Posseggo da circa vent'anni una decappottabile Peugeot vagamente somigliante a quella mitica dell'intramontabile Tenente Colombo. Mi ci sono talmente affezionato fino a nutrire la sensazione che la sua rottamazione verrà effettuata dai miei pronipoti certamente lieti, un gran bel giorno, di disfarsi di un simile rottame che, tramontati oramai i ricordi, produrrebbe soltanto sperperi in pagamenti di tasse tra bollo di circolazione, assicurazione  responsabilità civile e revisioni periodiche all'automezzo.
Comunque con questa pur datata spider l'altro giorno verso il tramonto ci siamo immessi, io e mia moglie Angela, sulle via del ritorno dalle vacanze trascorse nella verde e rilassante Umbria, alla volta della capitale, ma come arrivammo all'altezza di Narni un cartello luminoso sulla superstrada E45 ci avviso' di una fila al casello autostradale di Orte, al momento stimata attorno ai 30 minuti... io ed Angela ci guardammo negli occhi ed in un battibaleno decidemmo di raggiungere casa con un percorso alternativo. Una vicina inversione di marcia ci avrebbe condotto a percorrere la vecchia Via Tiberina costeggiante in quel tratto, nei pressi di Narni, il fiume Nera per poi attraversare gli ultimi colli umbri confinante con i primi colli laziali, passando per Otricoli e Civita Castellana fino a condurci a Roma confluendo all'altezza di Prima Porta ma senza sottostare all'odiosa fila che ci avrebbe snervato al casello di Orte. E marciando sulla consolare con un limite di velocità per lunghi tratti posto a 70 km/h e con parecchie curve ci venne  voglia di reclinare la capote e goderci, capelli al vento ( ma la cosa vale ovviamente solo per mia moglie Angela) la bellezza delle campagne con tutto il loro variopinto paesaggio e per rendere questa sorta di film ancora più gradevole, inebriati dalle piacevoli ventate che accarezzavano i nostri volti, Angela aprì lo sportellino del vano porta oggetti estraendone una cassetta di Lucio Dalla ed infilandola nella vecchia autoradio mangianastri... d'improvviso il notiziario sull'esodo afgano e sui dati del Covid si tacito'... mentre in sottofondo si avvertivano le prime melodiose note di Caruso... ed il sole, rifrangendosi sulla vernice metallizzata del cofano, cominciava a tingersi di arancione andando ad illuminare, proprio dietro di noi, una pendice del Monte Soratte denominato dai romani per la sua tipica conformazione  "Pan di zucchero"... Eravamo praticamente dei rider solitari in quella consolare...  e solo alle porte di Roma incrociammo qualche auto... mentre al casello di Orte i tempi di attesa si erano praticamente raddoppiati. Grazie alla coda evitata al casello riuscii ad arrivare in tempo a casa per gustarmi la prima di Campionato tra Sampdoria e Milan.

Una gara, a dire il vero, con luci ed ombre. La luce maggiore è stata data dalla sicurezza del giovane portiere nativo di Cayenne e fresco di scudetto transalpino che è Mike Maignan e che nel giro di un paio di manciate di minuti è riuscito con balistica precisione ad imbeccare Calabria distante non meno di 70 mt. il quale a sua volta approfittando dell'errore di marcatura del suo avversario riusciva a crossare sull'accorrente nuovo numero 10, di maglia, lo spagnolo Brahim Diaz che freddava sulla sua destra il portiere Audero  vanamente proteso con la mano in un disperato tentativo di respinta. L'ombra più marcata è ancora la poca confidenza dei nostri attaccanti negli ultimi 11 metri nell'inquadrare lo specchio della porta, se si fa eccezione di un gran tiro di Leao ed un altro a lambire a fil di palo di Rebic, l'attacco non è stato illuminato come nelle ultime gare precampionato dalla fluidità realizzativa di Olivier Giroud, al Marassi leggermente sotto tono. Urge a mio avviso il rapido ritorno di Supremacy Ibrahimovic che ha e dà una visione di trame di gioco semplicemente unica e vincente. Ed il buon Pioli deve ringraziare l'altra sera l'ottimo stato di forma di Sandro Tonali, che ha retto buona parte del centrocampo Rossonero come mai gli era riuscito nella precedente stagione. Nel finale di gara quando i Diavoli hanno sofferto parecchio il ritorno dei Doriani alla vana ricerca del gol del pari, il giovane centrocampista lodigiano si è fatto trovare pronto levandoci più di una castagna dal fuoco, dando inizio, ci auguriamo, al pieno possesso delle nevralgiche teorie di gioco che assieme a Kessie, Bennacer e appunto Tonali, dovrebbero governare il cockpit di regia del centrocampo Rossonero.
Ma della serie "buona la prima!" il Milan si trova in mano i primi 3 punti della stagione, al pari dei cugini del Naviglio affidati a Simone Inzaghi, della Roma dello Special One, della Lazio del "sigarista" Sarri, del nervoso Napoli di Spalletti, piuttosto che della sempre grintosa Dea dell'inossidabile Gasperini. Manca all'appello di questa "prima" la " Mercedes" del nostro campionato, così infatti è stata per ben 9 stagioni, la Juventus tornata ad essere governata dalle redini di Max Allegri dopo un anno insipido trascorso nelle mani del "Foglio Rosa" di Andrea Pirlo, che ha dovuto l'altra sera ingerire una doppia dose di antiacido al Dacia Arena dove l'Udinese di Gotti riusciva, con la complicità dell'estremo difensore Szchezny, a riagguantare le Zebre in vantaggio di due reti.

Ci sono dunque, dopo questa frizzante "prima" tutte le premesse per gustarci un campionato avvincente, finalmente con il pubblico negli stadi, degna replica degli Europei di Calcio che ha visto l'Italia sul tetto d'Europa, seguita dallo sfavillante luccichio di 40 Medaglie conquistate alle Olimpiadi di Tokyo che hanno riportato il nome della nostra Nazione sul tetto del mondo, e di questi tempi tra esodi, pandemie e restrizioni di ogni genere non è certo roba da poco!                      

Un caro abbraccio
Massimo 48