuscito in qualche modo a dare un'identità precisa alla rosa grazie alla sua determinazione e tenacia, che ha contraddistinto tutta la sua carriera da calciatore. Una delle grandi capacità che è riuscito a dimostrare consiste nella rivalutazione di alcuni giocatori come Chalanoglu e Bakayoko; il primo ebbe un inizio difficile nella sua nuova esperienza a Milanello, ma col tempo è stato capace di mostrare tutte le sue abilità tecniche risultando imprescindibile per Gennaro Gattuso, nonostante i suoi "alti e bassi". Per quanto riguarda il centrocampista francese, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Chelsea, si è subito ritrovato con le redini del centrocampo rossonero in mano a causa dei brutti infortuni di alcuni suoi compagni, su tutti Jack Bonaventura e Lucas Biglia.

Spalletti durante la sua carriera da allenatore ha conquistato due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, due campionati russi, una Coppa e una Supercoppa di Russia, mentre a livello individuale ha vinto una Panchina d'oro (2005) ed è stato premiato, per ben due volte, dall'Associazione Italiana Calciatori migliore allenatore (2006/2007).
I trofei parlano da soli: bene ma non tanto quanto ci si aspetti per garantire alla dirigenza rossonera quel salto di qualità atteso ormai da diversi anni, ma nonostante questo lo conosciamo bene, si tratta di un allenatore che tende a voler costruire da dietro, iniziare la manovra palla a terra e divertire il pubblico. Questa ormai non è più soltanto una bomba di mercato lanciata casualmente da qualche giornalista, ma l'ipotesi si sta facendo più che remota, soprattutto dopo aver ascoltato le parole di Paolo Maldini, il quale ha dichiarato pubblicamente di ammirare il tecnico toscano, ed inoltre sarebbe attratto dall'idea che possa essere proprio lui il traghettatore del "diavolo".