Domenica 8 Maggio 1983 stadio Luigi Ferraris, l'arbitro D'Elia decretò con il triplice fischio la fine dell'incontro tra Genoa e Roma, 29ma giornata, la gara terminò con un pareggio, una rete per parte, al gol di Pruzzo al 19' (capocannoniere della squadra con 12 reti in Campionato e 22 totali comprensivi delle Coppe) rispose al 42' il pari genoano di Fiorini. Lo stadio fu invaso da migliaia di tifosi romanisti accorsi nel capoluogo ligure per festeggiare il secondo scudetto Giallorosso nella storia della squadra capitolina, l'ultimo risaliva a ben 41 anni prima. Immediatamente la città di Roma si trasformò, specie nelle vie del centro, in una bolgia indescrivibile, fiumi di persone di tutte le età festeggiarono per giorni interi tra balli, canti, bottiglie di birra e di spumante, le bombolette spray rosse e gialle erano, dopo solo 48 ore pressoché introvabili, qualcuno riuscì a comprarle al mercato nero di Porta Portese pagandole una fortuna!... Mai la Capitale ebbe nella sua storia un simile clamore e tripudio di folla pressoché impazzita... qualche anziano ricordò un evento simile paragonabile alla fine del secondo conflitto mondiale, quando gli americani sbarcati ad Anzio liberarono, con la loro pacifica invasione, la città Eterna dall'ultimo baluardo nazifascista.

Era l'allenatore Nils Liedholm, il "Barone", lo stesso che cinque anni prima aveva condotto i Rossoneri capitanati da Gianni Rivera alla conquista dello scudetto della Stella, a portare la Roma in vetta al Campionato fin dalle prime battute, la squadra aveva come punti di forza Capitan Agostino Di Bartolomei, il centravanti Roberto Pruzzo ed il mitico brasiliano e fantasista di centro campo Paulo Roberto Falcao ed infine il così soprannominato "Sindaco de Roma" con la maglia N°7 il play maker Bruno Conti, vincitore di 5 Coppe Italia tra il 1980 ed il 1991, nonchè Campione del Mondo in Spagna nel 1982. 
Nessuno avrebbe mai pensato che alla Juventus sarebbe sfuggito il terzo scudetto di fila avendo in squadra due protagonisti assoluti della recente competizione mondiale del calibro di Z.B. Boniek e Michel Platini, ma il buongiorno si vede dal mattino ed alla prima di campionato la Juventus  capitola in casa della Sampdoria mentre la Roma espugna il Cagliari in terra sarda, sarà il segnale della gran cavalcata Giallorossa che proseguirà macinando punti su punti, anche se nella gara a Torino perderà il confronto contro i Sabaudi che continueranno a navigare tra alti e bassi, vedi la caduta contro il Genoa, mentre la Roma si laurererà Campione d'Inverno. 
​Nel girone di ritorno spiccherà la vittoria della Roma sul Napoli per 5 a 2 e porterà il suo vantaggio sui bianconeri a 5 lunghezze e qualche gara dopo la vittoria del Torino nel derby della Mole ribaltando la Juventus in vantaggio di due reti, sarà negli ultimi minuti del match che i Granata  con un impresa epica riusciranno in 3' e 40'' a trasformare quello 0-2 in un 3-2  con reti di Dossena, Bonesso e Torrisi e da qui per i Giallorossi ci sarà una volata solitaria, dopo aver battuto l'Avellino fuori casa con reti di Falcao e Di Bartolomei, verso quel pareggio sotto la Lanterna, penultima gara di campionato, che porterà a consacrare la squadra del Barone vincitrice del secondo scudetto nel suo mezzo secolo di storia. 

I tifosi dell'altra sponda del Tevere, gli aquilotti, ma in verità quell'anno più che rapaci dell'aria furono degli sconsolati castori di palude dediti costantemente a rosicare, sostenevano che la Roma fosse giunta alla vittoria dello scudetto per una sommatoria di eventi fortuiti in concomitanza di alcune debacle Bianconere. Il tutto proferito dal tinello della serie B con solenne Tv in bianco e nero mentre i cugini Giallorossi cominciavano ad essere visionati nello splendore delle maglie sponsorizzate "Barilla" nelle preziose Tv a colori che in quell'epoca fecero le loro prime timide comparse.   Anche il Milan (alla sua seconda discesa nella serie cadetta ma questa volta per demeriti sportivi) in quella stagione fece compagnia alla Lazio, ambedue  le squadre dato il loro talentuoso organico, tornarono immediatamente, assieme al sorprendente Catania, nella massima divisione. La Roma si aggiudicò quel suo secondo titolo con 43 punti seguita dalla Juve con 39 e dall'Inter con 38, ebbene i Laziali, sempre più avviliti, proferirono velenosamente che quei 4 punti di differenza sulla seconda non ci sarebbero stati se la loro squadra fosse stata in serie A presupponendo, ovviamente, la vittoria Biancoceleste in tutti e due i derby capitolini (sic!).

Il mio primogenito Manuel aveva in quel tempo otto anni, e con il fratellino Davide più piccolo di due erano costantemente sotto casa al parco giochi denominato "parchetto" dove passavano ore intere tra i giochi con lo scivolo, il girello, le altalene e infine... e forse il gioco più appetitoso e cioè il raccogliere manciate di sassolini dalla ghiaia del parchetto e tirarli dietro ad un amichetto... s'ingaggiava una vera sassaiola che in poshi minuti coinvolgeva tutti i bambini... fino all'intervento severo di Giuseppe, il portiere del comprensorio, che, costretto a spazzare per ore, minacciava di chiudere a chiave il parco giochi... cosa che di fatto avvenne più di una volta, ma alcuni bambini tra cui Manuel, amanti del pallone, a differenza del fratellino che preferiva disegnare col gessetto sull'asfalto i suoi primi personaggi dei fumetti spesso ritratti all'interno delle campane disegnate dalle femminucce, si spostarono a fianco del parchetto dove una bella ed ampia area asfaltata, ex parcheggio auto,  delimitata sul finire da un alto muro di cinta con mattoni in tufo sul quale cinque anni prima, nel 1978 alla conquista dello scudetto della Stella ad opera del Milan, alcuni tifosi Rossoneri (nel nostro condominio ce ne sono diversi) avevano dipinto una porta regolare con pali e traversa verniciati con i colori del rosso e del nero.

Ebbene, il lunedì successivo a quella domenica la porta di calcio verniciata di rosso e nero apparve in un suo rinnovato splendore...notte tempo qualcuno aveva dato una seconda mano di vernice sopra il colore nero... una doppia mano di vernice gialla... ed ora la "nuova porta" risplendeva alla luce di un bel sole primaverile con i nuovi colori GialloRossi!! 
Tanti bambini cominciarono a giocare come in un nuovo stadio... non più San Siro, bensì l'Olimpico... non più tra i pali Giulio Nuciari bensì Franco Tancredi... ma non più il classico pallone....! Il portiere Giuseppe ne sequestrò una mezza dozzina... le pallonate e soprattutto i gol e cioè il pallone che sbatteva sul muro causava un fastidioso e ripetitivo rumore (Manuel era costantemente il capocannoniere) che, avvertito dalle solite comari affacciate sui davanzali deprovavano il gioco fino a convincere l'Amministratore a proibire solennemente il gioco del pallone negli spazi condominiali. Allora i ragazzi cambiarono sport, si buttarono verso il tennis, a quei tempi il nostro Adriano Panatta andava fortissimo, ma anche la pallina del tennis impattando sulla racchetta, o peggio sul muro, provocava continui acufeni nelle orecchie delle solite comari poggiate sul davanzale... e dunque venne emanato un secondo editto... che un "anonimo" sempre nottetempo volle immortalare con un'opera d'arte scrivendo su di una tavolozza di legno pittata di verde con la vernice bianca: "Vietato tutto!" ...e la appese sul muro a fianco del parchetto!!...c'è rimasta per anni interi...saranno le intemperie...a farla cadere!     
In un emporio vicino casa, forse uno dei primi cinesi, arrivò la panacea di tutti i mali... il pallone di spugna!!... Seguirono interi campionati... senza alcun rumore...e soprattutto con le tapparelle delle comari chiuse, serrate...mentre in cucina erano intente a prepararsi benefici decotti con erbe aromatiche... per lenire i sempre più frequenti attacchi epatici.

 "Papà!... Ma perchè non hanno fatto Roma Milan!?!"  "...Ehh...caro figliolo il Milan è arrivato terzultimo nello scorso campionato e dunque è stato retrocesso in serie B!"  "...ma ho sentito dire che è stato promosso in serie A...vero!?...allora quando si giocherà Roma Milan all'Olimpico....mi ci porti...papà!?!" "....Certo ..Manuel..sicuro che ci andremo!!"  "...promettilo...giuralo!!"  "...va bene!!...te lo giuro...andremo all'Olimpico con la Vespa!!" "...Evvai!!...e posso portare la bandiera della Roma??!  "...ma certamente...Manuel!!"  "...e tu che fai!?...indossi quel  vecchio maglione rosso e nero!?!" "....ma no!!...Manuel....anch'io sono stato un tifoso della Roma...."  "...ma poi perchè sei diventato del Milan!?"...."...ehhh....questa è un'altra storia....è un po' lunga a spiegarsi!!....dai!!...che la mamma ci aspetta...gli spaghetti sono in tavola!!...un bacio!!"  "...ti voglio bene...papà!"  "...anche io...figliolo!!"

 

           Grazie Roma                                                                                                                                                                   Che ci fai piangere abbracciati ancora                                                                                                                           Grazie Roma   grazie Roma                                                                                                                                           Che ci fai vivere e sentire ancora                                                                                                                                   Una persona nuova.                                                                                                                                                        ............................................................                                                                                                                            ............................................................                                                                                                                            Dimmi chi è                                                                                                                                                                    Che me fa sentì 'mportante anche se nun conto                                                                                                              niente! 

                                     (Antonello Venditti - 1992) 

P.S.  Dedicata a mio figlio per il suo 45° compleanno. Buona vita! Papà 

Un abbraccio
Massimo 48