Da vecchio giocatore di briscola, so bene che la componente fortuna nel predetto gioco di carte è rilevante. Lo è come e più forse che in altri giochi. Ad esempio a briscola è difficile assistere alle sceneggiate che i giocatori di scopone fanno al compare che tira dispari la napoli, quando sono di mano, perché a scopone conta molto di più la strategia.
Conta molto la fortuna, dicevo. E quando hai in mano asso e tre di briscola, vincere è quasi obbligatorio.

Non me ne voglia il buon Bastoni, che ha il nome di un seme della briscola, se azzardo un parallelismo poco pertinente. Ma quando c'è lui in campo pare che il seme di briscola sia sempre... Bastoni...
Proprio qualche giorno fa citavo i suoi affettuosi abbracci (sia chiaro: lo fanno più o meno tutti i difensori, lo citavo come esempio...) e la componente "fortuna" vuole che mi tocchi riparlarne.

Ieri sera mio figlio mi dice il risultato di Inter contro Atalanta. Da vecchio cuore milanista soffro sempre quando l'Inter vince, ma ieri ho esultato, poiché il pragmatismo cavouriano mi suggerisce che noi milanisti è molto meglio che ci guardiamo le spalle, piuttosto che farci venire la cervicale a guardare lassù in alto, dove vola l'Inter di Mastro Lautaro (un fuoriclasse mai abbastanza riconosciuto!).

Decido di guardarmi gli highlights: mi vedo le sei pappine rifilate dal Napoli al derelitto Sassuolo e poi guardo l'Inter.
Salvataggio di Sommer, piccolo incidente in area e poi ciabattata di De Ketelaere e gol della Dea. In prima battuta ho intuito subito lo sfioramento della palla con la mano da parte del giocatore orobico. Ma lo scontro da cui deriva tale sfioramento mi lascia subito perplesso. Briscola (pardon, Bastoni) si getta addosso all'avversario (bene, e' la dinamica del gioco, è la vigoria dello scontro fisico). In sostanza, però, si vede subito che il buon difensore di Inzaghi entra a corpo morto e con i tacchetti spianati all'altezza delle spalle dell'attaccante, con una entrata codificata come "mauashigeri" nel karate (mi scusino i giapponesi per l'ortografia...). Tocca il pallone, lo dirige sul braccio del difensore e poi si schianta contro l'avversario.
Una entrata del genere a centrocampo (o a dirla maliziosamente su un altro campo) sarebbe stata foriera di fallo a sfavore e magari pure un giallo per la cosiddetta imperizia.
Ma (sarà l'annata fortunata, o forse che briscola è bastoni...) il var perde mezz'ora per capire se il braccio sfiora la palla o meno (e la tocca, è il piede a martello tacchettato di Bastoni che c'è la manda contro) senza curarsi di determinare se l'entrataccia non sia appunto tale, dato che è intervenuta prima, ed è la causa del tocco di braccio. 

Come sempre, non si tratta di fare le pulci all'Inter, che son tre anni che è la squadra da battere ed è ora che lo porti a casa 'sto scudetto. Ma si tratta di capire a cosa serve il var. 
È un po' come se davanti ad un incidente frontale tra due auto ad un incrocio, dove uno è passato a cento all'ora col rosso, il vigile multasse quello che è passato a 30 kmh col verde perché, a causa della botta subita, ha tirato giù un palo della luce lì vicino....
Sarà perché la fortuna gira per il verso giusto, sarà perché quest'anno briscola è Bastoni, sarà che prima per l'Inter inzaghiana era sempre (ma solo) coppe (Italia o Super) e ora fa carte qualcun altro di cui non faccio il nome, o sarà perché l'entrata da ju-jitsu la ho vista solo io (era tardi, forse il sonno....) ma quest'anno va così.

P.S.: sì, il fallo di Giroud era fallo.
P.p.s.: sì, il Milan dello scudetto ebbe parecchi rigori, un paio anche generosi.
P.p.p.s.: se invece ieri sera non dormivo, chi mi spiega perché non sarebbe fallosa l'entrata di Bastoni, ancora più dopo averne ammirato pericolosità e intensità (ah, no, quella non si può...) al VAR da diverse angolazioni?