"Al Barcellona mi devo ambientare...", queste le parole rilasciate qualche giorno fa dal centrocampista ivoriano ex Milan Frank Kessie al quotidiano spagnolo Mundo Deportivo aggiungendo lo scarso minutaggio che il coach blaugrana Xavi gli stia concedendo in questo inizio di stagione.
Non trapela però alcuna ombra di polemica nelle sue parole, anzi, sembrerebbe assumersi la responsabilità di non essere diventato un leader come lo è stato nei Rossoneri fino ad esserne un fulcro imprescindibile delle manovre a centrocampo e cucirsi addosso l'appellativo di Presidente... ma poi i primi segnali d'insofferenza affiorati lo scorso anno durante la Coppa d'Africa vinta dalla Costa d'Avorio... la questione del rinnovo contratto in scadenza ed il relativo "tormentone del resta o non resta" (un deja vu Donnarummiano ) ...gli snervanti rumors di contorno ed il popolo dei tifosi che parteggiava tra chi ne avrebbe desiderato la permanenza (da campione) e chi viceversa ne volesse l'allontanamento (da traditore)... ed infine, dulcis aut amarus in fundo... il tanto contestato tradimento a beneficio o maleficio (lo si saprà solo col contributo del senno di poi). Il nostro Presidente e "rigorista" ufficiale passerà al Barça... e soltanto per una mera e mercenaria questione di "barca" di soldi in più!! E nelle ultime settimane serpeggiano timide news di un suo possibile ritorno a Milanello!... Nostalgia?... Pentimento?... O semplicemente una sorta di amore (incompreso dai più) per il capoluogo meneghino?

*Questa sera non chiamarmi
No stasera devo uscire con lui
Lo sai non è possibile
Io lo vorrei ma poi
Mi viene voglia di piangere
Certi amori non finiscono
Fanno dei giri immensi E poi ritornano
Amori indivisibili Indissolubili inseparabili
Ma amici mai*

Questa è una strofa del testo di una celebre canzone di Antonello Venditti "Certi amori" scritta nel 1991 e che ottenne un larghissimo successo di pubblico in tutto il mondo. E' sulla scia canora di quel melodioso motivo, accompagnato dalle splendide parole cantate dal cantautore romano, che si potrebbe ripresentare nella prossima settimana nei pressi di Via Aldo Rossi il procuratore di Frank Kessie, George Atangana, lo stesso che lo portò nel 2018 dalla Costa d'Avorio a Bergamo, dove firmò il suo ingaggio con il D.S. Giovanni Sartori. Successivamente, venne trasferito al Cesena dove il tecnico Massimo Drago ed il D.S. Rino Foschi lo fecero giocare e crescere molto, trasformando il suo ruolo da difensore centrale a quello di centrocampista, dove l'ivoriano riuscirà ad esprimersi al meglio come difatti dimostrerà soprattutto con la maglia rossonera, grazie al suo passaggio fortemente voluto dalla nuova dirigenza del Diavolo allora condotta dal duo Fassone-Mirabelli.

Già scrissi in un recente articolo dei più famosi calciatori di ritorno al Milan negli ultimi anni e che a conti fatti non si è mai dimostrata una scelta azzeccata, anzi tutt'altro, perché quasi sempre si è assistito inermi a consolidati quanto autentici "flop a porter!!". Forse le compagne di questi celebri calciatori, verosimilmente giunti verso il viale del tramonto, avrebbero indotto i propri partner a riapprodare nel capoluogo lombardo, nella vera "Milano da bere!", nutrendo in cuore quella fastidiosa nostalgia dell'unico sito europeo che possa vantare il quadrilatero della moda così tanto da loro amato e frequentato? Chissà!!
Voglio ricordare brevemente i grandi ex che sono tornati al Milan deludendo le aspettative dei tifosi. Eppure parliamo di campioni nonché Palloni d'Oro quali Gullit, Kakà, Shevchenko passando per Donadoni, Balotelli, Boateng. Unica eccezione è stata la scelta operata dopo l'indigesta antivigilia del Natale 2019, quando la squadra rossonera subì una delle peggiori onte della sua storia, la cinquina rifilata per opera degli Orobici. A cavallo delle festività di fine anno, tutto il plenipotenziario dirigenziale di Casa Milan si barricò in conclave, e dopo profonde ed analitiche consultazioni deliberò con una fumata bianca l'ingaggio del 39ne campione svedese Zlatan Ibrahimovic, il cavallo di ritorno presente alla conquista del nostro 18mo Scudetto di otto anni prima con Mr. Allegri in panchina. 
Mai una tale scelta si rivelò così azzeccata. Per merito del campione di Malmoe unitamente al certosino e sapiente lavoro che il neo tecnico parmense Stefano Pioli ha saputo architettare con tutta la squadra appena reduce della devastante burrasca Giampaoliana e raggiungere nel corso di quella stagione il secondo posto in campionato, la qualificazione in Champions mancante da 7 stagioni ed il Guinness europeo di 27 risultati utili consecutivi senza subire sconfitte. Seguirà l'annata del nostro 19mo Scudetto vinto con pieno merito, lottando contro infortuni a ripetizione, recuperando tanti punti ai cugini e controbattendo i media che ci avrebbero attribuito ad inizio torneo soltanto uno stentato piazzamento in Europa.
Ma grazie al nostro coach Pioli, vero farmacista sempre alle prese con nuove ricette galeniche, alle magie del rinato Giroud, al ritrovato ed enormemente cresciuto Sandrino Tonali, alle invenzioni difensive quali Tomori e Kalulu, alle cavalcate di Theo Hernandez, all'imprevedibile fulmineita' di Rafael Leao, alle feline parate del guyanese Mike Maignan, ed infine al nostro Zlatan, autentico "boomerang" carico di esperienza e professionalità, che ha condotto per mano la squadra rossonera sia sul campo che dalla panchina, a causa dei suoi dolorosi e lunghi infortuni, alla conquista del nostro sudatissimo 19mo Scudetto!
Dunque non saprei dire, cari amici lettori, se il ventilato ritorno di Frank possa essere un bene o un male! Un fatto è certo: nell'anno nuovo partiremo con 8 punti in meno del Napoli e vista la nutrita striscia di vittorie ed uno stato di forma al top degli uomini di Spalletti, non sarà semplice ridurre le distanze, ma si sa che la lunga sosta imposta dai Mondiali in Qatar possa costituire una variabile del tutto imponderabile.
Se dovesse tornare quel Kessie padrone del centrocampo con tutto il carico del suo peso (88kg) ed in più un vero rigorista doc (1 solo errore su 9 calciati) esprimerei un consenso al suo ritorno (ha solo 26 anni!), ma se nel suo rimpatrio ci fosse solo il desiderio di dimenticare la fugace avventura in Catalogna, la mia risposta sarebbe semplicemente negativa.

Fra poco si aprirà il mercato invernale che quasi mai risulta fiorero di buoni affari, ma in cuor mio ho la certezza che Gerry Cardinale, Paolo Maldini e Stefano Pioli stiano elaborando qualcosa che ci possa far gioire ancora una volta.
Ragazzi, mi spiace per qualcuno, ma il vecchio Diavolo è tornato a fare il Milan... il vero Milan!! Ed ora la ruota del calcio nostrano è finalmente tornata a girare come quella di una volta... una girandola continua senza mai annoiare o peggio monopolizzare il campionato!

Massimo 48